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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Father of the bride
Anno: 1950
Genere: commedia (bianco e nero)
Regia: Vincente Minnelli
Note: Seguito da "Papà diventa nonno".
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Fin dal titolo è evidente che la figura principale del film, quella che svetta su tutte le altre e che già nella prima scena ascoltiamo rimuginare sulla situazione presentandosi come voce narrante e soggetto della vicenda è quella del padre. Spencer Tracy, che per il ruolo pare nato, conquista la ribalta eclissando il resto del cast. In realtà l'unica vera antagonista la trova nella moglie (Joan Bennett), ovviamente più accondiscendente nelle scelte della figlia (una giovanissima Liz Taylor) e molto meno preoccupata di lui per le ingenti spese del matrimonio. La burbera bonomia di Tracy è il motore comico del film anche se, come sempre capita quando abbiamo a che fare con le commedie americane...Leggi tutto dell'epoca, non ci si concede mai alla risata quanto piuttosto al sorriso. E’ insomma un'ironia simpatica, che origina dalle espressioni malcelatamente contrariate del protagonista costretto spesso a fare buon viso a cattivo gioco. Stanley (nell’esilarante doppiaggio italiano Sandro, così come Ellie diventa Lidia e al resto del cast vengono appioppati nomi come Poldo, Mario, Roberto...) subisce gli eventi faticando a frenare moglie e figlia e accettando quasi sempre il loro volere. Meglio per questo aspetto la prima parte, più recitata e divertente (con la presentazione di Poldo e dei suoi genitori, il rinfresco di fidanzamento), mentre la seconda cede il passo alla cerimonia finendo per essere troppo descrittiva e caotica, concludendosi per forza di cose in un elogio al buon cuore e ai valori intramontabili della famiglia. Spassoso, ma a intermittenza.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Supervigno - Grande esempio di cinema:
Rigoletto - Davvero notevole!:
Lovejoy, Galbo, Pigro, Daniela, Nando - Quello che si dice un buon film:
Marcel MJ Davinotti jr., Ciavazzaro, Saintgifts, Puppigallo - Non male, dopotutto:
Il Gobbo, Deepred89, Ultimo
Divertente commedia ben scritta e ben diretta dallo specialista Minnelli e interpretata meravigliosamente da un cast spumeggiante. Spencer Tracy nel ruolo di George Banks offre una prova decisamente divertente, regalando sprazzi di grande recitazione e almeno un paio di momenti indimenticabili. Giovanissima e bellissima la Taylor; misurata la Bennett. Con un seguito e un remake con Steve Martin altrettanto riuscito.
Grandissimo classico della commedia americana, i film è stato realizzato da un cast tecnico ed artistico di prim'ordine: in primo luogo l'ottima sceneggiatura con dialoghi ironici e mai banali; la regia impeccabile di un grande della commedia come Minnelli; le intepretazioni di gran classe unite al personale carisma non solo dei due protagonisti (Spencer Tracy e la Taylor), ma anche di grandi caratteristi come Joan Bennett; tutto questo ne fa un film immortale che non ci si stanca mai di rivedere. Remake non all'altezza negli anni '90.
Questo film ha tutto quello che serve per essere annoverato tra le migliori commedie che siano mai state girate. Attori perfetti per la parte (Spencer Tracy è il papà che tutte le spose sotto sotto vorrebbero avere, Liz Taylor la figlia che nessun padre, sotto sotto, vorrebbe mai veder andare via da casa), dialoghi spumeggianti, giusta dose di emotività, affetti familiari e commozione, manciate generose di risate, il tutto in un bellissimo e intramontabile bianco e nero. Non ci si stanca mai di rivederlo...
MEMORABILE: Spencer Tracy che propone alla figlia di scappare direttamente di casa con il futuro genero per evitare i preparativi del matrimonio.
Quali sono i sentimenti di un padre che improvvisamente vede la figlioletta amata trasformarsi in una donna e annunciargli di volersi sposare? Un film spiritoso, divertente e tanto “vero” come solo gli americani sanno realizzare riuscendo a entrare nel ripostiglio dei cuori della borghesia. Risate e simpatia per il “povero” padre che dovrà consegnare la figlia a un altro uomo che lo sostituirà nel cuore di lei. Spencer Tracy è perfetto e l’intero film da vedere.
Sempreverde della commedia a stelle e strisce, allestito da uno squadrone di all-stars, fra le quali ovviamente la parte del leone la fa Spencer Tracy, cui la sceneggiatura offre vaste praterie per riproporre il suo eterno personaggio di burbero col cuore tenero. Come la torta di mele, un'istituzione americana da prendere in dosi adeguate pena l'indigestione. Un po' arcaico il doppiaggio italiano (Poldo?)
Molto bello e molto meglio riuscito del remake con Martin. A interpetare il padre c'è il mitico Spencer Tracy, la moglie è Joan Bennett (molto cara ai fan dell'horror, infatti anni dopo sarà la direttrice in Suspiria) e la figlia è una giovanissima Elizabeth Taylor. Molto gradevole.
Commedia gradevolissima per merito della confezione altamente professionale, la regia brillante di Minnelli e di cast indovinato guidato dall'impagabile Spencer Tracy, per il quale è impossibile non patteggiare quando viene suo malgrado coinvolto/travolto da tutte le menate assortite legate al matrimonio della figlia, Liz Taylor (bellissima) con Don Taylor (Poldo!). La comicità nasce dall'osservazione di usi e costumi della media borghesia americana, senza bisogno di forzature, come avverrà invece per il modesto remake. Buono invece il seguito
Le simpatiche peripezie di un padre nel periodo che precede il matrimonio dell'amata figlia. Un'arguta commedia che evidenzia la figura di un genitore bonario alle prese con l'organizzazione e le spese di un così importante evento. Cast di alto livello con un Tracy perfettamente a suo agio nel ruolo.
Simpatica commedia hollywoodiana in grado di catturare grazie a mezzi tipicamente classici: personaggi ben caratterizzati, struttura a flashback ma allo stesso tempo linearissima e cast pieno di nomi noti (con uno Spencer Tracy favoloso). Tale linearità rappresenta però anche il maggior difetto del film, che col passare dei minuti si fa sempre più monotono e prevedibile. Particolarmente datato il doppiaggio italiano (con nomi italianizzati in modo spesso assurdo) e agghiacciante la versione colorizzata con effetto "matita colorata". Discreto.
Il padre (Spencer Tracy) non riesce a dormire, è preoccupato per il futuro di sua figlia che sta per sposarsi. Sveglia la moglie (Joan Bennett) che invece dorme tranquilla, la mette a parte delle sue preoccupazioni e finalmente si addormenta sereno, mentre la moglie non riesce più a chiudere occhio. Questa è solo una delle tante scene divertenti di questa famosa commedia, che oggi ha un merito in più, quello di mostrarci una credibile fotografia della middle class americana anni '50. Regia e interpretazioni perfette ne fanno un super classico.
MEMORABILE: Spencer Tracy prova a indossare il tight (veramente tight) di quando era giovane.
Elizabeth Taylor HA RECITATO ANCHE IN...
Un Tracy alle prese col "terribile" Poldo...che osa portargli via la sua adorata "bambina", sposandola, è il vero motivo di interesse di questa pellicola girata con mestiere e interpretata nel giusto, leggero modo dai vari protagonisti. Ovviamente, i punti di forza sono dati dagli spunti comici offerti dall'organizzazione del matrimonio, dalle prove per la cerimonia e dalla diversità delle due famiglie, che finiscono per causare attriti, ingigantendo anche i più piccoli problemi e, soprattutto, cercando di imporre il loro punto di vista. Merita la visione.
MEMORABILE: Tracy ha un incubo (sogna di sprofondare nel pavimento mentre cerca di raggiungere la figlia all'altare).
Il film è Spencer Tracy, padre di famiglia che si trova, di colpo, a dover affrontare il "problema" del matrimonio della figlia diciottenne (una bellissima Liz Taylor). I dialoghi sono spassosi e specie nella prima parte ci si diverte parecchio. Cala con il passare dei minuti ma rimane un film più che gradevole, consigliato per la sua semplicità e leggerezza. Segnalo: Tracy non prende sonno, creandosi mille paranoie sul futuro genero; l'incontro coi futuri consuoceri. Niente male.
La mano di Vincente Minnelli dà sfogo alla sua cretività realizzando una delle massime espressioni della commedia americana e affidando la parte del papà a uno dei volti più cari al pubblico. Il garibaldino Spencer Tracy risponde "Obbedisco!" e tira fuori una delle sue interpretazioni più riuscite. Con buona pace del bel remake con Steve Martin, il modello gode di un maggiore equilibrio; una commedia leggera che non sale sopra le righe offrendo una signorilità interpretativa e concezionale (di cast e regia) ben superiori alla media.
MEMORABILE: "Nel regno dei ciechi un guercio impera!"
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