Thirst - Film (2009)

Thirst
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Titolo originale: Bakjwi
Anno: 2009
Genere: horror (colore)
Note: Aka: "Evil Live"; "Thirst, ceci est mon sang"; "Sede de Sangue"; "Kawaki"; "Durst". Inedito in Italia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/02/10 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 7/02/10 02:57 - 3807 commenti

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Frate orfano e cresciuto senza affetti si sottopone volontariamente, in ruolo di cavia, per testare un farmaco in via di perfezionamento. Durante l'esperimento subisce una trasfusione che lo trasforma in vampiro. Insolito horror dalla lunghezza eccessiva (oltre 120 minuti) e con un intreccio narrativo piuttosto elementare, a tratti stucchevole. Resta valido per via dell'eccezionale regia, curata dall'autore della trilogia della vendetta, da cui preleva l'attore Kang-ho Song e lo investe del ruolo di succhiasangue cattolico e fedele ai dettàmi religiosi. Simpatica l'idea del vampiro-cavalletta.
MEMORABILE: Il ritorno alla non-vita di Tae-ju (Ok-bin Kim); il romantico (e sospirato) finale in riva all'alba di un tèrso mattino.

Daniela 31/01/11 08:31 - 12672 commenti

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A seguito della sperimentazione di un nuovo farmaco, prete cattolico si ritrova vampiro. Cercherà di conciliare la sua nuova natura con i precetti religiosi, fino a quando la relazione con la moglie di un amico non complicherà la cose. Da uno dei più grandi registi viventi, un film che riconcilia con il mito del vampiro dopo tante sciocchezze adolescenziali. Prima parte lenta, ondivaga, ma poi scatta la scintilla erotica fra i due protagonisti ed il sangue, finora incanalato in tubicini asettici, scorre liberamente. Imperfetto, affascinante.
MEMORABILE: Il bacio sanguinoso che dona la non-vita, i piedi nudi di lei dentro le scarpe di lui, troppo grandi - la sequenza finale, stupenda

Greymouser 27/03/11 18:58 - 1458 commenti

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La grandezza di un regista sta nell'affrontare in maniera originale e dirompente le tematiche più logore ed abusate, come - appunto - quella del vampirismo. E Park Chan Wook è grande quanto basta per firmare un'opera morbosa e affascinante, rinunciando scientemente ad ogni seduzione spettacolare, per concentrarsi sugli aspetti più insoliti e imprevedibili, e donandoci alla fine il suo consueto, sublime finale. Insieme a Lasciami entrare, questo film è una boccata di aria fresca nella filmografia vampirica dell'ultimo decennio.

Cotola 8/08/12 18:18 - 9055 commenti

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Finalmente un film vampiresco diverso dal solito, lontano dalle mode e dai canoni visivo-narrativi occidentali. Non poteva che arrivare da altri lidi, nello specifico dalla prolifica e sempre più valente Corea. Come spesso accade nelle pellicole orientali c'è tanta carne al fuoco; ci sono tantissime idee e tutto viene mescolato in modo disinvolto pescando persino nella letteratura francese (Therese Raquin). Buono il coinvolgimento nonostante ritmi non certo frenetici ed una durata insolita per un film di genere. Poi c'è la bellissima regia di Chan-Wook che si conferma un grandissimo talento.

Deepred89 17/09/12 00:56 - 3709 commenti

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Senza dubbio un buon film, ben diretto e pieno di soluzioni originali, anche se la troppa carne al fuoco rischia di rendere il piatto indigesto. Nel menù c'è infatti di tutto: la coppia di vampiri, i temi del peccato e del miracolo nella società (coreana) contemporanea, l'amore, la solitudine, il sangue, il sesso, l'ironia, il grottesco. A tratti dispersivo, tenendo conto anche del ritmo non forsennato, ma indubbiamente ricco di idee. Convincenti i due protagonisti. Bello, un po' pesantuccio.

Capannelle 30/08/13 09:13 - 4412 commenti

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Una bella variazione sul tema dei vampiri che naviga talvolta in maniera divertita tra horror, grottesco e sentimentale semiserio. Con la mano registica e la fotografia che confermano le qualità del regista sudcoreano. Peccato solo che il prodotto sia eccessivamente lungo e che a due terzi del racconto ristagni tra ripicche tra i due protagonisti e gag grottesche che sviliscono il tutto. Buono l'intero cast, fenomale lei anche come gamma espressiva.

Giùan 1/05/16 15:43 - 4565 commenti

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Ebbro di sangue e fede, così Chan-Wook ci presenta il suo aggiornamento della figura del vampiro, in un film di profonda maturità stilistica, viziato però da un malcelato compiacimento della propria complessità narrativa. Se nella trilogia della vendetta (in particolar nel capolavoro Oldboy) l'eccesso era motore e propulsione del racconto, qui spesso si trasforma in narcisistico turgore, mentre lo stesso intrinseco spirito ironico/corrosivo del regista coreano si fa supponente e cortocircuitale. Da vedere e su cui ragionare però, con Song e Kim imperdibili.

Saintgifts 3/11/16 11:28 - 4098 commenti

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Park Chan-Wook trasforma il romanzo di Émile Zola introducendo la figura del prete cattolico che si trasforma in una sorta di vampiro assetato di sangue ma anche d'amore (quello fisico tra un uomo e una donna). Tae-ju, novella Thérèse Raquin, si rivela la compagna ideale per condividere con il prete condizioni che portano a estremismi senza ritorno. Ottimo spunto sfruttato nella solita maniera da Chan-Wook che giustamente, da bravo artista, lavora più per se stesso che per coloro a cui la sua opera è destinata, finendo per stancare e annoiare.

Minitina80 23/11/17 18:21 - 2986 commenti

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Park Chan-Wook rivisita il mito del vampiro il quale è portatore di metafore sulla condizione umana anche stavolta, alcune di facile presa altre un po’ meno. Nell’opera si intravedono propaggini d’autore ispirandosi il regista a Émile Zola e senza dubbio indovina più di qualche sequenza, ma la durata è oltremodo eccessiva e lo penalizza in termini di fruizione e longevità; difficilmente, infatti, viene la voglia di rivederlo una seconda volta e la sensazione di pesantezza, al di là dei buoni propositi, si sente eccome.

Rufus68 14/12/17 18:30 - 3845 commenti

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Un film che si lascia guardare dilaniati fra sentimenti opposti: la noia (l'eccessiva lunghezza, la mancanza di una varietà nei toni e di un autentico sviluppo drammatico, a parte il debole ricalco dalla Teresa Raquin) e l'ammirazione (l'incredibile padronanza dei mezzi registici che permette più di un pezzo di bravura, l'eccellenza degli attori fra cui spicca la Ok-bin, dapprima mediocre quindi torbida amante). Difficile da apprezzare nel suo insieme. Meritevole, invece, la variante apportata al genere.

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Bubobubo 17/09/18 14:50 - 1847 commenti

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L'ultima sontuosa mezz'ora - tra barocchismi, lampi di grottesco humour nero, esplosioni splatter e un certo, visionario, livido gusto paesaggistico - non riesce ad allontanare il sospetto che, seppur buono, ci si trovi al cospetto dell'opera meno riuscita nella filmografia di Park. La scrittura è a tratti scombiccherata (del tutto superflui, col senno di poi, i primi venti minuti: al cuore della vicenda si poteva arrivare in altro modo) e la lunghezza del risultato finale si sposa qui con una logorrea insolita. Non indispensabile.
MEMORABILE: L'ultima mezz'ora, in particolare l'ultima partita di Mahjong e il finale a picco sull'oceano.

Kinodrop 8/12/18 18:27 - 2957 commenti

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Il mito del vampiro che ha nutrito tanta letteratura e filmografia, in questo lavoro di Chan-Wook, sembra essere ridotto a puro espediente spettacolare. A parte la lunghezza ingiusificabile e i presupposti posticci ed eterogenei (virus, esperimenti, tonache e sete di sangue), certamente considerevole è il linguaggio registico con buone trovate, che però si inceppa in una specie di loop grottesco e sanguinolento e battibecchi erotici. Anche in questo genere dell'orrifico assurdo, il troppo decisamente stroppia e ben poco se ne ricava. Barocco e ondivago.
MEMORABILE: Musica completamente distonica; La madre inferma accusa; Le sacche di scorta; La mattanza nel finale.

Pumpkh75 7/10/22 09:42 - 1751 commenti

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Erratico, erotico, eretico: spiazza per la lunghezza e per la frammetazione, fagocita per l’abbondanza, urta per gli sprechi ma espone in vetrina una veste vampirica che tra frange e barlumi spinge magneticamente dentro le immagini e lontano da quanto partorito nell’utimo ventennio. La regia è tecnicamente ineccepibile, la scrittura tre spanne (o quattro?) sotto, gli ultimi dieci minuti in scogliera tragicamente memorabili e grotteschi. Tra i difettucci evidenti, quello più impattante è la mancanza di organicità nella rappresentazione. Incantevole Kim Ok-bin.

Teddy 10/11/22 03:50 - 833 commenti

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Come accade spesso nell’ipertrofico cinema di Park Chan-wook generi, metafore e sottotrame si fondono e confondono ad infinitum. “Thirst” cerca di scindere sostanza e forma, si costringe a un’eterna parabola sul vampirismo e si ritrova, di frequente, a sconfinare in territori che urtano l’uno con l’altro. Con trenta minuti in meno e senza il fastidioso sentimentalismo dell’epilogo sarebbe stato un film (quasi) perfetto.
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  • Discussione Undying • 8/02/10 19:24
    Risorse umane - 7574 interventi
    Per Zender: verifico solo ora che per indicizzare tutti i titoli del regista la scheda tecnica andrebbe modificata riportando il nome del cineasta come Park Chan-Wook.
  • Discussione Zender • 8/02/10 19:28
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Purtroppo è il casino dei nomi orientali: Imdb si ostina a invertirli, purtroppo.
  • Discussione Undying • 8/02/10 19:30
    Risorse umane - 7574 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Purtroppo è il casino dei nomi orientali: Imdb si ostina a invertirli, purtroppo.

    Alla prossima ne terrò conto, scusa per la seccatura ;)
  • Discussione Zender • 8/02/10 19:38
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Ma no, mica è colpa tua. Non è certo il problema di un film, è un problema che purtroppo coinvolge moltissimi film coreani e cinesi...
  • Homevideo Buiomega71 • 20/01/22 09:21
    Consigliere - 26015 interventi
    In blu ray ( e dvd) per Midnight Factory, disponibile dal 23/03/2022