Un volto nella folla - Film (1957)

Un volto nella folla

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/08/10 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 10/08/10 23:02 - 9061 commenti

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"Agghiacciante" film sul potere manipolatorio della tv in grande anticipo sui tempi e mostrante una lungimiranza che sconcerta e fa paura. Di un'attualità incredibile, sembra sia stato girato nei nostri tempi cui calza a pennello sotto tutti gli aspetti. Kazan filma una delle sue opere migliori. Di rara intensità, coinvolge e "sconvolge" tranne un piccolo calo nel finale (lieto o meno a seconda dei punti di vista). Griffith vale da solo il prezzo del biglietto ma anche la Neal gli tiene testa così come ottima è la prova di tutto il cast.

Capannelle 27/12/11 15:34 - 4412 commenti

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Correva l'anno 1957 e Kazan aveva già capito molto sul marketing politico (oltre che dello show-business): emblematica la sequenza che coinvolge Griffith e il gruppo di politici e sostenitori. E soprattutto non aveva timore di metterlo in scena, col supporto di due ottimi attori e un ritmo deciso che ha l'unica pecca di diventare ripetitivo nella parte centrale.
MEMORABILE: Il popolo vuole novità e slogan da detersivi. È ora di cambiare: per arrivare a Washington useremo trovate pubblicitarie, barzellette e belle donne!

Saintgifts 28/12/11 23:55 - 4098 commenti

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C'è tutta l'America del ventesimo secolo (e forse anche quella di ora) qui. Non c'è "solo" una esatta descrizione, credo ancora da pochi ipotizzata, dell'enorme potere della televisione sulla gente, ma c'è proprio la gente d'America, con i suoi modi, i suoi riti, le sue "ingenuità" e le sue pochezze dietro facciate luccicanti, che tanto ci hanno affascinato negli anni del dopoguerra e successivi. È impossibile, vedendo questo film, non pensare agli ultimi vent'anni della nostra tv e ai vari Lonesome Rhodes che si sono succeduti. Esordio per Griffith.
MEMORABILE: Il generale: "La politica è entrata in un nuovo stadio, lo stadio televisivo"; La macchina che applaude; Marzia che mette in onda il fuori onda.

Daniela 28/07/14 10:03 - 12673 commenti

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Un cantante vagabondo passa dalle stalle alle stelle grazie alla popolarità conquistata prima alla radio e poi alla tv... Un volto nella folla sta a Kazan come L'asso nella manica sta a Wilder: film profetici, troppo in anticipo sui loro tempi per ottenere il favore del pubblico, ma dannatamente attuali dopo oltre mezzo secolo. La chiave del successo del protagonista, impersonato dal quasi esordiente Griffith con furia trascinante, è offrire all'uomo qualunque al di là dello schermo ciò che vuole: slogan da detersivi, barzellette, belle donne, idee predigerite e l'illusione di contare qualcosa.
MEMORABILE: Il fuori onda, piccolo incidente di percorso che i successori impareranno a rimediare, smentendo se stessi

Myvincent 18/07/18 08:19 - 3746 commenti

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La parabola di un uomo qualunque, galeotto, vagabondo, spensierato, che ha un grande talento nel raccontare il mondo e la vita, accompagnandosi alla sua chitarra. Dentro a Solitario Rhodes si nasconde un po'ciascuno di noi, quando il successo che ci arride improvviso cambia le carte in tavola e ci rende insensibili a tutto. A tratti moderno anche su un piano espressivo, colpisce per l'intelligenza con cui vengono anticipate le tematiche mass-mediali, così tanto attuali oggigiorno.
MEMORABILE: La risata fragorosa del protagonista; L'apparizione di una giovanissima di Lee Remick.

Beffardo57 8/10/19 09:52 - 262 commenti

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Impressionante profezia - il film risale al 1957 - sul potere manipolatorio dei media (e della televisione in particolare) sulle masse, che riesce a trasformare un uomo qualunque in un pifferaio magico potenzialmente molto pericoloso. Il finale è solo parzialmente rassicurante (il fenomeno si autodistrugge), perché il meccanismo di base può sempre riattivarsi, con esiti meno fortunati. Grandi interpreti e professionalità hollywoodiana nella messa in scena. Quinto potere di Lumet ne è l'ideale seguito.

Rocchiola 8/10/19 11:37 - 968 commenti

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Scoperto per caso da una stazione radiofonica un senzatetto, folksinger dilettante, diviene l’idolo delle folle. Ma la sua vera natura cinica, arrivista e megalomane lo porterà alla rovina. Forse il film più grintoso e sincopato di Kazan che sferra un discreto attacco al sistema americano. Un’opera in anticipo sui tempi nella sua condanna degli imbonitori radio-televisivi cha ancor oggi infestano i mass-media di mezzo mondo. Irruente prova dell’esordiente Griffith a metà strada tra il Chuck Tatum di wilderiana memoria e l’Elmer Gantry a venire.
MEMORABILE: La risata sguaiata di Rhodes; I cani nel giardino dello sceriffo; La colletta per la donna di colore; La visita della prima moglie; Il Vitajex.

Kinodrop 16/01/20 19:46 - 2962 commenti

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La fulminante ascesa del "Solitario" Rhodes, da cantante e intrattenitore girovago a vera e propria star della tv e della politica-spettacolo. Con molta lucidità il regista prende atto della mutazione epocale del mezzo televisivo, capace di assorbire e rilanciare i gusti e le idee anche più frivole dell'opinione pubblica anticipando ciò che accadrà poi a livello planetario. Sorprendente la capacità di disegnare le individualità dei personaggi che restano se stessi nel vortice del dietro le quinte di una comunicazione truffaldina. Da manuale.
MEMORABILE: La strabiliante prova di Andy Griffith e Patricia Neal; Politica e pubblicità; La scelta di Marcia; Il finale.

Paulaster 17/12/21 10:08 - 4431 commenti

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Galeotto sfonda nel mondo della tv. La parabola esistenziale di chi perde il contatto con la realtà non è nuova, ma l'attenzione è al potere del mezzo televisivo. Innovativo nel parlare di indici di gradimento, applausi finti e scalate presidenziali, e per come mostri che una parola di troppo faccia crollare il tutto. Prima parte notevole e inevitabile calo nel prosieguo (si poteva chiudere giusto un minuto prima ed evitare il discorsetto). Cast perfetto nei protagonisti e nota per Franciosa; la Remick sembra troppo giovane per la parte.
MEMORABILE: La moglie che chiede i soldi; La provvigione al 10%; L'ascensore che scende; Le risate finte.

Pigro 7/01/23 09:58 - 9676 commenti

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Un uomo della strada diventa star mediatica e quindi appetibile allo sfruttamento pubblicitario e a quello politico. In questo film che arriva dal passato c’è già tutto il presente e il futuro della società governata con cinismo dal populismo e dal denaro: uno straordinairo ritratto in cui specchiarsi con orrore, un affresco completo dell’abisso della coscienza collettiva. Un significato potente veicolato da un’opera di incredibile bellezza visiva, asciuttezza narrativa, efficacia interpretativa, che diventa grande poema tragico. Imperdibile.

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Cerveza 5/03/23 07:20 - 375 commenti

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Un vagabondo alcolista che sbarca il lunario improvvisando canzoni blues viene tolto dalla strada, ripulito e trasformato in un fenomeno mediatico. Ritratto impietoso di certa società americana: emotiva, provinciale e facilmente manipolabile, in cui un qualsiasi nessuno è in grado di spostare le opinioni con slogan demagogici e cagnolini trovatelli, praticamente i social di oggi. Geniale, profetico, stordente. Due ore senza flessioni sostenute da un cast perfetto.
MEMORABILE: Il Vitajex come un proto-Viagra: "Se volete gli occhi verdi e la coda ritta…"; L’esibizione di Lee Remick per Miss Tamburo.
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  • Homevideo Digital • 16/02/12 18:49
    Portaborse - 4007 interventi
    Dvd della Sinister in uscita ad aprile.
  • Discussione Daniela • 31/07/14 13:18
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Il film di Kazan segna l'esordio sul grande schermo di Andy Griffith, che in seguito diventerà famosissimo in tv con il personaggio dell'avvocato Matlock.
    Nel ruolo di una graziosissima cheerleader che si fa impalmare dal protagonista, debutta sul grande schermo anche Lee Remick.
  • Discussione Cotola • 31/07/14 14:16
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Daniela, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto molto.
  • Discussione Daniela • 31/07/14 15:41
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Anno 1957: "Slogan da detersivi, barzellette e belle donne" come ricetta per conquistare il pubblico e vendere un prodotto, qualsiasi prodotto, si tratti di se stessi, pillole miracolose o politici ambiziosi... se non mette i brividi questo, cosa li mette?
    i dinosauri riposano in pace, i marziani ancora non ci hanno invaso, gli zombies sono sempre sottoterra, i cannibali nel frattempo magari sono diventati vegani. Ma dagli imbonitori da fiera e dai falsi profeti, chi mai ci potrà più liberare?
    Mi era piaciuto alla prima visione molti anni fa ma, rivedendolo ora insieme ai figlioli, mi ha colpito ancora di più per la sua attualità.
    PS: aspetto una tua email
  • Homevideo Rocchiola • 8/10/19 11:45
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Pubblicato in DVD dalla benemerita Sinister nel 2012. Anche se sulla copertina non vi è alcuna indicazione di restauro o rimasterizzazione il video appare piuttosto pulito con un bianco-nero piuttosto nitido. la definizione appare a tratti un po' morbida ma per un prodotto SD il livello è più che accettabile. L'audio italiano rielaborato in 5.1. è di discreto livello, mediamente pulito e chiaro. Purtroppo il suddetto DVD è già andato fuori catalogo e sul web inizia a costare parecchio anche perché sembra che non si trovi facilmente nemmeno all'estero dove era stato pubblicato in DVD dalla Warner. Certo per chi ama i film in lingua originale nel frattempo è uscito lo splendido Bluray della Criterion.
  • Homevideo Rocchiola • 18/07/20 20:07
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    L’edizione rimasterizzata in alta definizione licenziata dalla A&R nel giugno 2020 permette di rivedere questo importante film di Kazan dopo che la precedente edizione della Sinister è finita quasi subito fuori catalogo raggiungendo quotazioni piuttosto elevate sul web. In verità da un confronto tra le due edizioni non ho notato alcuna differenza. La durata è la medesima di 121 minuti mentre di solito i master in HD durano qualcosa in più essendo "presi in prestito" da edizioni estere in bluray. Il video della nuova edizione è indicato come 1.78 mentre quello della Sinister è un 1.85, ma anche in questo caso le immagini sono pressoché identiche nella quantità d’informazioni che propongono in altezza e larghezza. La differenza di qualità è impercettibile con le immagini che appaiono piuttosto pulite con alcuni passaggi un pochino granulosi, forse la A&R ha un pochino più di dettaglio ma si tratta di poca cosa. L’audio italiano mono 2.0 è identico nelle due edizioni. L’unico BD estero è quello della Criterion e non credo che la A&R abbia "scippato" quella fonte per cui è lecito chiedersi da dove sbuca questo master HD, con il dubbio che si tratti di una semplice riedizione di quello già usato da Sinister.
    Ultima modifica: 19/07/20 08:26 da Zender