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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/06/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 5/06/07 23:39 - 3015 commenti

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Rodi, III secolo a.C.: il greco Dario è lì in vacanza (!) proprio mentre monta il malumore contro il re Serse, costruttore del colosso, e i fenici tramano... Debutto "ufficiale" di Sergio Leone (ma aveva già diretto Gli ultimi giorni di Pompei), che senza farsi troppo notare applica anche al peplum il sapiente gioco di smitizzazione come farà col western, disseminando il divertentissimo film di trovatine tutte sue, non ultima quella che, verso la fine, fa somigliare il colosso... alla statua della libertà! Fondamentale.

Homesick 16/12/07 10:30 - 5737 commenti

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L’esordio di Leone si colloca a metà strada tra lo storico e il peplum e si contraddistingue per la spettacolarità unita a tocchi d’ironia e ad un gusto sadico (fustigazioni, torture con metallo fuso e campane) che il regista svilupperà nei suoi western. Calhoun incarna l’eroe greco dalle molteplici virtù; Palmara e Caltabiano, acrobatici forzuti, sono il link più diretto al peplum classico. Citazione di Intrigo internazionale nella lotta sul braccio del Colosso. Una mezz’ora in meno non avrebbe guastato, ma la prolissità, come dimostreranno i film successivi, è caratteristica costante di Leone.
MEMORABILE: Il terremoto e l’abbattimento del Colosso.

Barbapapà 14/05/09 16:09 - 33 commenti

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Non essendo un western mi ha annoiato parecchio. Questi uomini tutto muscoli e gonnellina mi han sempre fatto venire il sonno; e mi spiace che un regista tosto come Leone abbia iniziato con questo film che sicuramente non è girato malaccio ma che non mi diverte come quelli con pistole e sombreros. Oltretutto il protagonista è pettinato alla Elvis e sinceramente non credo che in Grecia ci fosse la brillantina...

Tarabas 30/05/09 14:23 - 1878 commenti

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Esordio alla regia per Leone, che dirige su commissione e con poca libertà un classico peplum zeppo di anacronismi ed errori (alcuni pensati e voluti, a leggere il "Castoro" dedicato al regista), altri tipici della poca cura dedicata a questi film. Leone non rinuncia a metterci del suo, ma la storia è piena di buchi (dall'imprendibile Colosso si entra e si esce come da una pensione vista mare). Eroi improbabili e un protagonista che, per 2/3 del film, fa il bullo da spiaggia e tacchina la bellissima Lea Massari. Direi da vedere solo per completezza.

Ciavazzaro 1/06/09 10:33 - 4770 commenti

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Non male, soprattutto dal punto di vista tecnico (per l'epoca gli effetti speciali erano davvero stupefacenti). C'e inoltre il buon mestiere di un giovane Leone e, se anche ogni tanto la storia traballa, il film si fa guardare con piacere. Più che sufficiente.

Galbo 4/06/09 07:12 - 12400 commenti

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Realizzato nel 1961, Il colosso di Rodi è la prima regia di Sergio Leone. Sebbene non memorabile il film si caratterizza per il forte impatto spettacolare che caratterizzerà le opere del grande regista romano. Dal punto di vista tecnico il film è certamente pregevole così come apprezzabile e gli effetti speciali sono molto curati. Latita un po' la caratterizzazione psicologica dei personaggi ma il film rimane comunque uno spettacolo gradevole.

Saintgifts 8/01/10 10:02 - 4098 commenti

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Sergio Leone dirige il suo primo film dopo aver fatto esperienza con questo genere come aiuto regista (Ben Hur, Quo Vadis?, Gli ultimi giorni di Pompei). Notevoli sono la messa in scena, le ambientazioni e i costumi per non parlare della statuona. Molto buona anche la fotografia e discrete (per l'epoca) le scene del terremoto. La regia non è male e il film potrebbe essere classificato un colossal. Credo che sia stata la scelta degli attori (Lea Massari a parte) a relegare questa opera nella categoria "film di genere". Cosa centra Rory Calhoun?

Myvincent 25/08/10 10:10 - 3744 commenti

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A parte l'eccessiva lunghezza, a parte i costumi pacchiani ed il ciuffo alla teddy-boy dell'ateniese Dario, il film riproduce la sontuosità e descrive con realismo spettacolare il terremoto che distrusse l'isola di Rodi ed il famoso colosso. Un Sergio Leone un po' incerto, ma che pensa già in grande. Unico suo film che non si avvale della colonna sonora di Ennio Morricone. Colossale insuccesso al botteghino...

Caesars 18/01/11 10:06 - 3794 commenti

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Un po' troppo lungo, ben oltre le due ore, forse qualche sforbiciata in fase di montaggio avrebbe giovato all'esito finale. Leone esordisce ufficialmente alla regia con questo peplum/storico che, se non si hanno eccessive pretese, riesce ad intrattenere piuttosto piacevolmente. Veramente notevoli per l'epoca gli effetti speciali, interpreti così così e storia con parecchie ingenuità; la pellicola mantiene ciò che promette ma Leone è ancora distante dal rendimento che troverà negli anni successivi. Per leoniani completisti.

Nando 29/04/11 16:41 - 3816 commenti

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Peplum d'esordio per Leone, che inizia a far intravedere la sua immensa tecnica qui ancora grezza ma percepibile. Effetti speciali notevoli per l'epoca (vedasi il momento dell'incendio finale), ma al tempo stesso la narrazione è flebile e non particolarmente eccitante. Bellissima la Massari.

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Belfagor 29/04/11 23:37 - 2690 commenti

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Sontuosa, ma in certi momenti pacchiana, ricostruzione del terremoto che portò alla distruzione della meraviglia del mondo antico. Al suo primo film, Leone punta tutto sulla fotografia e la tecnica. Le scene da kolossal e gli effetti speciali rendono bene, ma i personaggi non differiscono dai tipici stampini del peplum e la storia è piuttosto labile. Vi sono comunque dei tratti che in seguito diventeranno tipici dello spaghetti western firmato Leone, incluso un inaspettato tocco di ironia.

Luchi78 24/12/11 00:08 - 1521 commenti

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Lo scarsissimo successo al botteghino de Il Colosso di Rodi ha il suo perché; è un Sergio Leone ancora troppo distante dal suo vero stile di regia; o meglio, è uno stile che applicato ad un peplum ad uso commerciale non trova la sua ragion d'essere. Il film è lungo oltremodo e nonostante l'utilizzo sapiente degli effetti speciali non propone momenti particolarmente emozionanti che dovrebbero caratterizzare film del genere. Calhoun è decisamente fuori luogo, molto meglio la Massari. Due pallini.

Lythops 2/09/13 11:58 - 1019 commenti

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Per avere un quadro completo della crescita di un grande, è un film che va guardato. Al di là del sicuro ambito del genere peplum, ideale per muoversi da soli dopo aver diretto unità di Ben Hur e parte de Gli ultimi giorni di Pompei, il Nostro costruisce un'opera forse eccessivamente lunga ma con un'ottima fotografia ed elementi decisamente pregevoli (le torture, certi dettagli degli scontri armati), nonché effetti che oggi suscitano tenerezza (il fuoco che cade sulla nave, ad esempio). Un documento necessario, per quanto non entusiasmante.

Almicione 29/09/14 20:17 - 764 commenti

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Leone, al suo primo vero film, già risalta per l'ottima padronanza della camera e le buone inquadrature, le quali altro non sono che i prodromi di quello che si svilupperà più tardi nella trilogia del dollaro. La trama è tipica del genere e sicuramente non brilla per originalità: un governante tiranno di un popolo che vuole ribellarsi, le congiure, i tradimenti e i doppiogiochisti. Sebbene inizialmente la pellicola possa moderatamente interessare, alla lunga diviene noiosa, in special modo nel finale. Non un gran film, ma bravo Leone.

Jdelarge 20/12/14 16:51 - 1000 commenti

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Leone realizza un peplum a due facce: la parte migliore è rappresentata dalla bellissima messa in scena, dalle straordinarie inquadrature e dall'ottimo utilizzo di luci ed effetti speciali. D'altro canto la durata risulta eccessiva soprattutto perché la caratterizzazione dei personaggi viene lasciata totalmente in sospeso, con una conseguente perdita d'interesse da parte dello spettatore, che si trova a vedere un film maestoso ma con personaggi quasi ridicoli.

Vitgar 10/01/15 19:09 - 586 commenti

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Probabilmente nessuno avrebbe pensato che il seguito di Leone sarebbe stato quello che poi è stato. Questa produzione comunque non è male: ambientazioni, effetti, colori sono di prim'ordine per l'epoca. Sicuramente il film è troppo lungo ma ci può stare, conoscendo il Maestro. Il cast è deboluccio, Dario ha il ciuffotto "da busotto" alla maniera hollywoodiana. Lea Massari è come sempre bellissima e in questa occasione anche perfidissima. Da vedere.

Faggi 22/09/18 15:54 - 1549 commenti

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Spettacolare peplum (di fatto è un kolossal). Sergio Leone dirige affascinato da stilemi manieristici di gusto sia d'oltreoceano che italiano ma riesce a trovare una cifra che, a posteriori, può essere detta personale. Tutto l'apparato strettamente produttivo (fotografia, scenario, costumi, effetti speciali) è pregevole (la statua del colosso resta impressa): la fattura dell'insieme è di qualità. I personaggi sono, più o meno, mere marionette da governare ma la vicenda funziona. Grande gioia per gli occhi (e anche per il cervello, in fondo).
MEMORABILE: I colori; Il colosso.

Noodles 6/09/19 15:57 - 2233 commenti

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Il film in sé è il classico peplum senza lode e senza infamia, con tutti i cliché del genere. Ma lo zampino di Sergio Leone, alla sua prima regia (e si vede), rende il tutto più imponente e spettacolare. A differenza di quasi tutti gli altri film di questo tipo vi è infatti una maggior attenzione per la scena e numerosi effetti speciali. Il film è tuttavia un po' troppo lungo per quello che realmente ha da dire e tanti sono i punti morti. Bravissima Lea Massari, attrice molto sottovalutata.
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  • Discussione Tarabas • 11/01/10 15:19
    Segretario - 2069 interventi
    Come racconta il regista a C. Frayling (in Sergio Leone - Danzando con la morte; concorde il Castoro) Rory Calhoun fu assunto in corsa dopo che Leone aveva cacciato dal set John Derek (sì, quel John Derek, il futuro marito di Bo).
    Peraltro, Leone fu molto contento di Calhoun, sia come professionista sul set che per il tocco da americano in gita, che il regista voleva dare al personaggio principale, che in effetti è un ateniese in gita.
    Ultima modifica: 11/01/10 15:20 da Tarabas
  • Discussione Saintgifts • 11/01/10 22:18
    Comunicazione esterna - 42 interventi
    Avevo letto da qualche parte di John Derek, che mi sembra addirittura voleva assumersi la regia (fra l'altro è giudicato un pessimo regista per quel po' che ha fatto), forse si sentiva esperto del genere per aver recitato ne I Dieci Comandamenti nel 1956. (un piccolo aneddoto mio personale che forse, visto l'anno, ha qualcosa in comune con la presenza di Derek in Italia. Nel 1961 lavoravo in un ristorante di Bologna e conobbi Derek che venne a pranzare dove io lavoravo con l'allora sua moglie Ursula Andress, non ancora nota, ma io riconobbi lui non solo perchè parlava inglese ma proprio perchè lo ricordavo ne I Dieci Comandamenti).
    Per quello che riguarda Calhoun, non ho niente contro di lui, solo mi è sembrato poco adatto nel film di Leone, che, ripeto, se avesse avuto un diverso cast (ma forse era impossibile per il budget), sarebbe stato un filmone, anche se mi rendo conto che giudicare ora e senza sapere i retroscena, è anche abbastanza inutile, del resto il film di Leone è diventato un "classico" proprio per le sue peculiarità.
    ciao.
  • Curiosità Caesars • 18/01/11 10:13
    Scrivano - 16812 interventi
    Come aiuto regista figura Jorge Grau, che troverà una certa notorietà, tra chi ama il genere horror, con "Non si deve profanare il sonno dei morti" (film che personalmente trovo discreto ma che alcuni considerano un vero e proprio cult)
  • Homevideo Mco • 28/10/13 22:23
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile in DVD dal 4 Dicembre 2013 per 01 Distribution.
  • Homevideo Noncha17 • 19/02/18 18:07
    Magazziniere - 1068 interventi
    Quelli "vecchi" della CVC e della MHE, invece, sono praticamente identici!

    P.S.: Li ho entrambi.

    Ultima modifica: 19/02/18 18:13 da Zender
  • Homevideo Noncha17 • 19/02/18 19:01
    Magazziniere - 1068 interventi
    Per il finale (dopo altre millemila similitudini) il nostro caro Sergio ha riciclato anche alcune scene, da Gli ultimi giorni di Pompei. Ecco a voi le "prove".

    In alto il fotogramma da Gli ultimi giorni di Pompei (1959), in basso quello da Il colosso di Rodi (1961):




    In alto il fotogramma da Gli ultimi giorni di Pompei (1959), in basso quello da Il colosso di Rodi (1961):




    In alto il fotogramma da Gli ultimi giorni di Pompei (1959), in basso quello da Il colosso di Rodi (1961):




    In alto il fotogramma da Gli ultimi giorni di Pompei (1959), in basso quello da Il colosso di Rodi (1961):


    Ultima modifica: 19/02/18 19:37 da Zender
  • Discussione Reeves • 10/10/19 13:59
    Segretario - 702 interventi
    Il capo dei guerrieri fenici è Yann Larvour, che poi sarà uno dei quattro fozuti in un film di Capitani che unisce Maciste, Ercole, Ursus, Sansone. L'uomo che s uona il gong è Nello Pazzafini, chiamato di corsa da un altro set. Lo dicono Steve Della Casa e Marco Giusti in Il grande libro di Ercole.