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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Filmetto regional-balneare a episodi, legati da un quiz telefonico nel quale le bagnanti, per vincere un bikini d'argento, devono trovare - il giorno di Ferragosto - qualcuno che sia rimasto a casa e da lì indovini il titolo della canzone trasmessa appositamente alla radio (e che non ci viene risparmiata: ci sono Little Tony, Nico Fidenco, Peppino di Capri...). Colui che da casa indovinerà, vincerà il famoso pesce d'oro da un chilo. Ogni episodio (riferito a una stazione balneare celebre) è introdotto dallo scalcinato deejay Carlo Croccolo. Apre il Lido di Venezia: a casa vengono contattati Fanfulla e il suo socio, topi d'appartamento in azione nella casa di Gianni...Leggi tutto Agus, il quale torna d'improvviso ma li lascia fare per frodare l'assicurazione. Agus è il solito istrione e non ci si annoia troppo. A Roma c'è Mario Carotenuto, seduto con la sdraio in Piazza Navona. Nella fontana trova una tedesca che fa il bagno, la soccorre, ci prova ma arriva la moglie. Carotenuto protagonista diverte, ma la storia è quello che è. Peggio va a Portofino, dove due giovani si rifugiano in una garçonnière e scappano all'arrivo del proprietario. Inguardabile. Leggermente meglio va a Taormina, dove il gelosissimo Tiberio Murgia tiene chiusa in casa la bella moglie fino all'arrivo dell'uomo che deve montare il condizionatore. Un uomo in casa? Oh mio Dio! A salvarsi veramente in realtà è solo Nino Taranto, che a Napoli, con Pietro De Vico, sta aspettando a casa l'ostetrica per suo figlio. L'idea di dare spazio ai caratteristi promuovendoli protagonisti (anche se solo per un episodio) era buona, ma il più bravo è l'unico attore “vero”: l'episodio di Taranto è un piccolo gioiellino.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Mco, Rambo90 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Homesick, Reeves, Pinhead80, Markus - Gravemente insufficiente!:
Panza
Tremendo. Non è colpa dei cantanti visto che i proto-videclip (realizzati con una scenografia trash) sono persino allegri e ingenui nella loro semplicità. Il vero problema del film sono gli episodi comici, di vane speranze. Carotenuto ispira simpatia, ma la pochade viene subito a noia, Murgia e Taranto idem. Quello di Portofino pare un riempitivo. Il colpo di grazia arriva con l'interminabile balletto fra primo e secondo tempo, che irriterebbe il più temerario spettatore. Glissiamo diplomaticamente sulla cornice con Croccolo, rumorista di poche speranze.
MEMORABILE: "Cocoleta, vien con mi sul Canal Grande in gondoleta e il tuo cor batarà tic e tac..."
Commedia ferragostana ad episodi che condividono la medesima cornice riguardante un quiz musicale con un chilo d’oro in premio. La sceneggiatura ha presa nulla, non essendo in grado di proporre gag divertenti e non potendo contare sulla bellezza delle locations, in quanto le storie, pur avendo luogo in varie regioni d’Italia, sono quasi sempre girate in interni. Anche gli attori vedono sminuite le loro potenzialità; resistono Agus, Carotenuto e Taranto. Mediocri numeri di canto e danza come riempitivo.
MEMORABILE: Lo speaker-rumorista Carlo Croccolo che finge si trovarsi nelle varie località balneari.
Tra concorsi telefonici con ricchi premi in palio e città frastornate dalla canicola imperante si dipana un musicarello travestito da commedia (o viceversa). Canzoni, strisce ironiche, blande componenti sexy, degne della tradizione nostrana, si rivelano sotto forma antologica. Croccolo simula varie postazioni radiofoniche e induce spesso al sorriso, cosa che non sovviene in altri frangenti, Carotenuto escluso. Lo si può guardare distrattamente, ovvero consapevolmente evitare...
Film a episodi diretto in modo un po' pedestre, con inserti paesaggistici e canzoni infilate a caso a spezzare i segmenti. Se non altro il cast è buono e grazie ad alcuni buoni attori qualche sorriso qua e là ci scappa. Il meglio lo danno Carotenuto e Agus, protagonisti delle storie più vivaci e ricche di battute. Taranto se la cava col mestiere (la sceneggiatura non aiuta) mentre i restanti due episodi sono da dimenticare. Incredibilmente sciatte le scene di raccordo con Croccolo. Vedibile ma si dimentica subito.
Terrificante antologia a sfondo estivo e a contenuto soprattutto musicale, con tante canzoni e un po' di sketch. Il momento maggiormente creativo è sicuramente il titolo, da antologia del cattivo gusto. Si difendono Mario Carotenuto, al solito inappuntabile, e Carlo Croccolo (la sua apparizione come conduttore radiofonico è da antologia, ma è completamente slegata dal resto del film), sul resto meglio stendere un velo pietoso.
Un quiz telefonico estivo promette bikini d'argento e pesci d'oro a chi indovina la canzone trasmessa alla radio. Film a episodi che dovrebbe essere di tipo balneare ma che in realtà è girato praticamente tutto in interni. Il gioco è il pretesto per pubblicizzare le canzoni del momento che non solo non ci vengono risparmiate ma che vengono anche intervallate da balletti noiosi e ripetitivi. Difficile salvare anche solo un singolo episodio ed è un peccato, visto il grande numero di bravi caratteristi presenti nel cast. Insomma, non si ride mai e ci si annoia tantissimo.
Un concorso telefonico/canoro ferragostano - che prevede la vincita di un pesce d'oro - fa da perno a cinque fiacche vicende che non arrivano mai a strappare un solo ghigno, con l'aggravante di un titolo che vorrebbe fare il verso al genere "vacanziero" allora in voga ma che di balneare non ha nulla. Carlo Croccolo (che poco può fare...) e i cantanti allora sulla breccia spezzano la monotonia con siparietti comico/canori. Si salvano solo l’omonimo brano di Francesco De Masi dei titoli di testa e la bravura di Nino Taranto.
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- finale del papiro:
L'idea di dare spazio ai caratteristi promuovendo i protagonisti (anche se solo per un episodio) era buona, ma il più bravo è l'unico attore “vero”: l'episodio di Taranto è un piccolo gioiellino.
Credo che debba essere promuovendoli (la mia grammatica Anni Sessanta raccomandava "promovendoli"...). - Grazie sì. Quanto al "promovendoli" Treccani dà lo appunto solo come letterario o popolare :)
- I titoli di testa sono cantati da un quartetto che imita i Cetra. La canzone cantata con Little Tony è la stessa (con parole diverse) che era la famosa sigla di Giovanna la nonna del Corsaro Nero, sceneggiato di successo della tv dei ragazzi di quegli anni.
