The dark and the wicked - Film (2020)

Horror della nuova scuola di difficile catalogazione; parrebbe una sorta di riflessione sul male assoluto, qui canalizzato in una famiglia di campagna attraverso il padre morente in coma; il film vive sull'atmosfera plumbea d'ineluttabile tragedia, non dissimile da Hereditary a cui forse in parte il regista si è ispirato. I risultati non sono quelli sperati e nonostante un'aura "creepy" riuscita, con alcune scene inquietanti, lo script è troppo vacuo, non dà appiglio alcuno per comprendere la storia e il ritmo è di una lentezza esasperante. Armati di pazienza, qualche scena merita.

Fratello e sorella tornano nella fattoria dove vivono gli anziani genitori quando il padre entra in coma. Anche la madre sembra sul punto di crollare, tanto che, poco tempo dopo.... Cupo Horror familiare non privo di ambizioni e neppure di qualche merito come quello di non affidarsi unicamente ai meccanismi più abusati per provocare jumping scared dozzinali, però il ritmo letargico non aiuta l'immedesimazione nei protagonisti e tra una apparizione malefica e un'illusione crudele purtroppo ci può scappare pure uno sbadiglio. Volenteroso ma non del tutto riuscito.

Una fattoria, fratello e sorella tornano ad accudire la madre e il padre a letto malato e una strana presenza che induce al suicidio inizia a farsi vedere/sentire. Se sulla confezione non ci sono dubbi, la grossa pecca di questa pellicola è il suo essere inconcludente, proprio per predominanza della ricerca metaforica di un significato profondo, ma che non si sa bene quale: il male? La famiglia di origine come attaccamento al passato destinato a scomparire, e quella nuova come futuro? Atmosfera disperata e inquietante e un pugno di mosche. Troppo sbilanciato sull'allegoria.

Quando i fratelli Louise (Ireland) e Michael (Abbott Jr.) raggiungono la spettrale fattoria di famiglia per stare vicini al padre agonizzante devono scontrarsi, inaspettatamente, con l'erratica ostilità della madre (Oliver-Touchstone). È la spia di un'immane tragedia incombente... Radicale, assoluto, ateleologico: il Male dipinto da Bertino atterrisce per la sua irredimibile incomprensibilità, amplificata dai brutali contrappunti che le esplosioni di violenza oppongono ai vischiosi silenzi dei personaggi e delle location in cui si muovono. Astrattamente tetro, a tratti statico.

Molto apprezzabile il lavoro sul comparto sonoro, un tappeto costante in sottofondo, che scava dentro senza che chi guarda se ne renda conto. Lupi, scricchiolii, voci, clangori, bisbigli. Questo, assieme a immagini semplici ma terrificanti (la madre di notte che libra, la capra monca, gli oggetti appesi che sbatacchiano), creano la giusta atmosfera. Inconcludente? Lento? Forse. Ma non importa.

Una coppia di fratelli torna alla casa di famiglia per assistere il padre moribondo. Film che poggia interamente sulle presenze demoniache che forse dovrebbero essere più sottili e meno esplicite nelle manifestazioni del maligno; troppi jumpscare e buchi nella trama per poter restare nei ricordi dei migliori horror visti. Sicuramente resta l'angosciosa atmosfera che permea completamente la pellicola, ma per il resto un film piuttosto debole.