Banquise - Corto (2005)

Un bimbo sogna di giocare sotto la neve con i pinguini. In attesa che arrivi il freddo, va in giro con cappotto, sciarpa e cappellini, anche se questo lo espone allo scherno dei coetanei che giocano in spiaggia sotto il sole cocente. La fine il suo desiderio si avvererà, ma in maniera inaspettata... Cortometraggio con tecnica tradizionale e personaggi molto caricaturali, tristissimo e quindi non adatto ai piccini. Un'allegoria della "diversità" poeticamente macabra.

Cortometraggio molto originale, sia come temi che nello stile grafico, molto caratterizzato in senso caricaturale. La storia del bambino che sogna la banchisa gelida mentre si trova al mare, è raccontata con molta ironia e nello stesso tempo in modo naif. Spicca il contrasto tra il piccolo protagonista e i suoi cinici coetanei. Il finale è estremamente lugubre e sicuramente non per bambini.

I brividi non sono quelli della piccola protagonista, ma tutti nostri, alla fine. La bambina grassottella sogna il gelo polare per poter sfuggire al torrido agosto che la obbligherebbe a spogliarsi rivelando il suo fisico goffo da pinguino di fronte a bulli smilzi o palestrati, e si ostina a girare bardata all’inverosimile, in mezzo all’indifferenza o ai rimproveri. Storia commossa e poetica, delicata e spietata, di un’infanzia incompresa, che ci interroga sulla percezione del corpo e sulla fragilità dei bambini più sensibili.