Melodramma dagli echi shakespiariani (Re Lear) in cui si racconta la storia di un padre-padrone e della sua famiglia. La storia è interessante e riesce a coinvolgere anche se non è elettrizzante. Quel che più colpisce, come spesso accade nei film di Mankiewicz, sono i personaggi molto ben pennellati ed i rapporti che si instaurano tra loro e la loro progressione. Finale roseo ma non buonista a cui però si può imputare una maturazione "emotiva" troppo veloce del protagonista.
MEMORABILE: La splendido movimento di macchina che prelude al lungo flashback attraverso il quale viene narrata buona parte della storia.
Immigrato dall'Italia fa fortuna in America come banchiere ma la vita di sacrifici e privazioni lo ha reso insensibile nei confronti dei figli che tiranneggia ed umilia fino a quando... Cupo melodramma familiare che non rientra nel novero delle migliori opere del regista: i dialoghi risultano pesanti ed il tiramolla sentimentale fra Conte e Hayward toglie spazio alla descrizione dei rapporti fra i fratelli ed anche alla figura della madre. Merita comunque la visione per l'ennesima prova eccellente di Robinson in un personaggio negativo condannato alla solitudine dal proprio carattere.
Occasione parzialmente mancata in cui Mankiewicz, costretto a giocare tra le pieghe del sistema hollywoodiano, non bilancia a pieno il rapporto tra la struttura dei generi e la già percepibile volontà d'un personale autorialismo. L'innesto della tragedia shakespeariana nei meccanismi atavici d'una famiglia d'immigrati meridionali, pur restando sempre interessante implode e si annacqua in rivoli sentimentali secondari (la liason Conte/Hayward). Robinson, dal dispotismo primordiale, è indimenticabile ma tutto il cast è tiratissimo con la Minciotti mater dolorosa e Paget/Maria sospirosa.
MEMORABILE: I baci tra la Paget e Conte; Robinson chiede a "caprone" Pietro (Valentine) di cambiar disco; Le "sentenze" della Madre.
Famiglia italo-americana (ovviamente invischiata in loschi affari) che probabilmente ha ispirato Mario Puzo nel delineare la personalità dei Corleone ne Il Padrino: la madre trasandata, il padre tiranno, il figlio prediletto, i fratelli sottomessi, la fidanzata cornificata. Intreccio interessante (nonostante si dia troppo spazio alla love story tra i protagonisti), ritmo un po' altalenante, buon cast (soprattutto il "patriarca" Robinson), finale amaro (mai titolo italiano fu più adatto).
MEMORABILE: La lunga carrellata sulla scalinata che precede un cambio di scena che ricorda quella di Argento in Opera per il debutto della protagonista.
Una famiglia di emigrati siciliani in America fa fortuna, sacrificio dopo sacrificio, aprendo addirittura una banca di prestiti che sembra andare a gonfie vele; ma la sete di denaro lascia in eredità solo malcontento e odio. Drammone stile Mammasantissima, si incarta in alcuni stereotipi consunti, affidando le sorti ad un Edward G. Robinson fin troppo caricaturale, salvato dal solito Conte professionale e magnetico. La famiglia italiana si risolve in alcuni atti di tragica esasperazione, dando comunque uno spettacolo decoroso a tutto il progetto (per l'introspezione generale).
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CuriositàDaniela • 13/12/16 01:47 Gran Burattinaio - 5928 interventi
Presentato in concorso al Festival di Cannes 1949, ottenne il premio per la miglior interpretazione maschile, assegnato a Edward G. Robinson.
Fra gli attori principali del film, che raccolta la storia di una famiglia italo-americana, l'unico attore ad avere effettivamente origini italiane è Richard Conte, nome d'arte di Nicholas Peter Conte.
D'altra parte, benché fosse di origini rumene, Edward G. Robinson aveva raggiunto il successo proprio interpretando un personaggio italo-americano: il gangster Cesare Enrico Bandello in Piccolo Cesare.
Primo di tre film scritti dallo sceneggiatore Philip Yordan, basato sul romanzo "I'll Never Go Home Again " di Jerome Weidman. Gli altri due sono La lancia che uccide (1954), con Spencer Tracy (per cui Yordan vinse un Oscar per la migliore storia), e Il grande spettacolo (1961) con Esther Williams e Cliff Robertson.