Le location esatte di "Un borghese piccolo piccolo"

3 Marzo 2009

Alcuni sostengono che fu proprio Un borghese piccolo piccolo a porre bruscamente fine al genere chiamato “commedia all’italiana”. Non è detto che sia andata davvero così, ma di certo il film tratto dal romanzo d’esordio di Vincenzo Cerami (che ebbe a sua volta uno straordinario successo) colpì tutti per aver saputo dosare dramma e commedia con straordinaria abilità. Sordi, attore a tutto tondo, fornisce una prova memorabile e dona una patina di tremenda credibilità ad un film già costruito in funzione di questo. Quasi interamente girato a Roma, il film si apre tuttavia in un luogo non vicinissimo alla capitale e di grande fascino.

1. ALLA PALUDE
(Ellerre)
Le prime scene del film ci mostrano Giovanni Vivaldi (Alberto Sordi) e suo figlio Mario (Vincenzo Crocitti) che pescano in riva a una palude dove Giovanni ha acquistato un casolare da ristrutturare. Sembra un posto fuori dal mondo, letteralmente irrintracciabile. Per questo siamo dovuti ricorrere allo scenografo del film, che ci ha fornito alcune indicazioni sul punto in cui cercare. Saputo questo, Ellerre è partito in caccia e ha cominciato a studiare la zona leggendo notizie su internet e arrivando alla conclusione che l’unica palude, nella zona indicataci, è quella che sta un po’ sotto Nazzano.
Su Google earth si vede una casa con tetto, ma in alcune panoramiche meno recenti si vede chiaramente che lì vi stava in precedenza il rudere di una casa. Proprio lo stesso rudere che si vede nel film. Sull’altra sponda del Tevere, di nuovo come nel film, ecco una costruzione bianca. Ci sono tutti gli indizi per pensare ragionevolmente che il posto sia proprio quello. Zender dice: "Giunto personalmente sul posto con Wupa Wump, ho saputo che il rudere in questione (unico rimasto tra quelli che si vedono nel film) è il rudere di una vecchia fornace. Inizialmente dalle foto trovate su internet non ci sembrava lui per un semplice motivo: è in condizioni migliori di quanto si veda nel film. Impossibile quindi? No, guardando bene da vicino le foto che ci sono sulla tavola capirete perché. Il rudere della fornace è stato blandamente restaurato, gli si è impedito insomma di crollare e gli si è ricostruita perfino una parvenza di tetto. Guardando le foto di oggi si vede fin dove era crollato perché la differenza di colore e forma dei mattoni salta subito all'occhio. Si capisce con estrema chiarezza in che punti si è intervenuti per farlo restare in piedi. Oggi è recintata, la fornace, e vi si arriva attraverso un percorso preciso. Lì dove però nel film si vedeva erba bassa c'è oggi un fittissimo canneto, che ha inghiottito la baracca dei Vivaldi sepolta lì in mezzo ma quasi impossibile da ragiungere...)".

2. LA CASA A ROMA
(Sadipuma)
La casa in cui vivono Giovanni col figlio Mario e la moglie (Shelley Winters) è una location conosciuta da tempo. Affacciandosi alla finestra, una mattina all’alba, Giovanni vede bene la tangenziale e già da tempo si era scoperto che il piazzale davanti alla casa era Piazzale Prenestino. Dall’esterno il palazzo viene inquadrato solo due volte e per pochi secondi. Meglio si vede il portone d’ingresso da cui esce Giovanni una mattina verso l’inizio del film. Nessun dubbio quindi che il posto sia proprio piazzale Prenestino. D’altra parte già al tempo verificammo e fu Markus a trovare l’esatta ubicazione nel piazzale dopo la segnalazione di Saldipuma.

3. AL MINISTERO, DOPO UN VIAGGIO NEL TRAFFICO
(Ellerre)
Giovanni, salito sulla sua Seicento parcheggiata sotto casa, si immette nel traffico di Roma per raggiungere il posto di lavoro (il Ministero, ufficio pensioni). Infischiandosene di un vigile che gli prende la targa, si produce in una serie di manovre scorrette. Per scoprire che strade percorre esattamente Giovanni non avete che da cliccare sulle miniature delle tavole composte mirabilmente da Ellerre, che ha seguito con certosina pazienza i movimenti nel traffico del “furbo” protagonista (che passa per via Lorenzo il Magnifico).
Arrivati al ministero però, va detto che si scopre facilmente che l'interno non corrisponde a ciò che se vede esternamente. Il ritrovamento di questa location è avvenuta dopo che Zender si è accorto che lo stesso posto era servito come set per le riprese di uno sketch ne Il mattatore. In esterna fanno sempre vedere Piazza Verdi e il palazzo della Zecca di Stato, ma quando si inquadrano gli interni siamo da tutt'altra parte.
Più esattamente, quando si vede Giovanni entrare nell'ampio atrio, siamo in Palazzo Uffici, nel Salone delle Fontane all'Eur, in via Ciro il Grande 10. Inconfondibile la scalinata rivestita in marmo presente anche nel film Il mattatore. L'ufficio del Dott. Spaziani, uno dei capi del personale, in cui Vivaldi va per raccomandare il figlio Mario, è sempre nello stesso complesso ma in un edificio subito a fianco del Salone delle Fontane. Ellerre è addirittura riuscito a ricostruire con una certa precisione dove affacciava l'ufficio. Il cerchio rosso presente nella tavola indica le due finestre papabili. I fotogrammi invece fanno capire l'angolazione e, soprattutto, il piano grazie alle fattezze dei finestroni.

4. IN VIAGGIO VERSO IL CONCORSO
(Ellerre)
E’ il giorno cruciale, nel film, il giorno della svolta, che avrebbe potuto esserlo in positivo e invece lo sarà in negativo. Mario e suo padre si svegliano presto e prendono il tram numero 13 scendendo a via Cavour. Oggi (ho consultato un preciso elenco della rete Atac recuperato ai tempi delle ricerche per L'uccello dalle piume di cristallo) il 13 non passa più di lì, ma fino al luglio del 76 e quindi fino a poco prima che girassero il film (che potremmo datare all'inverno di quell'anno) il 13 passava realmente lì, quindi è presumibile sia stato fatto ripassare lì solo in occasione del film sfruttando una strada chiusa a quel tram.
Scesi, i due fanno colazione al bar (oggi si chiama “bar Venezia” ed è in via Cavour 207) prendendo “due cappuccini e un cornetto”. Qui incontreranno lo sguardo di una bella ragazza che prenderà poi la metropolitana con loro: i tre saliranno a via Cavour per scendere a via Tolstoj (dove in realtà non esiste alcuna fermata della metro), proseguendo infine in direzione della Banca di Credito in viale Asia. Qui avverrà la sparatoria fatale in cui Mario verrà colpito a morte. Nelle tavole troverete il percorso dei due per arrivare all’incontro nonché una tavola in stile CSI che mostra il luogo del delitto con le persone presenti, pronta per essere spedita al commissariato di Roma per le indagini.

5. IL PEDINAMENTO DEL KILLER
(Ellerre e suo fratello)
Una volta riconosciuto il killer di suo figlio durante un confronto all’americana al commissariato, Giovanni decide di non dire nulla alla polizia e di farsi giustizia da sè. Comincerà così un lungo pedinamento (anche questo mappato da Ellerre con perizia) che lo porterà a seguire un autobus (il 21 per l’esattezza) fino al palazzone dove il ragazzo abita e dove Giovanni si siederà in auto ad aspettare pazientemente che questi riesca da casa. Quando ciò avverrà ecco il contatto tra i due, destinato a finir male (c’è di mezzo un cric). Sotto la pioggia battente comincerà a consumarsi la terribile vendetta di Giovanni Vivaldi. Precisa Ellerre sulla scoperta della location: “A trovare il palazzone fu in realtà mio fratello, a cui sottoposi il frame e che individuò subito il "Boomerang", celebre palazzone popolare del quartiere Quadraro.”

6. SUPPLI’, RITORNO ALLA PALUDE E MORTE DELLA MOGLIE
(Ellerre, Federico)
Giovanni confina il killer nella sua casa sulla palude, dove lo lega ad una sedia col fil di ferro tenendolo prigioniero per giorni. Farà avanti e indietro dalla baracca fermandosi anche a comprare dei supplì in un bar che è stato identificato solo grazie alla segnalazione di Federico (il cui padre è l’attuale proprietario): le foto del locale le trovate sul forum location del film, a complemento dello speciale. Giovanni porterà poi la moglie fino alla baracca, dove la metterà di fronte all’assassino di suo figlio. Il cuore di lei (anche se non subito) non reggerà e Giovanni si troverà a dover organizzare un nuovo funerale. Verrà celebrato nella chiesa all’interno del Complesso dell’Istituto Romano di San Michele, in Piazzale Antonio Tosti 4. Un'altra location tovata solo grazie allo scenografo del film, Lorenzo Baraldi.

7. FINALE: L’ULTIMO PEDINAMENTO
(Ellerre)
Ormai stanco, sfinito, Giovanni Vivaldi siede su una panchina tra Via Casilina e via Francesco Baracca. Ai primi accenni di pioggia però si alza e va verso l’auto. Con la portiera finirà per colpire accidentalmente un giovane, che irritato proromperà in un “Ma che cazzo fai? Ma che nun ce vedi?” per concludere con un sonoro vaffa. In Giovanni scatta qualcosa e azzarda una reazione. Il giovane non gli mette le mani addosso per pietà e prosegue; Giovanni comincia un nuovo pedinamento che non si sa come andrà a concludersi (anche se lo si immagina...). A proposito di questa particolare location dice Ellerre: “Pensavo fosse legata strettamente con l’abitazione del protagonista. Questo mi fece cercare a vuoto nei pressi di piazzale Prenestino. Poi pensai che quella strada principale potesse essere (e così era) la Casilina (che non è molto distante): anche lì ci sono dei binari al centro della carreggiata per il trenino di superficie”.

Testi: Zender e Ellerre - Tavole: Ellerre (tranne 2 e 4d: Zender)

ARTICOLO INSERITO DA ELLERRE E ZENDER

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commenti (6)

RISULTATI: DI 6
    Zender

    22 Aprile 2009 01:02

    Scrisse Markus il 3 marzo 2009:
    Ottimo lavoro Ellerre (ma anche a Zender): davvero di grande interesse, dal momento che è uno dei più bei film degli Anni Settanta.
    Pensate che al bar in cui vanno a fare colazione i Vivaldi, e dove il figlio trova la ragazza, ci feci un paio di colazioni qualche anno fa, l'ho scoperto prima... avevo l'hotel proprio in quella via!
    Grazie ovviamente anche Lorenzo Baraldi x le dritte su un paio di location che, almeno sul fronte baracca sul fiume, sarebbe stato davvero dura trovarla, se non impossibile.
    Zender

    22 Aprile 2009 01:02

    Scrisse M. Shannon il 4 marzo 2009:
    fantastico, come sempre.
    complimenti.
    Zender

    22 Aprile 2009 01:03

    Scrisse Renato il 4 marzo 2009:
    Grande lavoro, sono ai limiti dell'incredulità per il rintracciamento della baracca...!
    Zender

    22 Aprile 2009 01:04

    Scrisse Pagnimauri il 4 marzo 2009:
    Ciao,
    davvero un'ottimo speciale.
    Grande Ellerre e come sempre grande Zender.
    Ernesto

    23 Luglio 2009 10:24

    Scontati i miei complimenti per l'infaticabile Ellerre.
    Ernesto

    23 Luglio 2009 12:08

    ... senza dimenticare il zelante Mauro Zender naturalmente :-) ...