Alice solves the puzzle - Corto (1925)

Impegnata a risolvere un cruciverba, Alice viene "distratta" dal gatto Julius e poi coinvolta in una dura lotta con Bootleg Pete, orso collezionista di rare parole crociate. Interessante perché introduce nella serie la nuova Alice: dal nero caschetto e dal fisico più atletico di Virginia Davis, la Gay non fermerà però l'evoluzione cartoonistica delle comedies. Importante per l'ingresso nell'universo Disney di Pietro Gambadilegno, sia pur sotto le mentite spoglie di un orso. Originale ma non molto ben servito da gag all'altezza il tema dell'enigmistica, con Julius concupito e forzuto.

Piuttosto insipido questo corto che segna l'ingresso di Margie Gay nei panni di Alice. Un canovaccio piuttosto semplice nei corti muti di animazione: la bambina presa in ostaggio da un cattivo, un personaggio (in questo caso il gatto Julius, di lei innamorato) che si prodiga per salvarla. Storico, dal momento che vede la prima apparizione di un antagonista destinato a diventare classico: l'orso pirata collezionista di cruciverba è il prototipo di Pietro Gambadilegno (con tanto di moncherino), che cronologicamente anticipa persino la nascita di Topolino. Simpatico il finale.

Impegnata in un difficile cruciverba, Alice fa una pausa tuffandosi in mare. Le premesse enigmistiche del titolo avrebbero fatto pensare a uno sviluppo più sfizioso dei soliti giochetti e litigi, in cui peraltro l’invenzione e la fantasia non sono così a briglia sciolte come in altri cortometraggi. E invece la pellicola si attesta su una medietà che ha un unico bello slancio creativo nel finale, con la fatidica soluzione. Da segnalare la prima comparsa di un longevo personaggio disneyano: il tipico villain Gambadilegno.