Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'apoteosi dell'ignavia, ribattezzata dal marchese “savoir-vivre” (“A Parigi ci apprezzano moltissimo”), trasportata nella Roma di fine Settecento dove Onofrio del Grillo (Sordi), marchese di nobile casato, l’esercita orgogliosamente divertendosi alle spalle del prossimo. Il suo potere è tale da consentirgli di salvarsi da ogni condanna e le sue carnevalate non sono viste di buon occhio nemmeno da Papa Pio VIII (Paolo Stoppa), vittima di uno dei tanti scherzi. Torna al successo un genere che da noi era tramontato da tempo, ma lo fa grazie soprattutto a un Alberto Sordi in gran forma. Se non fosse per lui il film sarebbe molto noioso ed eccessivamente prolisso...Leggi tutto (più di due ore la durata). Specialmente la seconda parte, in cui la storia cerca di affrancarsi dalla ripetitività (pur divertente) dell'idea di partenza inserendo variazioni sostanziali (vedi l'arrivo del sosia povero del marchese), è debole e sfilacciata, perde in aggressività e si addormenta alla ricerca di vaghi concetti moralisticheggianti. Fortunatamente Monicelli non è un regista qualunque e il film non scade mai oltre un certo limite mantenendo una discreta professionalità. Fondamentale, per tenere viva la componente umoristica (l'unica vera chiave di lettura, in fondo), l'uso smodato del dialetto romanesco, con abbondanza di turpiloquio e un Sordi che non lesina certo i suoi celebri intercalare. Piace in lui soprattutto l'atteggiamento da prevaricatore insopportabile ma proprio per questo divertente. Indimenticabile in questo senso l'episodio del falegname giudeo, che il marchese non paga vincendo comunque il processo grazie alle sue amicizie altolocate. Interminabile.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Flazich 8/04/07 22:08 - 669 commenti

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Il marchese del Grillo, burlone e irriverente nei confronti di tutto e tutti (Papa compreso), è il personaggio/caricatura della nobiltà italiana del periodo Napoleonico. Gli piace farsi scherno della legge e delle regole: una volta dimostrato il suo assioma, è disposto a tornare sui suoi passi e risarcire i malcapitati e involontari attori dei suoi "giochi". Metafora dell'uomo alla ricerca della propria identità. Monicelli mette in mostra un mondo malato.

B. Legnani 9/10/07 00:17 - 5537 commenti

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Lentissima pellicola, che si riscatta qua e là con alcune trovate e, specialmente, con la maestrìa che Sordi sa mettere in ogni parola(ccia), in ogni cenno, in ogni movimento. Ma, tolto il suo genio, resta poco sugo, perché le cose buone ci sono, ma sono diluitissime. Alla fin dei conti si apprezzano di più le apparizioni di Paolo Stoppa, papa tanto indimenticabile quanto poco prolisso. Solo sufficiente.

Galbo 10/10/07 06:05 - 12399 commenti

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Il film funziona come ritratto della nobiltà romana in un'epoca particolare e corrotta, come quella dello stato pontificio. Da questo punto di vista è esemplare la figura del protagonista, interpretato da un Alberto Sordi in forma, che ne fa un ritratto che è nello stesso tempo cinico e bonario, recitando anche il ruolo del popolano sosia del marchese. Buone la ricostruzione scenografica e la regia di Monicelli (è uno dei suoi ultimi grandi film), così come la caratterizzazione dei personaggi "minori" (specie il papa Stoppa e il bandito Bucci).

Lovejoy 30/12/07 22:46 - 1823 commenti

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Divertente pellicola che vede protagonista uno scatenato Sordi. Monicelli dirige con scioltezza e lascia che a giostrarsela sia un Sordi davvero perfetto per il ruolo. È lui che con le sue battute e i suoi lazzi a rendere la pellicola memorabile. Da ricordare sopratutto i suoi duetti con l'altrettanto memorabile Paolo Stoppa e la ormai mitica battuta "Io so' io e voi non siete un...".

Gugly 10/01/08 22:18 - 1188 commenti

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Ultimo exploit attoriale e di incassi di Sordi prima del malinconico declino. La trama combina la quintessenza del personaggio con elementi da teatro antico (lo scambio con il sosia). Qualche volgarità e al solito un po' di misoginia non scalfiscono il divertimento che la pellicola vuole trasmettere. Rimaste nell'immaginario alcune celeberrime scene e alcune battute.
MEMORABILE: la diatriba con il falegname ebreo.

Redeyes 15/02/08 12:25 - 2449 commenti

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Certo non il miglior Monicelli, ma con un Sordi (sdoppiato) strepitoso. La trama è curata (per quanto giochi sull'equivoco del doppio già caro ai greci) e i dialoghi sono a tratti decisamente piacevoli. Affresco del tempo non poi così falsato, anzi. La pellicola è venata da cinismo e un'amara ironia di fondo. Potrebbe esser un'efficace allegoria dei tempi moderni. Attori comprimari assolutamente all'altezza.
MEMORABILE: Il carbonaro che recita il rosario ubriaco!

Capannelle 21/03/08 09:39 - 4412 commenti

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Il Marchese del grillo è un nobile decaduto, ma piuttosto avido e opportunista, che gioca brutti scherzi alle persone. Un ruolo su misura per Alberto Sordi che, nonostante alcuni buchi di sceneggiatura, ci sguazza dentro con bravura. Commedia che varia dal grottesco al melodrammatico e si lascia guardare.

Scarlett 11/07/08 22:51 - 307 commenti

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Splendida interpretazione di Sordi per un Marchese che veramente non si dimentica. Gag strepitose, battute azzeccate. Assolutamente divertente. A fare da cornice c'è una Roma dei primi dell'Ottocento. Da ricordare le scene con Don Bastiano e quelle con la strega.
MEMORABILE: Papa: "Ma non lo sai che il mondo è fatto a scale?". Grillo: "Chi le scende chi le sale". Papa "Attento ché te faccio salì quelle di Castel S. Angelo!

Matalo! 15/07/08 11:00 - 1378 commenti

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Uno dei film che Monicelli ricorda meno volentieri e ci credo! Il grande regista, di solito attento a coniugare il tenore di commedia ad un'idea di coscienza civile o di analisi di caratteri e che ci aveva presentato grandi affreschi corali (unico tra i nostri a fare film con "multiprotagonisti"), racconta la storia sgradevole di un opportunista antipatico, infingardo, i cui difetti, italianissimi, vengono quasi definiti eroici o perlomeno sdoganati dalle non sempre felici battute di un Sordi odioso.

Ciavazzaro 13/07/08 12:50 - 4770 commenti

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Davvero non male. Sordi è l'ottimo marchese del Grillo, nobile che passa sopra ai sottoposti con una facilità sconcertante. Monicelli ci offre una notevole commedia con alcuni momenti davvero divertenti. Ottimi Stoppa papa e Bucci criminale; c'è pure il povero Marc Porel nel ruolo di un francese. Buono il tema musicale.
MEMORABILE: La madre della "protetta" di Sordi si finge amante dell'uomo della figlia per non far ingelosire Sordi stesso!

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Venticello 20/08/08 11:19 - 63 commenti

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Ultima grande (a mio avviso) interpretazione di un Sordi in formissima e gigioneggiante sorretto dalla regia del maestro Monicelli, alterna trovate divertentissime a momenti un po' più spenti ma mai noiosi. Ottimo il cast di supporto in cui figura anche un Marc Porel che purtroppo morirà di lì ad un paio di anni. Citazione per un Paolo Stoppa perfetto con la sua "maschera" nei panni del Papa Pio VIII.
MEMORABILE: Io so' Io e voi nun siete un cazzo!

Pigro 9/11/08 10:26 - 9674 commenti

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Aristocratico imbelle e beffardo impegnato in stupide burle nella Roma papalina dell'800. Commedia scanzonata, costruita su misura per Sordi, che si diverte in un personaggio della mitologia romanesca. Ma non sono esenti dal divertimento (loro e nostro) il sornione Stoppa e lo stralunato Bucci. Carino, simpatico, a tratti arguto nella critica (anche esplicita) a tutte le nobiltà conquistate per nascita anziché sul campo, il film è godibile e ben fatto, anche se non si può certo annoverare tra quelli memorabili.

Tarabas 7/04/09 09:37 - 1878 commenti

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Onofrio del Grillo è un vitellone ante litteram, nobilastro papalino sfaccendato, che passa il suo tempo a organizzare scherzi, persino alle spalle del Papa. Sordi lo incarna perfettamente, concedendosi anche una divagazione nella parte del povero carbonaio. Il film è divertente e alcuni momenti sono molto azzeccati, ma nel complesso si sente aria di smobilitazione, la fine di un attore che da lì in poi farà poco. La morale di fondo, se di morale si può parlare, è comunque discutibile.

Disorder 13/07/09 12:49 - 1416 commenti

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Splendido collage di gag e goliardate varie con un Sordi ultra-mattatore nel ruolo del nobile dedito agli scherzi ed ogni sorta di divertimento; ma si apprezzano anche i momenti più seri, come l'impiccagione del bandito-cangaceiro o la lunga gag sulla morte della giustizia. Non un capolavoro assoluto, ma un ottimo esempio di commedia all'italiana.
MEMORABILE: L'impiccagione del brigante simil-cangaceiro. Lo scherzo delle monete roventi.

Saintgifts 14/08/09 21:57 - 4098 commenti

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Personaggio perfetto per un Sordi che esprime al meglio la sua bravura e il suo essere romano. Il nobile nella Roma papalina all'inizio del 1800 e al servizio di Papa Pio VII (l'ottimo Paolo Stoppa) passa il tempo tra divertimenti e scherzi ai danni di personaggi del popolino, costretti a subire il nobile intoccabile, che si fa beffe anche della giustizia. A non rendere del tutto negativa la figura del marchese sono le sue intelligenza e coscienza delle azioni che commette, a dimostrazione che nella società vince sempre il più forte. Buona la regia.

Nando 30/04/10 01:49 - 3816 commenti

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Forse l'ultima grande interpretazione del grande Alberto. Monicelli costruisce un film sulle capacità recitative dell'attore romano con trovate e gag memorabili. Gli scherzi del Marchese e l'ubiquità con il carbonaro Gasperino fanno ridere con gusto. Sordi non si risparmia e costruisce un personaggio guascone ed irriverente che si diverte a cozzare contro i pregiudizi del tempo. Da vedere più volte per carpire quell'indolenza romana sempre pronta alla battuta.
MEMORABILE: Io so io e voi nun siete un cazzo...

Markus 17/06/10 12:14 - 3690 commenti

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Romanità becera, forse eccessivamente istrionica e volta al divertimento più che ad una ricostruzione storica della Roma che fu; tuttavia Sordi, con il suo cinico sarcasmo e la rappresentazione del pressapochismo, ha saputo conquistare. Merito di una vicenda divertente e ben costruita, dove l’Albertone nazionale sfoggia le sue battute (tra cui spicca l’eterna “perché io so io e voi nun siete un cazzo…”). Fu un successo al cinema, riconfermato poi dai sempre ottimi ascolti nelle innumerevoli messe in onda televisive.

Domino86 28/12/10 13:21 - 607 commenti

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Pellicola indimenticabile interpretata dallo straordinario Alberto Sordi e diretta dal maestro Mario Monicelli. Solo per questa premessa il film andrebbe visto, piuttosto lungo (ma si segue tranquillamente perché si ride e anche tanto con il grande mattatore Sordi). Scene memorabili e battute ancor di più. Da vedere.
MEMORABILE: Mi dispiace, ma io so io e voi nun siete un cazzo!

Puppigallo 26/10/10 20:19 - 5282 commenti

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Sordi è perfettamente a suo agio con un simile personaggio e, indubbiamente, si vede. Ed è soprattutto grazie a lui e a Stoppa (il papa, che però non si vede molto), che la pellicola merita di essere vista, nonostante il ritmo altalenante e i momenti non sempre felici (a volte arranca e c'è una certa pesantezza, che però viene attenuata dalla freschezza della recitazione dei protagonisti). Sforbiciandolo qua e là sarebbe stato sicuramente un buon film, mentre così, pur non essendo male, finisce per stancare un po'.
MEMORABILE: Sordi che tira le pigne ai poveri; Il brigante Bastiano (Bucci), prete scomunicato, che fa fare in continuazione il segno della croce ai suoi uomini.

Piero68 28/12/10 08:37 - 2958 commenti

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Monicelli ricostruisce magnificamente uno dei periodi più bui del recente passato, per la Capitale e lo Stato Pontificio. Forse la sceneggiatura non brilla e a volte si perde in molti passaggi a vuoto, ma sia Sordi che Stoppa sono davvero impeccabili nei loro ruoli. Anche i dialoghi funzionano bene e alla fine il film si fa guardare anche se eccessivamente lungo. Diciamoci la verità... quanti di noi non hanno sognato almeno per una volta di essere un "Marchese del Grillo"?
MEMORABILE: Sordi/Marchese: "Perchè Io so Io e voi nun siete 'n cazzo".

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Cotola 22/04/11 13:59 - 9056 commenti

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Importanti i nomi coinvolti, alte le ambizioni, variegate le fonti cui si ispira ma purtroppo i risultati non sono pienamente convincenti. In primis poichè la durata è eccessiva ed il ritmo troppo lento: così il divertimento langue anche perchè le parti riuscite sono poche. C'è anche qualche volgarità di troppo che si poteva evitare. Meglio allora godersi la prestazione di un Sordi in gran forma che rende un buon servizio alla pellicola che risulta comunque gradevole.

Smoker85 16/07/11 13:49 - 487 commenti

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Classico del grande Alberto Sordi, coadiuvato da un buon cast (ottimo Paolo Stoppa nei panni del Pontefice, poi Milli, la Confalone, Bucci...). La prima parte del film è spassosa e scorre via quasi troppo velocemente, mentre la seconda è un po' più macchinosa con i tentativi di Onofrio di concentrarsi sullo scherzo del carbonaro che finiscono col sottrarre al film quella verve che lo rende piacevolissimo al'inizio.

Il Dandi 7/07/11 03:30 - 1917 commenti

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Singolare canto del cigno del genere "Roma sparita": l'universo di Luigi Magni, inventore del genere, presupponeva un'identificazione ideale tra i moti carbonari e la lotta politica degli anni '70; Monicelli invece sceglie (e in pieno periodo di "riflusso") di tornare indietro all'anno domini 1809, quando il vento nuovo che soffiava dalla Francia era una speranza che doveva ancora essere delusa. Il Marchese Onofrio, figlio impertinente di una nobiltà perennemente decadente, vive alla giornata ma forse già sa di essere un personaggio eterno.
MEMORABILE: Sordi all'amico francese: "Vedi qual'è la differenza tra me e te? Che se tu offendi il Papa io me metto a ride, se io offendo Napoleone tu t'encazzi!"

Von Leppe 7/08/11 17:52 - 1262 commenti

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Commedia divertente ambientata a Roma ai tempi di Napoleone, che vede protagonista Alberto Sordi in un ruolo che gli calza a pennello, quello del Marchese nobile annoiato e furbo che si diverte a fare scherzi pesanti coperto dalla sua carica nobiliare. Notevoli i parenti di casa Del Grillo: l'autoritaria e vetusta madre del marchese, Genuflessa, zio Terenzio e la sorella con la fiatella. È un affresco sulla Roma ottecentesca e popolare diviso in varie gag, come quella al vecchio casolare o quella del carbonaro...
MEMORABILE: Zio Terenzio con il tormentone della Beata Quartina.

Rambo90 17/09/11 20:13 - 7703 commenti

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Grande esempio di commedia all'italiana, calato nelle atmosfere della Roma di fine Settecento. È una delle prove migliori e più divertenti di Monicelli, che trova in Sordi il perfetto protagonista: è lui gran parte della forza del film, scatenato come raramente accadrà in seguito. Anche il cast di contorno è buono, a partire dal grande Paolo Stoppa per arrivare a figure minori come il prete capobanda di Bucci o l'ebanista di Billi. Bella la colonna sonora di Piovani; imperdibile.
MEMORABILE: Il carbonaio sul patibolo.

Graf 16/04/12 04:02 - 708 commenti

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Un film grandemente e grevemente spettacolare, di buona perizia tecnica e di sontuosa regia. Un ottimo e saporito minestrone di ingredienti sia romaneschi sia italiani nel quale troviamo le influenza letterarie del Belli, le ascendenza pittoriche del Pinelli, l’indistruttibilità della Chiesa Cattolica, il “sic transit gloria mundi” di Napoleone, l’indolenza cattiva di una certa aristocrazia parassitaria, genuflessioni devote, scherzi micidiali, perdoni papali, alta e bassa società a braccetto, preghiere e turpiloquio. Insomma, la Roma più vera ed eterna.
MEMORABILE: Nel doppio ruolo del Marchese e del carbonaio ubriacone, Alberto Sordi é letteralmente scatenato e occupa tutta la scena del film.

Motorship 17/07/12 22:18 - 585 commenti

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Grande classico di Monicelli, che pare riportare la goliardia e il gusto dello scherzo di Amici miei al tempo dello Stato Pontificio, stavolta però appoggiato a un solo personaggio: lo sfaticato e iperburlesco Marchese Onofrio Del Grillo. Ebbene, Sordi dà al suo personaggio un identità magistrale, nonchè una caratterizzazione a dir poco notevole. Memorabile resta lo sdoppiamento da parte di Sordi tra il Marchese e il carbonaio suo perfetto sosia, così come tutti gli altri scherzi e gag. Ottimo il cast di contorno, Paolo Stoppa e Flavio Bucci in primis.

Ilcassiere 14/06/12 23:26 - 284 commenti

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Per noi romani il Marchese del Grillo è un pezzo di storia. Ok, il film è bello ma non un capolavoro, ha un po' lo spirito di Amici miei ma non è allo stesso livello, eppure Monicelli merita applausi a scena aperta per aver diretto magnificamente un Alberto Sordi straordinario interprete della "paraculaggine" romana. Ottimi anche Stoppa e Bucci.

Samuel1979 12/08/12 22:43 - 547 commenti

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Ambientato nella Roma ottocentesca, è l’ultimo bel film di Sordi. Monicelli lascia al grande Alberto piena libertà di azione e l'attore romano lo ricambia con l'ennesima performance ad alti livelli. Il resto del cast è notevole, ma su tutti spicca il bravissimo Bucci nelle vesti di Don Bastiano.
MEMORABILE: "Mortacci tua Ricciò, tu te sei rincoglionito: dormi, russi, me pisci in testa, te fai scappa' i cavalli..."

Modo 16/08/12 22:39 - 949 commenti

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Divertente, commedia ben strutturata e battute al fulmicotone indimenticabili. Trovo ottima la regia di Monicelli e buona anche la sceneggiatura. Siamo nell '800 e la nobiltà detta legge in tutti i campi politico sociali. Solo il Papa riesce a contenere (si fa per dire) le marachelle del furbo e scanzonato marchese. Ottimo tutto il cast.

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Caesars 8/01/13 17:14 - 3794 commenti

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Sicuramente non siamo di fronte al miglior Monicelli, però il film funziona abbastanza bene, anche se risulta appesantito da un'eccessiva lunghezza. Bisogna dar merito ad Alberto Sordi, attore che solitamente non adoro, di aver fornito un'ottima doppia interpretazione che da sola può valere la visione. Anche la storia, scritta a più mani, ha momenti interessanti pur intervallati da altri decisamente meno riusciti. Tra gli attori di contorno si fanno notare Stoppa e Trieste.

Jandileida 12/08/13 20:49 - 1567 commenti

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Parto dicendo che praticamente lo so a memoria: insieme a Febbre da cavallo è uno dei miei culti personali. Non che sia perfetto, anzi: sicuramente troppo lungo e con parti che potevano tranquillamente essere tagliate. Ma impeccabile nel disegnare quella Roma di inizio '800, guazza stagnante, decadente e decaduta sulla mappa dell'Europa, popolata da parassiti fuori dal tempo. E poi c'è Sordi, che si sdoppia e dà vita a un personaggio indimenticabile nella sua pigra e cinica guasconeria. Io rido tantissimo ogni volta che lo vedo e non è poco. Essenziale.
MEMORABILE: Il Kyrie eleison di Gasperino er carbonaro; I comandanti dell'esercito pontificio; Aronne Piperno, ebanista.

Enzus79 15/12/13 10:40 - 2903 commenti

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Mediocre. Uno dei peggiori, se non il peggiore film della coppia Monicelli-Sordi. Ci si diverte davvero poco, e le cose migliori si vedono quando compare il sosia del marchese. Non basta la simpatia dell'attore romano. Ioltre due ore e più sono decisamente troppe, per un film del genere.

124c 16/12/13 16:52 - 2921 commenti

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C'è chi lo prende come l'ultimo bel film di Alberto Sordi e chi lo considera una commedia in costume volgare e un po' banale. Personalmente lo trovo spassoso, con un Sordi che non solo è il marchese Onofrio del Grillo ma anche il carbonaio suo sosia. Fra burle, simpatici servitori, attrici francesi e papi, uno spaccato della Roma del tempo che fu, con un ottimo cast di supporto. Buone le prove di Paolo Stoppa nel ruolo del papa e di Flavio Bucci, un prete spretato. Forse è vero che il miglior Sordi anziano è quello diretto da altri.

Gabrius79 13/01/14 01:38 - 1427 commenti

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Commedia di grande successo diretta da Mario Monicelli con un doppio Alberto Sordi che ci regala alcune gag di sicuro piglio. Il cast è buon, specie Paolo Stoppa e Flavio Bucci, ma la storia forse per l'eccessiva durata rischia di stancare a causa di alcuni momenti un po' prolissi.

Rigoletto 25/02/14 19:25 - 1787 commenti

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Non vi sono dubbi che sia Sordi che Monicelli adorino sguazzare nei contesti storici; qui i due campioni squarciano la tela del tempo e dallo strappo si scorge la Roma del 1809, popolata da personaggi inquietanti, nobili decaduti e cialtroni, una Chiesa sempre più affare di uomini e sempre meno affare di Dio, servitori che si arrangiano, soldati galantuomini e tanto altro. L'unica pecca, in una pellicola dall'andamento lento, è la durata. Ottimo Sordi, bravi Stoppa, Billi e Milli. Visione consigliata. ***

Antares 24/02/14 16:23 - 1 commenti

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Tutti i vizi e le virtù del classico uomo italiano racchiuse in uno dei personaggi meglio riusciti del cinema di sempre: il grandioso Marchese Onofrio del Grillo! Di nobil stirpe, ma dai modi non proprio raffinati, spregiudicato ma dal cuore d'oro, ribelle ma amante della giustizia! Una figura completa e complessa interpretata magistralmente dal miglior Alberto Sordi. Due ore e mezzo di pellicola che scivolano via con leggerezza fra avventure e risate. Insuperabile capolavoro nazionale.
MEMORABILE: L'incontro con l'ebanista ebreo Aronne Piperno; La scena con l'alter ego Gasparino er Carbonaro; L'alito di sorcio morto della sorella del marchese.

Luchi78 21/05/14 11:38 - 1521 commenti

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Monicelli cuce addosso ad Alberto Sordi un ruolo praticamente perfetto: è il grande attore romano il vero artefice del successo di questo film, che nella capitale vale quanto un testo sacro. La grande versatilità, il cambio di personaggio, la romanità che si esprime nella sua volgata più romantica tipica dell'ottocento "papalino": tutti elementi che hanno contribuito a render grande il Marchese del Grillo. Migliore comparizione non protagonista Flavio Bucci con il suo Don Bastiano sul patibolo.

Vitgar 20/07/14 17:39 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Film decisamente divertente (anche se poteva durare mezz'ora di meno senza nulla togliere al suo significato). Il conte del Grillo è un nobile "guascone" perfettamente consapevole delle nefandezze e delle ingiustizie del suo tempo, ma che comprensibilmente si gode la vita che il suo rango gli consente. Un Sordi di alto livello interpreta anche il povero "Gasperino il carbonaio" che, in fondo, rappresenta l'umanità derelitta e maltrattata. Ottimi Paolo Stoppa e Flavio Bucci.
MEMORABILE: Il papa (Paolo Stoppa) che decide le pene dei condannati.

Pessoa 6/09/14 10:03 - 2476 commenti

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Plauto con i suoi Menaechmi fornisce lo spunto a questa brillante commedia storica di Monicelli costruita sulle qualità attoriali di Sordi, che come al solito la fa da padrone, coadiuvato dalle splendide prove del grande Paolo Stoppa e di Flavio Bucci. Il film è godibile ma a tratti discontinuo, sebbene una sceneggiatura solida tracci linee obbligate alle quali il cast si attiene con bravura e diligenza. La mano di Monicelli si vede e Ruggero Mastroianni, Piovani e Baraldi integrano il suo lavoro al meglio. Tutto sommato un gran bel film.
MEMORABILE: I dialoghi fra Sordi e Stoppa; Il discorso di Bastiano.

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Almicione 20/10/15 23:48 - 764 commenti

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Anche Monicelli, come Magni prima, ci immerge nella Roma di inizio Ottocento presentandoci il marchese del Grillo, i cui tratti sono ancora oggi rintracciabili in qualche canuto personaggio appartente al popolo capitolino. A dir la verità, la strafottenza, la convinzione di poter essere sopra le leggi e far quello che si vuole è ancora comune; tuttavia, manca l'umorismo e la risata che contraddistingue il personaggio di Sordi (molto bravo, fra l'altro). La storia è simpatica, sebbene esageri nello scambio fra i personaggi. Bravi Monicelli & co.
MEMORABILE: La sequenza in carrozza insieme a Blanchard a cantare La Marsigliese.

Alex75 26/10/15 09:34 - 881 commenti

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Film riuscito a metà, malgrado Sordi si sia fatto in due: la figura dello sfaccendato e burlone nobile romano è delineata a tinte vivaci, con dovizia di battute emblematiche nella loro critica alla nobiltà. Purtroppo, con l’entrata in scena del carbonaio Gasperino, la narrazione perde brio, risultando estenuante e difficile da seguire. Resta comunque una delle ultime grandi interpretazioni di Sordi. Buone prove dei vecchi Stoppa e Billi.
MEMORABILE: “Io so’ io e voi nun siete un c…”; Aronne Piperno; I rigatoni con la pajata.

Ultimo 5/11/16 16:16 - 1656 commenti

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Pellicola non ai livelli della sua fama. Certo, Sordi è un fiume in piena nei panni del Marchese che vive una vita mondana nella Roma papalina di fine Settecento e i momenti che si ricordano sono diversi, ma il film è estremamente lungo e lento. Per di più l'assenza di una sceneggiatura solida non giova allo spettatore, che dopo un'oretta di visione comincia ad annoiarsi. I momenti migliori sono quelli dei dialoghi con il Papa Paolo Stoppa (non si vede molto, ma lascia il segno).
MEMORABILE: "Io sono io e voi non siete un ca***!".

Nancy 26/02/16 00:59 - 774 commenti

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Alberto Sordi in un ruolo che, se visto una volta, non si dimenticherà più: il marchese Onofrio del Grillo è un incantevole malandrino, illuminato ma opportunista, o forse solo terribilmente annoiato, che nelle sue scorribande per la Roma settecentesca ci regala uno spaccato di un'epoca a cavallo tra Medieovo e modernità. Credibilissima la ricostruzione storica e molto intelligente in questo senso anche la sceneggiatura, che tiene un occhio alla storia senza mai trascurare la risata (anche se con Monicelli è facile andare sul sicuro!).

Parsifal68 28/06/16 11:30 - 607 commenti

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Un piccolo flop artistico, questo film dell'accoppiata Monicelli-Sordi. Volgarotto e antipatico, è un indisponente spaccato della Roma papalina degli inizi dell'Ottocento, con un Sordi che va a briglie sciolte verso il trash più acuto. Non mancano delle situazioni comiche che sopravvivono anche al passare del tempo, ma nel complesso è un film tranquillamente evitabile.
MEMORABILE: Il marchese non vuole pagare Piperno; "Mi dispiace ma io so' io e voi non siete un cazzo!"

Il ferrini 27/07/17 01:38 - 2360 commenti

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Fatica a ingranare ma poi si riscatta. Molti i momenti buoni; la scena del "tradimento" con Elena Fiore (già amante di Mimì metallurgico), il processo ad Aronne Piperno, il monologo di Don Bastiano prima della ghigliottina. Bravo Sordi a caratterizzare entrambi i suoi personaggi; con l'ingresso del sosia carbonaio infatti si comincia a ridere davvero, ma ottimi anche i vari caratteristi, soprattutto il papa Paolo Stoppa. Qualche sforbiciata avrebbe giovato ma nel complesso è un buon film, invecchiato bene.

Magi94 23/08/17 21:07 - 954 commenti

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Un ottimo film di Monicelli che ci regala battute ormai entrate nella cultura popolare italiana ("Perché io sono io e voi non siete un cazzo!"). Riprendendo una descrizione della Roma papalina lasciata dalle precedenti opere di Luigi Magni, viene ritratta la figura di un marchese anomalo che, tra una burla e l'altra alla popolazione romana (potenti o pezzenti), subisce il fascino della laicissima Francia napoleonica. Sordi interpreta alla grande, le risate non mancano e i vari personaggi non si scordano facilmente. Forse c'è una ventina di minuti di troppo.

Lou 9/11/17 17:10 - 1121 commenti

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Irriverente e scanzonata commedia sulla Roma papalina del primo '800, dove Sordi si muove da par suo nell'interpretare un insolente e burlone aristocratico che gode delle disgrazie altrui e il cui motto "io so io e voi nun siete un cazzo" ben sintetizza la cifra del personaggio. Si sorride in modo greve, in un quadro marcatamente grottesco, teso a evidenziare vizi italici ancor oggi in qualche modo presenti.

Paulaster 26/06/18 11:28 - 4429 commenti

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Le burle di un signorotto romano alla famiglia e al popolo. Ambientazione curata e fotografia che riporta a una sorta di film storico, anche se i fatti dell'epoca sono trattati a grandi linee. Sordi, in uno degli ultimi buoni ruoli, si sdoppia pure e veste bene i panni del gaudente. Qualche parolaccia di troppo e poco aiuto dal contorno (ottimo comunque Stoppa) appesantiscono una durata fin troppo dilatata.
MEMORABILE: La sberla data dopo la ghigliottina; Il carbonaro che fa i conti all'amministratore.

Minitina80 6/10/18 11:13 - 2986 commenti

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Con le movenze e l’irriverenza di uno sberleffo, Monicelli rappresenta la Roma dei primi dell’Ottocento senza apparenti pretese e ambizioni storiografiche. Il tono ironico e volgarotto sembra scelto apposta per fare da contraltare a una nobiltà tronfia, soffocata da un credo religioso bisognoso di scrollarsi di dosso dettami pesanti come un vestito di marmo. Alberto Sordi ancora una volta riesce a donare carisma a un personaggio ambivalente in grado farsi ricordare in più occasioni per la sua simpatia e sfrontatezza.
MEMORABILE: L’esecuzione di Don Bastiano.

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Noodles 26/03/20 17:42 - 2233 commenti

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Albertone è sempre Albertone, ok, ma che motivi dovrebbero esserci per vedere questo citatissimo film? Si tratta del classico personaggio del grande attore romano, trasportato dai giorni nostri all'800. Le caratteristiche sono pressoché identiche. È semplicemente un Alberto Sordi in costume. Si ci sono buoni momenti, ma anche tante cadute di ritmo, parecchi sbadigli e moltissime ripetizioni. Con Monicelli alla regia ci si sarebbe aspettato ben altro. Operazione non riuscita.

Myvincent 1/02/20 14:18 - 3744 commenti

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Il celebre marchese del Grillo, personaggio in bilico fra realtà e fantasia, ha il volto straordinario di Alberto Sordi, mai così in forma nei panni di un burlone patentato che sfida persino il Papa. Lo sfondo storico dell' occupazione napoleonica a Roma nei primi dell'800 è il pretesto, per un regista come Monicelli, per raccontare del carattere peculiare dei romani, stando però attento ai canoni della commedia di alto rango. Pur con qualche parolaccia ed espressione colorita di troppo.

Zampanò 27/06/20 21:34 - 381 commenti

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La freccia di Sordi incoccata, tesa e scoccata da arcieri di vaglia (De Bernardi, Benvenuti, Pinelli, Monicelli). Come nel Malato immaginario e L'avaro, la maschera sette-ottocentesca rinfocola l'attore romano, figlio comunque della grande teatralità scenica di fine XIX secolo prima che del cinema. Il marchese è un suo mezzo alter ego. Quel "io so' io" è pronunciato con gustata voluttà. Succulenti gli scherzi grilleschi, pura commedia sulla deliziosa ost di Piovani. Improbabili solo i pruriti voltairiani. Bucci e Stoppa coronano un cast di primattori. 

Daniela 4/08/20 09:04 - 12673 commenti

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Nella Roma di inizio '800, un marchese ozioso e strafottente sbeffeggia i poveri ed irride i potenti, Papa Re compreso... Titolo famoso al di là dei suoi effettivi meriti, anche se può contare sulla prestazione brillante di Sordi nel doppio ruolo del marchese burlone e del suo sosia poveraccio. Monicelli dirige con competenza ma non con l'inventiva mostrata in altre occasioni, il cast di contorno fa il suo dovere, la confezione è curata, per cui lo spettacolo c'è ma, tra motteggi e scherzi anche cattivi (le monete arroventate lanciate dalla finestra), si insinua una certa noia. 

Aco 21/12/22 13:48 - 215 commenti

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L'ultimo film in cui Sordi ha saputo dare il meglio di sé sotto il profilo attoriale. Il film non è un'opera d'arte ma ha saputo rappresentare molto bene un certo mondo, quello aristocratico prerivoluzionario bigotto e quello di una Roma papalina povera quanto volgare. La storia riprende molto bene lo spirito del romanzo omonimo di Luca Desiato. E' indubbio che il film si regga molto sulle parolacce (troppe) e sulle battute (tante), ma la capacità di Sordi di interpretare due personaggi dal carattere opposto è meravigliosa. Da vedere.
MEMORABILE: Il duetto tra la cantante francese e il castrato. Gasperino: Ma che, voi...

Sonoalcine 21/10/23 22:33 - 185 commenti

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Sottostimato capolavoro monicelliano e perfetto esempio schematico di teatro popolare in costumi. Sempre a metà strada tra bieca spietatezza e goliardica spensieratezza, con un protagonista guida alla conoscenza di un'infinita catena di personaggi tipicamente monicelliani, antieroi alla ricerca di una sorte e una vita migliore. Pur con un ritmo altalenante, sa comunque regalare iconiche sequenze, talvolta leggermente grottesche, che faranno sicuramente la storia della comicità italiana.
MEMORABILE: "Mi spiace, ma io son io e voi non siete un cazzo! "; I battibecchi tra il marchese e il Papa; L'esecuzione con la ghigliottina.
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  • Discussione Manzetto • 4/03/13 11:48
    Disoccupato - 139 interventi
    Durante la sequenza in cui suonano le campane a morto (volute dal Marchese a seguito del sopruso verso Aronne Piperno), vengono mostrate alcune scene di popolani che commentano il fatto. Se ci fate caso, una donna è doppiata da Elena Fabrizi (la Sora Lella).
  • Discussione Ruber • 6/12/18 19:23
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Sono completamente d'accordo con il post di Gugly, inoltre Sordi era cosi molto attaccato a questo film, che si è fatto scrivere sulla lapide una frase riferita al film (sor Marchese è l'ora).

    Sordi in quest'ultimo film pur gia in un età matura ha dato prova ancor di piu della sua immensa grandezza come attore, tratteggiando un marchese per l'appunto cinico eed egoista, ma direi anche dal cuore buono (compra la casa a faustina e la madre, prima fa condannare il povero falagname corroppendo giudicie avvocati e poi però gli regala terreni e gli da tre volte il suo compenso). Gran film che rivedo sempre con piacere, dopo questa pellicola Sordi ha fatto ancora quattro pellicole a buoni livelli poi è negli ultimi anni diciamo dagli anni novanta in poi è sceso a livelli molto piu bassi, ma non tanto la sua recitazione che rimaneva immensa, ma perchè causa sceneggiature di medio livello che non esaltavano particolarmente la sua comicità romanesca.
  • Discussione Kaciaro • 26/12/18 15:58
    Galoppino - 506 interventi
    E come fai a non rivederlo ancora????
  • Curiosità Lucius • 8/02/19 00:30
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Luciusil flano originale del film:

  • Discussione Daniela • 4/08/20 08:52
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Nel papiro del Davinotti si legge "sosia porto del marchese" - credo che vada corretto con "sosia povero del marchese".
  • Discussione Zender • 4/08/20 09:09
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Grazie Daniela, sono andato a ribeccare il papiro cartaceo. Mio errore di trascrizione, era effettivamente scritto "povero" :)
  • Curiosità Fedemelis • 13/11/20 07:12
    Fotocopista - 2139 interventi
    Nella scena in cui Il Marchese del Grillo (Sordi) e Riciotto (Gobbi) scoprono che fine hanno fatto i loro cavalli, è possibile notare come Riciotto indossi o meno la giacca scura a maniche lunghe a seconda dell'inquadratura di campo o controcampo della scena. L'errore è dovuto, come spiegato dallo stesso Gobbi nel suo libro "S'è svejatooo!", da una sua distrazione: nella pausa tra le due riprese l'attore si tolse la giacca nella roulotte e si addormentò. Una volta svegliato di soprassalto, per riprendere le riprese, lasciò la giacca in camerino e se ne accorse solo a fine giornata, quando ormai tutto il set era smontato. Monicelli (informato del fatto dalla costumista) ha quindi dovuto montare la scena in modo da far notate l'errore il meno possibile.

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images54/marqui.jpg[/img]
  • Curiosità Lucius • 31/01/21 08:12
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Lucius, un secondo flano del film:

    [img size=250]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images55/marchi.jpg[/img]
  • Discussione Zender • 31/01/21 08:18
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Qyuesto l'ho messo Lucius, però poi stop con flanetti senza immagini o così minimi.
  • Curiosità Reeves • 29/06/23 17:24
    Segretario - 701 interventi
    Il soggetto era stato scritto da Valerio Zurlini pensando come interprete a Vittorio Gassman!

    Fonte: Domenico Monetti, Luca Pallanch, "Per i soldi o per la gloria"