Il topo volante - Corto (1936)

Il topolino ottiene le agognate ali da una fata, ma così assomiglia a un pipistrello e quindi nessuno lo vuole più. Nonostante il lieto fine è una favoletta tristissima, della serie "ognuno stia al suo posto altrimenti sarà messo al bando". Detto questo, il cartone ha comunque un ritmo spigliato e piacevole, il disegno è grazioso (a parte la fata, poco riuscita), e tutto sommato si ha simpatia per il povero topolino nel momento in cui può godere la sua libertà prima che le regole borghesi lo inchiodino alla terra...

Un piccolo topo desidera ardentemente volare; dopo un coraggioso salvataggio, una fata esaudirà il suo desiderio. Riuscita Silly Symphony dotata di un chiaro insegmanento morale (non si può andare contro la propria natura) forse un po’ pedante ma con una buona caratterizzazione dei personaggi, una bella ambientazione boschiva e una sufficiente animazione.

Un topolino in ciabattine vuole a tutti i costi volare. Verrà accontentato da una fata nelle finte vesti di farfalla, ma ben presto si renderà conto dell'errore. Simpaticissimo il protagonista principale che per quasi tutto il corto non fa altro che ricevere sonore delusioni. Pure la famiglia a un certo punto sembra allontanarlo. La complessità di essere diversi e per questo accettati emergeva già allora in queste piccole storie che però racchiudevano messaggi ben chiari.

Fiaba dalla chiara morale. Il topolino, desiderando le ali, finisce per essere un pipistrello e quindi malvisto da tutti. Ognuno deve restare ciò che è. O meglio, che ognuno sia se stesso. A parte la morale, il corto mostra un ritmo, valida animazione e buoni sfondi, che rendono il tutto piacevole alla vista anche se mai veramente coinvolgente; forse perché l'andamento è già abbastanza chiaro. E allo spettatore non resta che decidere se il lieto fine sia veramente lieto o non nasconda una tristezza di fondo. Godibile, tutto sommato.