Operazione raffinata e di grandi ambizioni, quella di Herbert Ross, che ambienta un musical nella Chicago degli Anni Trenta recuperando le canzoni di quegli anni e facendole mimare in playback (con risultati volontariamente ridicoli, talvolta) dai protagonisti. La storia è quella di Arthur (Steve Martin), un rappresentante di spartiti musicali pieno di sé ma di ben poche prospettive. Il suo sogno è aprire un negozio di dischi, ma intanto deve fare i conti a casa con una moglie (Jessica Harper) frigida e un prestito che la banca si rifiuta di concedergli. Così finisce per tradire lei con un'insegnante (Bernadette Peters) e trascinare pure quest'ultima in un'ottica di fallimento perpetuo dalla quale...Leggi tutto cerca di evadere sognando. Il punto di forza del film, fotografato splendidamente da Gordon Willis, sono naturalmente gli intermezzi musicali (frequentissimi nella prima parte, molto meno nella seconda), coreografati con gran dispendio di mezzi e ponendo in evidenza la nota poliedricità di Steve Martin, artista a tuttotondo capace di muoversi davvero agilmente tra i ballerini professionisti. La genialità di alcune trovate (i banchi di scuola che diventano pianoforti, Martin e la Peters che ballano davanti all'enorme schermo del cinema replicando in piccolo ciò che vediamo fare a Ginger e Fred su pellicola) si sposa al meglio con l'immaginario quasi pittorico dell'allestimento scenografico (si veda il celeberrimo bar del “Nighthawks” di Edward Hopper ricostruito con perfezione assoluta) lasciando la sensazione di un film molto studiato a livello visivo ma non altrettanto dal punto di vista della sceneggiatura. La vicenda funge chiaramente da pretesto, ma la sentita interpretazione del cast permette fortunatamente di chiudere un occhio sull'inconsistenza della stessa e sui suoi sviluppi, poco interessanti. Un salutare tuffo nell'America degli Anni Trenta per un film che offre tinte più drammatiche che da commedia, nonostante i ribaltamenti improvvisi dei ruoli durante le canzoni (il banchiere che fin lì quasi insulta Arthur, all'attacco della musica gli si avvicina e lo bacia!). Colpisce lo strip danzante al night di un giovane e disinvolto Christopher Walken, così come l'inserimento di qualche dialogo piccante che considerata l'ambientazione non ci si aspetterebbe. Certo, di musical vero e proprio si sta parlando, per cui è chiaro che chi non ama il genere è bene si astenga, nonostante la cura scintillante della confezione.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Gli anni della nuova Hollywood", mercoledì 16 aprile 1986) di Spiccioli dal cielo (trasmesso con il titolo originale Pennies from heaven):
DiscussioneZender • 16/12/14 17:25 Capo scrivano - 47818 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Gli anni della nuova Hollywood", mercoledì 16 aprile 1986) di Spiccioli dal cielo (trasmesso con il titolo originale Pennies from heaven):
Ah, l'han dato anche su Rai3 quindi, non solo su Tmc, prima di scomparire dai radar per sempre...
Zender ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Gli anni della nuova Hollywood", mercoledì 16 aprile 1986) di Spiccioli dal cielo (trasmesso con il titolo originale Pennies from heaven):
Ah, l'han dato anche su Rai3 quindi, non solo su Tmc, prima di scomparire dai radar per sempre...
Sì, Zendy, la Prima fù su Raitre (come si evince dal flanetto)
E lì che rimasi incuriosito dal film, mai sentito prima (pur non amando il musical ne tantomeno il cinema di Herbert Ross), forse anche per la presenza della Harper (mia musa, all'epoca)
Quando ripassò ( a distanza di 8 anni) su TMC lo registrai
Non mi piacque granchè (anche se ricordo molto poco) ma aveva una certa bizzarra originalità, mischiando il dramma, la commedia e il musical, con scenografie degne del miglior Ken Russell
Sò che quando il Marcel venne a sapere che ne avevo la copia da TMC (il film non uscì MAI in vhs da noi, e sparì subito dopo nell'oblio assoluto), e essendo , lui, un vispo sostenitore di Steve Martin, mi fece mandare un piccione viaggiatore per far sì che glie ne facessi una copia...Il resto è storia davinottica...
DiscussioneZender • 16/12/14 19:01 Capo scrivano - 47818 interventi
Ricordi male: ti telefonai io per chiederti se potevo farlo avere al Marcel (che infatti l'ha visto, noto), che come dici giustamente è un affezionato di Steve Martin. Figurati se quel recluso si degna di chiedere qualcosa. Piuttosto marcisce nelle sue segrete con la sua segretaria come sta facendo.
Zender ebbe a dire: Ricordi male: ti telefonai io per chiederti se potevo farlo avere al Marcel (che infatti l'ha visto, noto), che come dici giustamente è un affezionato di Steve Martin. Figurati se quel recluso si degna di chiedere qualcosa. Piuttosto marcisce nelle sue segrete con la sua segretaria come sta facendo.
Ah, vero! Un piccione viaggiatore telefonico allora! Sono a conoscenza della famosa e leggendaria ritrosia del Marcel
CuriositàDaniela • 4/03/20 10:38 Gran Burattinaio - 5928 interventi
Il film contiene un numero particolare: Christopher Walken si esibisce in uno stripteese (non integrale) ballando il tip tap sul balcone di un bar davanti agli occhi stupiti ed ammirati della protagonista Bernadette Peters.
L'attore non ebbe bisogno di nessuna particolare preparazione in quanto aveva seguito da adolescente diversi corsi di danza ed in particolare di tip-tap e ad inizio carriera aveva lavorato proprio come ballerino col nome di Ronnie Walken, diventando Christopher Walken solo a partire dal 1963.
In vari altri film da lui interpretati sono presenti numeri o accenni a passi di danza e questo nei contesti più diversi, si tratti di film drammatici come King of New York di Abel Ferrara o musical come Hairspray - Grasso è bello di Adam Shankman.
La conferma delle sue doti di ballerino provetto si può avere nel video musicale pluripremiato Weapon of Choice, regia di Spike Jonze, dove danza in un gran hotel deserto sulle note della canzone di Fatboy Slim.