Nel 1974 il funambolico (e famigerato) Don King organizza un incontro per il mondiale dei massimi tra il gigante George Foreman e il leggendario, ma declinante, Muhammad Ali. Luogo dell'incontro: Kinshasa, da non molto capitale dello Zaire indipendente. Gast seguì l'evento, protrattosi a lungo per un infortunio a Foreman: i due pugili rimasero "prigionieri" sul posto). L'evento comprese un concerto di artisti neri. Completo trionfo della negritudine, del business e dell'istrionico Ali, indiscusso protagonista. Imperdibile per chi ama la boxe.
MEMORABILE: Il grido dei "tifosi" di Clay "Ali bouma ye" (Ali uccidilo).
Esempio di documentario elevato al rango di opera d'arte, è solo in apparenza una testimonianza relativa ad un (pur importante) evento sportivo. Si tratta in realtà di un omaggio ad uno dei grandi pugili della storia (Muhammad Ali) e al suo valore come individuo politico che si oppone al sistema America, rappresentato da Foreman. Molto emozionante anche per la scelta azzeccata del commento musicale.
E’ magnifico questo documentario sul match di boxe e sul pugile più famoso di tutti i tempi. Breve, ma intenso, riesce ad illustrare perfettamente la personalità ipertrofica dell’immenso Muhammad Alì che traspare in modo cristallino attraverso le interviste proposte. Così, col passare dei minuti è difficile non farsi coinvolgere dal personaggio, dal pugile, dall’uomo. Molto belle anche le immagini degli allenamenti. Imperdibile per chi ama la nobile arte o per chi ama Alì.
Gran bel documentario che ci fa rivivere un evento speciale, non solo per lo sport; infatti l'allora presidente/dittatore del "nuovo" stato africano Zaire (prima Congo Belga) investì in quell'occasione una considerevole cifra (5 milioni di $ a ciascun pugile, più tutto il resto). Il film ci fornisce quindi, oltre ad un ritratto assai efficace su Cassius Clay, uno spaccato di vita sui neri americani e africani negli anni 70. Questo è l'aspetto più considerevole di un documento che comunque appassiona anche dal lato sportivo. ***!
MEMORABILE: La potenza di George Foreman, che riusciva a "spaccare" i sacconi da allenamento. Veramente impressionante.
Strepitoso documentario che racconta alla perfezione i retroscena di un incontro leggendario, oltre a mostrare gli highlights dell'incontro stesso, più poesia che sport. Alì e Foreman tuttavia sono solo "comprimari", in quanto il vero protagonista è il paese stesso, l'Africa, raramente rappresentata in modo così festoso. Più che un film, una metafora sull'orgoglio della gente di colore e di come, attraverso un evento sportivo, ritornino con la mente ai tempi di "quando erano re".
MEMORABILE: "Ali, bouma ye!"; Alì che prende a pugni il vento predicando a nessuno lungo una strada deserta.
Eccezionale documentario di Leon Gast sul più grande e carismatico pugile di tutti i tempi. In novanta minuti vengono rivissute le tappe più significative di Muhammad Ali partendo dalla medaglia olimpica di Roma, fino agli incontri leggendari con Liston, Frazier e Norton. Ma qui viene soprattutto narrata l'estenuante marcia di avvicinamento all'incontro del secolo contro George Foreman, a Kinshasa. Si tratta di un giusto tributo a colui che ha sempre posto i suoi ideali prima di ogni cosa.
MEMORABILE: Just last week, I murdered a rock, Injured a stone, Hospitalized a brick. I’m so mean, I make medicine sick. I’m so fast, man.
Uno degli eventi sportivi del XX secolo narrato in questo splendido documentario in cui la grande forza umana di Alì emerge in maniera schietta ed indissolubile; il suo forte legame con la terra dei suoi avi e la sua personalità rendono l'opera un omaggio all'atleta ed all'uomo. In secondo piano la figura di Foreman, ma si sapeva che fosse una vittima predestinata.
Bellissimo documentario incentrato sulla personalità di Muhammad Alì, il più grande pugile e probabilmente il più grande atleta del XX secolo. La rivalità con Foreman e l'incontro a Kinshasa sono il cuore del documentario, che si avvale di ottime musiche e di testimonianze dell'epoca. Come dimenticare "Alì, boma ye" cantato dagli Africani? Un'ottima ricostruzione del carattere del pugile, della sua umanità e della sua avversità nei confronti della guerra.
Nel racconto dell'incontro di pugilato più famoso del XX secolo viene scandagliata la figura di Alì: sportivo, carismatico, leader e simbolo dei neri. Immagini che descrivono bene l'evento anche nei corollari musicali e ambientali con ospiti internazionali. Non solo per nostalgici ma per chi vuole capire che negli anni 70 le componenti razziali avevano un grande risalto sociale e non erano ancora del tutto risolte (almeno negli Usa). Conclusione con l'epica del match che racchiude tutto lo stile e la classe del vincitore.
MEMORABILE: "Alì boma ye"; L'esibizione di BB King; Il discorso finale agli africani.
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HomevideoXtron • 11/03/12 10:56 Servizio caffè - 2151 interventi
Io ho il vecchio dvd General Video uscito in allegato con "La gazzetta dello sport"
Il master sembra quello di una VHS ed i sottotitoli sono impressi nel video
Divertente il gioco di parole quando i musicisti americani dicono che devono prendere l'aereo per lo Zaire ed in inglese veniva: go to Zaire with Z-air, un nome inventato al momento di una compagnia aerea zairese.