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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Come sempre Massimo Ceccherini vale molto più dei suoi film. Almeno di quelli da lui scritti e diretti, come in questo caso. La sua maschera dall'espressione così caratteristica, dai lineamenti asimmetrici e bizzarri, il suo atteggiamento rancoroso e rassegnato ne fanno uno dei comici italiani potenzialmente più divertenti. Con LUCIGNOLO aveva esordito malamente, con il successivo FACCIA DI PICASSO aveva fatto intravedere qualche timido miglioramento, con questo terzo sforzo personale aggiusta ancora lievemente il tiro pur se i difetti di una scrittura rozza (nonostante l'aiuto di Giovanni...Leggi tutto Veronesi) e di una regia improvvisata restano sempre evidenti. Ceccherini non ama l'America, le esagerazioni e i trionfalismi statunitensi e ha pensato di far ruotare il film attorno al suo pensiero, caricaturizzando i luoghi comuni e operando quindi il processo inverso a quello visto tante volte a Hollywood quando c'è da descrivere un personaggio italiano. L'occasione è il ritorno nella campagna toscana della zia che sposò un americano di Camp Derby. Via “Carramba che sorpresa!” la ricongiunzione è fatta e il buon Ceccherini si ritrova in casa (dove vive col nonno Novello Novelli) zio, zia e il loro nipotino con l'inseparabile Game Boy. Poi arriverà pure la formosa cugina (Victoria Silvstedt) e il film perderà la grinta iniziale rifugiandosi in gag risapute tra i timidi approcci del contadino alla smaliziata stangona tutta sorrisi. Il Ceccherini attore diverte, è innegabilmente simpatico e la prima parte faceva sperare in una commedia ruspante a suo modo quasi raffinata (nonostante una buona dose di volgarità gratuite legate soprattutto alla zia cicciona). Poi invece la spinta rallenta e il film cede.

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G.Godardi 20/08/07 18:31 - 950 commenti

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Un Ceccherini piccolo piccolo con un film a budget ridottissimo. È un film a metà tra il Celentano burbero del Bisbetico domato (peccato che si perdona volentieri) e Il Ciclone dell'amico Pieraccioni (peccato quasi imperdonabile). Per fortuna Ceccherini ha un gusto trash-acido non indifferente e alcune notazioni di costume vanno a segno. La prima ora è piuttosto buona, l'ultima parte, quella col sequestro, arranca un po'. Ad ogni modo due risate le strappa.

Lattepiù 9/11/07 13:41 - 208 commenti

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Film grossolano, qualunquista, palesemente imperfetto eppure divertente. I parenti americani che sconvolgono la vita del contadino Ceccherini sono stereotipi negativi sull'americano medio mostruosamente deformati in chiave grottesca. Pure la Silvstedt, a suo modo, è un luogo comune azzeccato: biondissima, fintissima, pare una bambola gonfiabile. Ceccherini regista ha una cifra stilistica tutta personale, che ha il suo forte in una rappresentazione gustosamente paradossale. Ceccherini attore è, al solito, una grande maschera comica.

Redeyes 1/05/08 19:14 - 2453 commenti

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Qualunquistica raffigurazione in pellicola. Ceccherini, forse, per strizzar l'occhio al botteghino, visto anche l'abitudine del suo amico Leonardo, ci piazza la topolona che altro non serve se non a mostrar generosi decoltè. La trama è quantomeno un tantino più elaborata del suo Lucignolo, i dialoghi a volte più profondi (ho esagerato, mi scuso!) e Ceccherini riesce ad esser sopportabile per oltre 20 minuti (a mio giudizio per meglio apprezzarlo si deve assumere a piccole dosi). Si può vedere, ma perderlo non è un crimine, anzi!

Cangaceiro 26/05/08 21:05 - 982 commenti

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Dal punto di vista della trama, comunque semplice e insolitamente melensa, è il lavoro più completo del Ceccherini. In generale però la confezione è un po' sciatta colpa soprattutto del poverissimo cast di supporto (manca il Paci!) con il solo Novelli a vivaccizzare ogni tanto il tutto, visto che la Silvstedt è uno splendido soprammobile. Massimo si carica sulle spalle il film grazie al suo talento e alla libertà di cui gode per poter fare "come gli pare a lui" e così il risultato finale non è malaccio.
MEMORABILE: Un Ceccherini imbestialito (quasi come all'isola dei famosi qualche anno dopo) sequestra i suoi parenti americani...

Galbo 15/04/09 05:50 - 12413 commenti

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Nella vita di un placido contadino toscano irrompe l'America sotto forma di una zia e delle sua stravagante famiglia. Il film è una sorta di clone in tono minore (quasi un b-movie) de Il ciclone di Pieraccioni, con la Spagna sostituita dagli States. Il tono minore è dovuto alla comicità di Ceccherini di marca assai grossolana dove l'umorismo leggero è sostituito dalla volgarità vernacolare con pochissime idee e scarsa personalità.

Manowar79 15/07/09 16:44 - 309 commenti

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Il ricordo di questo film è sicuramente migliore di quello che ho di tanti film di Pieraccioni, che pur avendo trovato la formula vincente (al botteghino) con Il Ciclone, da anni si ricicla proponendoci varianti sul tema sempre più plastificate. Il linguaggio di Ceccherini è ben più amatoriale, ne consegue un film divertente e sboccato, in cui alla fine solo la trama può ricordare la catena di montaggio del blasonato collega. Pieraccioni, ci hai rotto i... (rima baciata).

Ciavazzaro 15/09/09 12:27 - 4770 commenti

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Pessimo. Insalvabile film di Ceccherini, comico che non apprezzo, che al cinema ha fatto ogni tanto qualcosa di minimamente interessante, ma certo non in questo caso. Le cose da salvare sono quasi nulle, forse la Silvested che è una gioia per gli occhi dei maschi, ma poco altro.

Gabrius79 25/10/13 22:19 - 1429 commenti

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Tra i film con Ceccherini protagonista assoluto questo è sicuramente il migliore, con alcune gag simpatiche (seppur grossolane). Non mancano i momenti col fiato corto dove si cerca per forza la risata che però non riesce ad arrivare. La Silvstedt è bella e formosa ma quanto a recitazione lascia a desiderare. La prima parte del film è più godibile.

Paulaster 12/05/16 10:48 - 4451 commenti

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Una sorta di commedia patriottica dove Ceccherini non riesce a reggere da solo il peso della (presunta) comicità: senza spalla e con un gruppo di caratterizzazioni o sopra le righe o che vengono a noia da sùbito (la bellona di turno ci può stare anche se il suo ruolo diviene scontato). Analogie con Il ciclone per l'ambiente e per la conclusione, ma qui mancano l'amalgama e la vena di spensieratezza. Regìa con poche idee; solo poche battute si salvano...

Il ferrini 24/11/16 01:09 - 2371 commenti

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Tenendo bassa l'asticella delle aspettative ci si può divertire. Certo, tutto l'impianto è macchiettistico e non di rado si finisce sopra le righe: dallo zio Jack che memore del Vietnam si esercita alle 5 del mattino all'insaziabile zia che pretende pantagrueliche spese alimentari, ma è la cifra stilistica di Ceccherini e francamente non rammento niente di meglio che lo abbia visto dietro la MDP. La Silvstedt fa la Silvstedt e dunque le riesce bene, Novelli è - come sempre - adorabile.
MEMORABILE: Ceccherini guida turistica di Firenze.

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Tonios 6/06/17 22:17 - 25 commenti

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Ceccherini a mio modesto parere non è un comico, non fa ridere neppure da spalla di Pieraccioni. Nonostante abbia un ruolo da protagonista, la sua interpretazione passa in secondo piano. Bravissimo invece Novelli, che con la sua pluriennale carriera da personaggio secondario riesce a dare un senso alla trama insieme alla Silvstedt (anche se per ragioni non esattamente interpretative). È una commedia fin troppo leggera, prevedibile e troppo provinciale.
MEMORABILE: Lo zio Jack a cui appare un vietcong dopo aver bevuto e sfascia col trattore la macchina di Lando; "So venuti i marziani".

Samuel1979 1/12/17 18:23 - 548 commenti

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Commedia in puro stile Ceccherini, che rimanda in maniera evidente al Ciclone (film quest'ultimo un po' troppo sopravvalutato), dell'amico e collega Pieraccioni. Le atmosfere bucoliche sono le stesse ma qui il tutto viene stravolto dai funambolici virtuosismi dell'attore toscano, il quale per istrionismo non è secondo a nessuno. Piccola parte per il "fido" Novello Novelli.
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  • Discussione Ruber • 11/09/15 18:40
    Formatore stagisti - 9254 interventi
    Secondo me e il "miglior" film o meglio "il più riuscito" di Ceccherini come regista, anche se "Lucignolo" non era poi cosi male se accostato a questo.
  • Discussione Zender • 12/09/15 08:33
    Capo scrivano - 47879 interventi
    Sì, non che ci volesse molto e comunque largamente imperfetto. Ma almeno un suo senso ce l'ha.
  • Discussione Ruber • 14/09/15 16:59
    Formatore stagisti - 9254 interventi
    Sì, condivido Zender, il "cecca" per me ha dato il massimo solo nel Ciclone dell'amico Pieraccioni, dopo si è perso in filmetti scadenti e regie penose. Dove ho trovato che risalisse un minimo la china è proprio in questo e in qualche sprazzo di Lucignolo (ma aveva la Gerini come spalla, che poco non è); per il resto, secondo me, sceneggiature è meglio si astenga dallo scriverne.
    Ultima modifica: 14/09/15 17:27 da Zender
  • Discussione Samuel1979 • 7/05/19 12:06
    Addetto riparazione hardware - 4215 interventi
    Il gioco di arti marziali usato da Nicholas ( Holly), potrebbe essere Dead or Alive 3 uscito nel 2001. I due lottatori dovrebbero essere Zack e Bayman ( quest'ultimo col giubbino rosso)








    Ultima modifica: 7/05/19 12:16 da Samuel1979
  • Discussione Zender • 7/05/19 15:15
    Capo scrivano - 47879 interventi
    Ok, ma senza certezze...
  • Discussione Raremirko • 7/05/19 21:50
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    E' lui, riconosco l'arena...
  • Discussione Zender • 8/05/19 07:05
    Capo scrivano - 47879 interventi
    Ci vorrebbe un'immagine di confronto.
  • Discussione Raremirko • 8/06/21 21:29
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Carino e divertente (ho riso sinceramente più volte), è forse tra i migliori film di Ceccherini (che qui poggia molto sulla sua verve ed i suoi monologhi).

    Silvstedt in formissima, tanto amore per la Toscana e c'è pure tempo per una citazione a Coppola.

    Se preso per ciò che è, ovverosia un film disimpegnato, soddisfa ed intrattiene.