Rassegna estiva: Notti d'estate buie(sche) e senza stelle
Posso capire che il fruitore medio amante dello psycho thriller possa venire gabbato dalla cover truffaldina del dvd
Magari credendo di andare a vedere roba tipo
Saw o
Hostel (la ragazza legata sulla sedia che promette-invano-l'ennesimo torture-porn) o intelaiature della serie
Copycat o avanzi di
CSI, per poi trovarsi davanti ad un oggetto bizzarro, curioso, insolito, che non ha nulla a che vedere con i lidi citati sopra.
Davvero un UFO questo film di Jim Klock (che scrive, produce, dirige e interpreta il ruolo del "malato" Richard, marito modello e padre di famiglia con il vezzo di massacrare prostitute o tenerle lagate nel garage di casa) che disorienta e travalica ogni convenzionalità
Scene da un matrimonio versione macabra e mortifera, sitcom dell'orrore e della follia, impianto teatrale, pochi attori, un montaggio alternato che segue le indagini e le congetture di due poliziotti alla caccia del serial killer (completamente fuori strada), in un Atlantic City notturna e spettrale, tra case di appuntamento, strade desolate e inseguimenti, con le luci della città a fare da sfondo, indagini poliziesche intimiste (il poliziotto che fà uso di droghe) ben lontane da quelle classiche di cui siamo abituati a vedere in questo tipo di film
Dall'altra parte la moglie di Richard scopre che suo marito tiene una ragazza (prostituta tossicodipendente) legata e imbavagliata nel garage di casa, e tra i coniugi comincia una folle e delirante "commedia dell'assurdo" su cosa e giusto e cosa e sbagliato, su vita e morte, sulla mente deviata e i demoni che si nascondono dentro di noi, con la vittima (che dovrebbe essere l'undicesima) spettatrice terrorizzata di questa diatriba coniugale (
Liberala, e lei cambierà vita e vedrà la luce, "
Lei andrà alla polizia e distruggerà la nostra famiglia, con tutto quello che ne consegue.
Bisogna ucciderla")
Insomma,
Human Nature si incrocia con
A Good Marriage, lo "psycho thriller" diventa sitcom dell'assurdo e ravviva il matrimonio con il piacere della morte e l'eccitante brivido dell'uccidere, e la natura indie del film (fotografia digitale, regia minimale, povertà di mezzi) ne amplifica il disagio
Poi, all'improvviso, arrivano tre (dico tre) twist uno dietro l'altro. Il primo e talmente folle e geniale da vederlo per crederci (all'inizio ci si sente anche un pò presi in giro, ma poi, se si realizza mentalmente...), il secondo ghiaccia il sangue e arriva come un fulmine a ciel sereno e il terzo e già più telefonato e alla fine del film rimani quasi interdetto...
Un operazione peculiare quella di Klock (da antologia il suo delirante monologo iniziale alla prostituta legata, dove guarda in macchina), personalissima (il teatro, la recitazione, il confronto) e straniante
La notte perenne, il rapporto macabro tra moglie e marito, la follia femminea, la maternità "salvifica", le indagini che non portano da nessuna parte, la collanina rubata, la "recita", la desolazione dell'insieme (anche dell'animo umano), la quotidianità del male
Ora capisco perchè i feedback dei clienti su Amazon.it lo massacrano senza pietà (magari anche a ragion veduta, visto che, magari, quello che si aspettavano e stato completamente stravolto), mentre io mi attendevo l'esatto opposto di quello a cui avrei assistito, ed e stata una sorpresa quasi piacevole, inusuale, bislacca quasi strampalata.
Indeciso sul pallinaggio, alla fine mi ha conquistato la bizzarria di Klock. Però, attenzione, da maneggiare con cura...
Vincitore di tre premi al
Down Beach Film Festival , non so che caspita di festival sia e in che settori abbia vinto tali premi, ma qualsiasi premi siano se li merita tutti!
Per addentrarsi nella visione di questo piccolo viaggio nell'inferno quotidiano, leggere le avvertenze e le modalità d'uso.