Buiomega71 • 1/07/13 10:02
Consigliere - 26633 interventi Capita, più spesso di quanto si creda, che nel mare magnum degli straight to video che escono a quantità quasi industriale in dvd, capiti la gemma o il gioiello che ti sorprende e che mai ti aspetteresti.
E il caso di questo
Dark Memories (ma il titolo originale,
Ring Around The Rosie è molto più bello), che sembrerebbe l'ennesima ghost story di case infestate alla
Shining con innesti da horror giappo, ma che poi, spiazzando, muta e cambia forma, divenendo altro.
Se si passa sopra ai primi '30 minuti, dove non succede un fico secco (se non dialoghi da innamoratini, rumorini e ripulisti nella villa in mezzo ai boschi) , il film regala piacevoli sorprese, destabilizzando non poco.
Ci sono le gemelline fantasmatiche come in
Shining, allucinazioni perenni della protagonista (un intensa Gina Philips) in stile
Joanna Mills, che non si capisce bene se frutto della sua mente nello stato di solitudine e dal terribile passato di quando era bambina , oppure tangibili presagi di morte (questo, almeno, fino a metà film)
Rubi Zack (produttore esecutivo e assistente, per ora al suo primo e unico film), fa montare la tensione, poi ti spiazza brutalmente, non capendo dove voglia andare a parare.
Cita il cinema di Dario Argento (soprattutto nelle scenografie, le pareti rosse della casa come l'interno del palazzo di
Inferno, le stanzette delle bimbe, dipinte come gli antri di
Suspiria), mantiene un atmosfera opprimente e quasi surreale, per poi sfociare in un pre-finale di brutale violenza e poi, con la risoluzione finale, ghiaccia il sangue.
A vantaggio ci si mette pure un Tom Sizemore mai così psicopatico, inquietante e poco raccomandabile factotum amante dei cavalli, che poi sbrocca che manco Jack Torrence, regalando una performance di perverso maniaco che lascia il segno:"
Balli da fare schifo, stupida puttana!"
Rimandi insistenti a
Secret Window, spizzichi non poi velatissimi all'
Images altmaniano, battute finali sotto la pioggia alla
Venerdì 13, ammiccamenti al torture porn (il racconto di Tom Sizemore a Gina Phlips sulle atroci torture che Mengele perpetrava a due gemelline, lette su un libro, mettono i brividi) e un continuo stravolgere gli eventi, quando sembra di aver capito dove voglia andare a parare la faccenda, Zack-in tutti i sensi- cambia rotta e spiazza in continuazione.
Ricordi infantili, traumi e dolori mai superati, abusi, ombre, sussurri e grida, porte dell'inconscio che non andrebbero aperte, momenti di pura paura (la bambina che entra dalla porta dalle pareti rosso carminio-ventre materno?- inseguita da un uomo anziano, sotto gli occhi allucinati della Philips), segnali disturbanti iniziali (il cervo morto sulla strada, i ratti nel portapane) e picchi di violenza che non ci si aspetta.
Curioso come lo score di John Massari regali sonorità simili a quelle che Joe Lo Duca compose per
La Casa.
Un film che mi ha davvero sorpreso (nonostante fosse partito male) e di cui non avrei scommesso un centesimo.
Consigliato.
Ruber, Buiomega71
Undying
Lupus73