Note: Ultimo film di Lance Reddick (1962-2023), a cui nei titoli finali il film è dedicato. Il film è basato sul romanzo "L' ammutinamento del Caine" di Herman Wouk (1951).
Ultimo film di Friedkin, uscito postumo, segue solo il processo militare (come già fece Altman) e non l'evento scatenante precedente, dell'ammutinamento di Dmytryk. Teatro filmato (quasi unico ambiente la sala del tribunale), montaggio serrato, si regge abbracciando la recitazione eccellente di tutti (in particolare di Kiefer Sutherland nell'uniforme del comandante Queeg, risorge come attore proprio con la parte di Bogart), aggiorna ciò che Friedkin fece eccellentemente in La parola ai giurati e compie un discorso politico che solo Friedkin poteva avere il coraggio, oggi, di fare.
MEMORABILE: Il finale che coinvolge il gesto del tenente Barney Greenwald (Clarke, eccellente) nei confronti di Lewis Pullman (Keefer) rimarrà nella memoria.
Rispetto alla pellicola del 1954 il regista preferisce concentrarsi sul processo cui fu sottoposto un ufficiale della marina americana con l'accusa di ammutinamento. Indubbiamente il cast fornisce una buona prova attoriale, la fotografia è valida, la regia efficace, i dialoghi incalzanti, la ricostruzione dell'epoca curata, il finale carico di aspettative. Tuttavia a difettare è per motivi facilmente intuibile l'azione, motivo per il quale, per fortuna solo a tratti, lo spettatore è portato a perdere l'attenzione. Nel complesso, comunque, vale di certo almeno una visione.
A differenza di quanto avviene nel film diretto da Dmytryk ispirato allo stesso romanzo, Friedkin sceglie di non mostrare l'ammutinamento e i fatti che lo hanno preceduto ma di concentrarsi unicamente sul processo davanti alla corte militare, ricalcando la struttura tipica del genere: ne deriva un'opera interessante ma anche molto convenzionale, meritevole comunque di visione per le buone prove di Sutherland nel ruolo che fu di Bogart e soprattutto di Clarke, avvocato difensore a cui spetta tirare le somme nell'epilogo venato di quell'ambiguità già presente nel film degli anni '50.
Friedkin, al suo ultimo lavoro, riesce a coinvolgere ambientando praticamente tutto il film nell'aula di tribunale dove si svolge il processo, bombardando lo spettatore di dialoghi serrati in cui si racchiude tutta l'ambiguità del soggetto su chi abbia ragione e chi torto. Interessante, sorretto da ottimi attori in parte e che trova un ritmo sostenuto proprio grazie ai botta e risposta accusa-difesa-testimoni. Tra tutti emerge un Sutherland particolarmente bravo, forse in uno dei suoi ruoli più sfumati e apprezzabili.
Dopo aver rifatto il bel film di Lumet, Friedkin porta sullo schermo un altro remake di film giudiziario, scegliendo questa volta uno dei più celebri tra quelli interpretati da Bogart: anche stavolta il risultato finale non delude. La storia è quasi (ad eccezione del finale) tutta ambientata nell'aula del tribunale militare in cui viene processato il tenente Maryk, accusato di ammutinamento. Niente di particolarmente diverso da quanto già visto in precedenza, ma l'attenzione resta sempre alta anche grazie alle buone interpretazioni sia di Sutherland che di Clark. Cinema "classico".
Se il soggetto sia adatto o meno a una trasposizione cinematografica resta quantomeno oggetto di discussione. È ambientato quasi per intero in un’unica stanza in cui si svolge il processo, proposto con un ritmo serrato, senza pause, non lasciando il tempo fisiologico per comprendere tutte le parole. Le prove degli attori sono intense e ben calibrate, ma la staticità di fondo è tale da provocare un inevitabile scollamento che emerge a più riprese. Per comprendere il senso dell’opera forse è meglio ricorrere al testo originale. Si potrebbe ascoltare quasi fosse un audiolibro.
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Sia Friedkin che Lance Reddick, sono morti prima dell'uscita.
Ultimo film di William Friedkin
D'accordo con Guillermo Del Toro, esso era il regista di riserva per l'assicurazione nel caso Friedkin data la veneranda età avesse avuto dei problemi, onde terminare il film. I giorni per completare le riprese sono stati stabiliti in 15. Le riprese sono state terminate in 14.
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Fonte: Imdb
Tratto dalla omonima pièce teatrale dagli anni '50 di successo, a Broadway.