Love story - Film (1970)

Love story
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Titolo originale: Love Story
Anno: 1970
Genere: sentimentale (colore)
Note: Seguito da "Oliver's story" (1978).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/04/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 16/04/07 23:36 - 5553 commenti

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Fedelissima espressione cinematografica parallela ad un clamoroso successo librario (dire "letterario" sarebbe parola eccessiva), la cui lettura richiede meno tempo di quello che è richiesto dalla visione del film (non sto scherzando). Storia tremendamente ritrita (lui ricco, lei povera: amore contrastato), che viene salvata da ottimi interpreti, fra i quali il monumentale Ray Milland.

Wupa Wump 20/04/07 17:11 - 19 commenti

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Amore, passione, dolore e disperazione sono i fondamenti su cui si basa questo film, forse un po' troppo strappalacrime per i miei gusti (devo ancora conoscere qualcuno che non abbia versato almeno una lacrima durante la visione), ma sicuramente coinvolgente e struggente. I protagonisti (un O'Neal molto attraente e una MacGraw molto dolce e sfortunata) sono dei grandi interpreti e sicuramente restano tra i principali artefici del successo di questo film, insieme alla mitica colonna sonora del francese Francis Lai. Un cult.
MEMORABILE: Amare significa non dover mai dire "mi spiace".

Lercio 11/07/07 19:12 - 232 commenti

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Polpettone strappalacrime fine a se stesso: ossia fa commuovere, anche cerebralmente però! Summa della sciagura umana che può capitare ad una coppia del primo mondo, di differente estrazione sociale, che sembra incontrarsi in un sogno senza sapere che tutti coloro che li stanno guardando aspettano che piovano "malocchi" sulle loro povere teste. Film inutile, ma che all'epoca fece un successo strepitoso, diventando un cult dei "lacrima movie". Grottesco nell'accezione negativa, strumentale.

Undying 12/02/08 09:27 - 3807 commenti

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Se si è un po' giù di tono non è adatto inserire nel lettore il DVD (o VHS che sia) di questo straziante dramma: che è una storia d'amore (come suggerisce il titolo), ma molto, forse troppo, AMARA. Ali MacGraw è di una tristezza infinita (per il ruolo che ricopre, giacché come attrice è bravissima) e la colonna sonora - di un romanticismo pregnante - potrebbe garantire la classica fuoriuscita di qualche lacrima. Un classico intramontabile, adatto alla coppia di giovani sposi, prima che il rapporto d'affetto venga logorato dai fatti quotidiani.

Lovejoy 13/02/08 14:28 - 1823 commenti

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A distanza di molti anni, un classico indiscutibile. Certo, la storia non brilla per originalità, ma l'esperto Hiller riesce nell'impresa di realizzare una pellicola molto convincente. Merito sopratutto di un cast all'altezza della situazione. O'Neal e la MacGraw sono qui alla loro migliore prova cinematografica e Milland è strepitoso come suo solito. Ma la cosa più bella del film è la colonna sonora di Francis Lai. Buono.

Galbo 14/02/08 06:05 - 12422 commenti

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Da un romanzo di Erich Segal, è la storia vecchia come il mondo dell'attrazione tra gli opposti. Il regista Hiller dirige un prodotto professionalmente impeccabile, confezionato apposta per piacere e dove ogni ingrediente è calibrato in modo perfetto (infatti si tratta di un film che ebbe un clamoroso successo commerciale). Purtroppo il contenuto non è altrettanto valido e la storia pigia troppo sul tasto strappalacrime per essere godibile fino in fondo.

Deepred89 8/08/08 13:37 - 3720 commenti

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Celebre drammone strappalacrime, semplice ma abbastanza efficace. La storia è esilissima e piuttosto tirata via, sia nella parte dell'innamoramento sia in quella della malattia, ma non mancano alcuni ottimi elementi che riescono a salvare la baracca. Tra questi la notevole fotografia, i due protagonisti, tremendamente bravi, un azzeccato cast secondario (che vede spiccare Milland e Marley) e l'indovinata e celeberrima colonna sonora. Regia elementare, ma non malvagia.

Cotola 29/08/08 12:56 - 9091 commenti

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Se volete affogare nella melassa e nelle lacrime "facili" e "disoneste" questo è il film che fa per voi. La storia è di una semplicità disarmante: due ragazzi di ceti sociali diversi si amano nonostante le differenze (sai che novità) ma (sorpresa! sorpresa!) il destino si accanisce su di loro. Lei, infatti, viene colpita da una grave forma di leucemia e così... A parte la noia mortale (dovuta alla scontatezza del tutto), l'ho trovato fastidioso perché falso e costruito solo per fare soldi, erogando allo spettatore emozioni facili e a buon mercato.

Lele Emo 29/09/08 02:44 - 184 commenti

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Un dramma senza confine, dove il dolore incrocia l'amore e il dolore s'interseca al desiderio incondizionato. Forse la storia d'amore più struggente messa su pellicola, regala al fruitore attimi densi di serena agonia, dico serena perché il dolore vissuto in amore è comunque gioia, se l'amore è vero o veritiero. Il nostro caro Francis Lai ci regala note che nessuno dimenticherà mai, fonde nel suo "la" predominante, precognizioni di un amore eterno al quale sarà difficile avere comprensione. Un cult che sa far versare una lacrima giustificata.

Belfagor 2/02/10 11:00 - 2690 commenti

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Tratto da un libro più o meno sullo stesso livello ma più breve, è un polpettone legnoso, volto unicamente a strappare quante più lacrime possibile. Uno spettatore accorto, tuttavia, non può non notare l'artificiosità dell'operazione, costruita dall'inizio alla fine per erogare facile sentimentalismo. Salvato unicamente dalla bravura degli interpreti, specialmente Millard. Se proprio volete vederlo, dopo preparatevi a ripulire il pavimento della sala dalla melassa.

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Giacomovie 21/05/10 10:12 - 1399 commenti

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Nascita, sviluppo ed epilogo di una storia d'amore. La vicenda è nel lineare stile di un fotoromanzo, si evolve in modo triste e ciò ha reso un film normale uno dei più popolari in assoluto, in quanto si finisce con l'immedesimarsi nonostante tutto sia reso prevedibile fin dall’inizio. Della MacGraw c'è da prendere il suo prototipo di bellezza genuina ed "universale", ma nella recitazione si rende un po' antipatica. Bella la colonna sonora di Francis Lai. ***
MEMORABILE: "Amare significa non dover mai dire... mi dispiace".

Homesick 18/09/10 10:08 - 5737 commenti

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È una delle pietre angolari del lacrima-movie, ma i fazzoletti restano in tasca in quanto il potenziale emotivo della tragica “Love story” è completamente annullato da un sentimentalismo prosaico e stantio – l’amore che vince sulle differenze di censo e religione e persino sulla morte – e dalla confezione tirata a lucido (con tanto di storica colonna sonora di Francis Lai) tipica dei prodotti studiati a tavolino per un largo consumo. Corretti e professionali la McGraw e o’Neal, ma molto più partecipi i veterani Milland e Marley.

Buiomega71 12/05/11 19:56 - 2928 commenti

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Al di là del successo, della colonna sonora di Lai, della storia d'amore e di essere un classico del "lacrima movie", adoro Love story perché film sulla morte, della morte che vince sull'amore, che trionfa e non lascia scampo. Immerso in una New York invernale e ricoperta di neve, un'atmosfera quasi "cronenberghiana" ante litteram, dove il male si insinua sottopelle, arriva improvviso e spazza via ogni possibile coronamento d'amore. Cinema della morte al lavoro, come pochi. Bellissima la MacGraw, lesso, come sempre, O'Neal. Personal cult.
MEMORABILE: Il vagabondare, nei luoghi dell'amor perduto, di un affranto O'Neil; Ray Milland severissimo, a cui sta sulle palle la MacGraw; l'incontro tra i due.

Parsifal68 12/01/16 08:52 - 607 commenti

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Successo mondiale per questo film tratto dal romanzo omonimo di Erich Segal, che uscì quasi in contemporanea e che diventò un bestseller. Strappalacrime ma non patetica, la sceneggiatura dello stesso Segal offre buoni spunti narrativi come il conflitto tra il giovane Oliver e suo padre, il quale prima si oppone alla relazione del figlio con la "povera" Jennifer e poi cerca di riconciliarsi nel finale. O'Neal appare un po' impacciato; molto meglio la deliziosa MacGraw, all'epoca poco più che ventenne. Datato ma da vedere (preparate i fazzoletti).
MEMORABILE: Amare significa non dover dire mai "mi dispiace" (Oliver a suo padre).

Paulaster 1/08/18 10:21 - 4460 commenti

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Due ragazzi s'innamorano all’università ma vivranno tempi bui. Film a settori nel quale dapprima si insiste (eccessivamente) sulla differenza di estrazione sociale, poi sul rapporto conflittuale col padre di lui e infine sul loro amore. Nella fase del dolore il film non riesce a emozionare e viene rappresentata frettolosamente la malattia. Anche l’ambientazione invernale è sfruttata meglio nell’approccio iniziale. Coppia passata alla storia: la MacGraw ha il viso giusto e le battute migliori. Buon tema musicale.
MEMORABILE: I battibecchi che nascondono la voglia di conoscersi.

Claudius 23/11/19 11:08 - 545 commenti

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Titolo celeberrimo (leggermente sopravvalutato) che fece (e continua a farlo) piangere milioni di spettatori (anche maschili). La storia è classica: i poli opposti (qui anche di diversa estrazione sociale) che si attraggono ma la celebre frase memorabile, la straziante colonna sonora e l'ottimo cast (tra cui un giovanissimo Tommy Lee Jones, tra gli altri) ne fanno lievitare il giudizio. Da vedere almeno una volta.
MEMORABILE: "L'amore è non dover mai dire mi dispiace".

Siska80 4/05/20 16:07 - 3861 commenti

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Capostipite del lacrima-movie degli anni Settanta, ha una trama di una banalità sconcertante che però evita di calcare la mano col sentimentalismo anche quando ciò sarebbe giustificabile, ossia nel finale. Da salvare l'indimenticabile colonna sonora, la coppia protagonista che ha un buon feeling e i continui testa a testa dei rispettivi personaggi, dal carattere forte e appassionato.
MEMORABILE: "Amare significa non dover mai dire mi spiace" (Jennifer).

Herrkinski 24/08/21 03:06 - 8159 commenti

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Antesignano dei lacrima-movie popolari nel resto dei 70s, è una tipica storia d'amore con tragedia messa in scena con la giusta enfasi; dalla ost malinconica (a dire il vero fin troppo ripetuta e quindi un po' stucchevole) fino a una suggestiva New York innevata e a un cast intenso, gli elementi per la riuscita di un dramma a sfondo romantico ci sono tutti; efficace anche il rapporto difficile tra padre e figlio. Nel complesso sopravvalutato a causa del successo al botteghino ma senza dubbio un lavoro per l'epoca ben confezionato, che sa colpire le corde giuste; una volta va visto.

Nando 25/08/21 16:34 - 3824 commenti

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Intenso melodramma, clamoroso successo al botteghino, che racconta la vicenda di due giovani, di classi sociali diverse, ansiosi di vivere una meravigliosa storia d'amore nonostante le avversità paterne. Una narrazione valida, certo sempre pronta a toccare il lato emotivo dello spettatore ma al tempo stesso reale. Appropriati i due protagonisti e arcinota la colonna sonora.

Noodles 13/09/22 23:38 - 2262 commenti

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Capostipite dei lacrima-movie, sebbene sia innegabile in questo senso l'apporto del di poco precedente Anonimo veneziano, è un film che cerca la lacrima facile e la commozione per fare incassi. Fastidioso o meno, in mezzo all'operazione commerciale c'è tanto di buono: la fotografia, i due protagonisti, i dialoghi veloci e concreti. In sceneggiatura non tutto funziona per il verso giusto, alcuni cambi sono un po' troppo veloci e improvvisi. Ma la narrazione è coerente, lineare e piacevole. Troppo presente il famoso main theme. Ha i suoi difetti, ma è pur sempre un cult da vedere.

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  • Curiosità Buiomega71 • 12/05/11 20:00
    Consigliere - 26089 interventi
    Del film esiste anche un sequel, del 1978, sempre con O'Neal , che non riesce a dimenticare la MacGraw, pur avendo una storia con Candice Bergen ( ah, però). Oliver's story, diretto da John Korty (quello degli Ewoks!), questo sì di una noia e di una fuffa mortale. Sequel inutile quanto sciapo.
  • Musiche Ciavazzaro • 12/05/11 21:04
    Scrivano - 5591 interventi
    Il tema rivisitato dal mitico Fausto Papetti:

    http://www.youtube.com/watch?v=y5NtjFAukMM
  • Musiche Lucius • 7/06/11 13:41
    Scrivano - 9049 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, tre 45 giri italiani (il primo comprende anche un brano da Borsalino):







    e una cover italiana del maestro Gianfranco Intra:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/lovex.jpg[/img]
    Ultima modifica: 14/04/21 10:47 da Zender
  • Curiosità Raremirko • 16/02/13 22:24
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Lo sceneggiatore del film, Erich Segal, ha rivelato che per delineare la personalità di Oliver, il protagonista, prese ispirazione da due compagni di studi ad Harvard, in seguito divenuti molto noti: Tommy Lee Jones, che poi sarebbe diventato una celebrità di Hollywood fu fonte di ispirazione per la sua personalità da atleta macho ma dal cuore sensibile, Al Gore, futuro vicepresidente degli Stati Uniti d'America, fu preso ad esempio per il rapporto conflittuale con il padre

    Fonte: Wikipedia
  • Discussione Raremirko • 31/08/18 21:44
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Anche io pensavo che i libro avesse preceduto script e film ma, a quanto pare, così non è; il prode Segal, autore dello script, realizzò il libro in contemporanea alla sceneggiatura.
  • Discussione Raremirko • 31/08/18 21:50
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Non sarei dalla parte del votone di Buio, ma neanche dell'insufficienza di Cotola; un film discreto, invecchiato bene, semplice e diretto.

    Schematico e facilone quanto si voglia, con qualche frase da bacio Perugina (amare significa non dire mai mi dispiace) ma Hiller, che ricordo per 'sto film e poco altro, salva tutto con la confezione e buoni interpreti.


    C'è pure un giovane Tommy Lee Jones, amico del regista.
  • Discussione Claudius • 8/12/19 07:36
    Servizio caffè - 215 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Non sarei dalla parte del votone di Buio, ma neanche dell'insufficienza di Cotola; un film discreto, invecchiato bene, semplice e diretto.

    Schematico e facilone quanto si voglia, con qualche frase da bacio Perugina (amare significa non dire mai mi dispiace) ma Hiller, che ricordo per 'sto film e poco altro, salva tutto con la confezione e buoni interpreti.


    C'è pure un giovane Tommy Lee Jones, amico del regista.


    Diciamo che sullo stesso genere Anonimo veneziano è una spanna sopra
  • Discussione Siska80 • 21/05/20 13:22
    Comunicazione esterna - 676 interventi
    Clamoroso ribaltone: Erich Segal scrisse dapprima la sceneggiatura del film, e solo dopo il romanzo (divenuto subito un bestseller), la cui pubblicazione precedette però l'uscita nelle sale del film.

    Fonte: Imdb
    https://www.imdb.com/title/tt0066011/
  • Discussione B. Legnani • 21/05/20 13:44
    Pianificazione e progetti - 14979 interventi
    Siska80 ebbe a dire:
    Clamoroso ribaltone: Erich Segal scrisse dapprima la sceneggiatura del film, e solo dopo il romanzo (divenuto subito un bestseller), la cui pubblicazione precedette però l'uscita nelle sale del film.

    Fonte: Imdb
    https://www.imdb.com/title/tt0066011/


    Si sa da molto tempo. C'è scritto pure nel primo post. Caso classico di novelization. Come 2001.
    Ultima modifica: 21/05/20 13:45 da B. Legnani
  • Musiche Matemalex • 7/02/24 00:11
    Galoppino - 498 interventi
    Il brano eseguito intorno al min 23 con il quale Jennifer (MacGraw) si esibisce è il Concerto in re+ BWV 1054 per clavicembalo, archi e basso continuo (3° mov. Allegro) di J.S. Bach:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/lovex.jpg[/img]
    Ultima modifica: 7/02/24 07:59 da Zender