Trappola per un innocente - Film (1991)

Trappola per un innocente
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: All American Murder
Anno: 1991
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "All-American Murder" ma non "All American Murders".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Thriller “all'italiana” diretto dal Potsie di HAPPY DAYS, specializzatosi negli anni come regista esclusivamente televisivo (qui è al suo unico film extra-tv, per quanto si tratti comunque di uno straight to video). Un whodunit in piena regola quindi, ambientato nel college americano dove finisce Artie Logan (Schlatter), figlio scapestrato di una famiglia bene. Carattere vivace, a tratti geniale, Artie dopo poco si porta già a letto la malinconica moglie del rettore; ma il suo vero obiettivo è la bella studentessa Tally Fuller (Bissett, non ancora arruolata come Jane Andrews in MELROSE PLACE...Leggi tutto). Lei sulle prime è diffidente, poi ci casca; e dopo non molto casca pure, incendiata come una vera torcia umana, dall'alto di una struttura del college! Naturale che la polizia sospetti subito di Artie, con un passato da piromane (e infatti la regia ogni tanto butta lì qualche primo piano di fiamme a tuttoschermo), ma il detective P.J. Decker (Walken) non è d'accordo e instaura da subito un rapporto particolare col ragazzo. Più di tanto tuttavia non può fare, per aiutarlo, e decide così di concedergli 24 ore per dimostrare la propria innocenza. Artie si dà da fare, indaga al campus chiedendo all'amica della defunta, sfrutta la conoscenza con le poche persone che ha avuto modo lì di incontrare e si trova in mano indizi scottanti preludio a qualche scena splatter (c'è anche una trapanata in fronte che, per quanto seminascosta nel buio, da un tv movie proprio non t'aspetti), alle solite false piste e a una soluzione che per gli scafati amanti del giallo di casa nostra risulterà ampiamente prevedibile. Purtroppo il protagonista, nonostante il fare poco consueto e lontano da quello dei teenager “da campus” cui il cinema americano ci ha abituato (ai quali appartiene il campione di football fidanzato ufficiale di Tally, per esempio), si rivela piuttosto insignificante e non favorisce il coinvolgimento; così come appesantiscono il film dialoghi verbosissimi in gran parte superflui. Ci sarebbe Christopher Walken, ovviamente sparato come primo nome sui titoli di testa, ma il suo è un ruolo di secondo piano: interviene giusto per scambiare saltuariamente quattro chiacchiere con Artie e chiaramente nel finale per chiudere le danze. La voglia di proporre qualcosa di nuovo nello stantio panorama televisivo a stelle e strisce si intravede, l'idea di agganciarsi a una trama più complessa del consueto è ammirevole, ma a ben vedere la complessità dell'intreccio non è che si percepisca granché, secondaria al desiderio di lasciare a Charlie Schlatter (con improbabile taglio di capelli alla James Dean) il compito d'inventarsi un giovane investigatore sui generis che si districhi pimpante in un caso d'omicidio. Purtroppo per lui rimangono molto più impressi i venti minuti con Walken che tutti quelli in cui la scena è sua. Se non altro una storia da seguire esiste, i delitti non mancano, qualche spruzzata di sangue nemmeno (pur se centellinata) e la bionda Bisset (peccato scompaia presto di scena) è davvero graziosa.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/05/20 DAL DAVINOTTI
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Pumpkh75 27/04/23 15:16 - 1751 commenti

I gusti di Pumpkh75

In precario equilibrio tra slasher e whodunit (ma anni e anni di film portano i più esperti a mangiare la foglia all’istante), si becca la sufficienza poiché, più che l’identità dell’assassino, rende interessante e narra bene la storia che c’è dietro, fatta di sordidi segreti e torbidità assortite, in contrasto con l’iniziale atmosfera linda e pinta alla Beverly Hills 90210. Potsie in regia pensa a non far danni, Walken lucida il suo carisma e oscura il resto compreso l’alacre Schlatter, il body count annovera un corpo tronco e sbudellato ma nulla più. Un minimo indispensabile.

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  • Curiosità Zender • 17/05/20 10:15
    Capo scrivano - 47814 interventi
    IL CASO: OCCULTAMENTO DI PROTAGONISTA
    Quando hai in uno straight to video Christopher Walken e il tuo attore protagonista è Charlie Schlatter, è abbastanza naturale spingere il primo (anche se presente in un ruolo assolutamente minore) rispetto al secondo, ma quando si esagera è doveroso dirlo.

    La vhs (a sinistra) inizialmente faceva un po' di giustizia: ok, mettiamo Walken in primo piano, quell'altro lo sbiadiamo sulla bandiera, lo mettiamo per secondo ma c'è. Una nuova edizione (al centro) non si accontenta: sega via il nome di Schlatter e gli sbatte il nome di Walken sugli occhi. Comincia l'insabbiamento cattivo... Un dvd (a destra) mette il viso di Schlatter in secondo piano assieme alla Bissett e Walken ma il poveretto finisce unico senza nome in alto (e se Walken un po' si vede, nel film, la Bissett viene esclusa ben presto):



    Altri dvd affondano il colpo; (a sinistra) qualcuno ha ancora un po' di pietà: Walken sempre in grande ma Schlatter c'è, anche se il primo nome in ordine deve pur sempre essere Walken per cui Schlatter se lo becca sopra la testa. Poi attacca l'occultamento pesante e Schlatter finisce insabbiato: Walken e la Bissett (al centro) si prendono la scena e di lui non c'è più traccia... Prime (a destra) mette Walken e basta, come se il film fosse un one-man show suo...



    La vera vittima è Schlatter, si scopre, unico e solo protagonista del film e non più presente manco nominalmente. A sinistra "Starring Christopher Walken", dietro di lui la Bissett e addio; al centro Walken sullo sfondo in rosso con il suo bel nome e sotto la Bissett (o facce qualsiasi che li impersonano, tanto...). All'estero le cose sembrano andare appena meglio (a destra): gli argentini piazzano Walken in primo piano e gli altri su sfondo blu semi irriconoscibili ma almeno il nome di Schlatter c'è...



    Poi però ecco i francesi (a sinistra): Walken imbolsito (chissà perché) sulla sinistra in grande, quell'altro figurina di lontano a guardarlo. Chi sia non lo può immaginare nessuno... I greci (al centro) addirittura puntano una pistola in faccia a Walken facendocelo immaginare in pericolo (è un poliziotto, nessuno lo minaccia in realtà). Alla fine arrivano i tedeschi (a destra) e fanno giustizia di tutti: faccia irriconoscibile col coltello insanguinato e nessun altro in copertina.