L'uomo lupo - Film (1941)

L'uomo lupo

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per nulla scoraggiata dall’insuccesso de IL SEGRETO DEL TIBET (il primo film a trattare l'argomento licantropia, pur se con toni poco orrorifici), la Universal ritorna sul tema facendo uscire questo THE WOLF MAN nei cinema appena due giorni dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor. Verrà premiata da un successo di pubblico che lancerà definitivamente l'uomo lupo tra i mostri classici di casa. A dire il vero questa versione di George Waggner (sceneggiata da Curt Siodmak, fratello del regista Robert) non è tra le cose più memorabili lasciateci dalla Universal: Lon Chaney jr, che interpreta il ruolo del protagonista destinato a trasformarsi...Leggi tutto in lupo mannaro dopo essere stato morso tra le nebbie da uno zingaro (Bela Lugosi, si chiama Bela anche nel film!) a sua volta licantropizzatosi, ci lascia una performance piatta, che si accosta anonimamente a quella del resto del cast (Evelyn Ankers in primis, la solita giovane sedotta dal suo savoir-faire). Il solo Claude Rains (è il padre di Larry Talbot/wolfman) non può molto e si lascia inevitabilmente assorbire dal grigiore di una produzione palesemente di serie B. Restano alcune belle atmosfere, il bosco immerso nelle nebbie in cui si aggirano zingari e licantropi, restano la maschera pelosa di Lon Chaney (le altre parti del corpo, piedi e mani escluse, sono sempre coperte da camicia e calzoni, anche quando il mostro vagola per il bosco), un paio di trasformazioni quasi accettabili (con sovrapposizioni fotografiche successive) e poco altro. Troppi dialoghi, comunque. Per fortuna la durata raggiunge a fatica l’ora e dieci e la sintesi giova al film.

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Puppigallo 30/07/07 16:46 - 5282 commenti

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Il buonsenso mi farebbe dire “Non male”, ma questo film merita qualcosa di più, anche solo per il sapiente utilizzo delle ombre, della nebbia, in grado di creare quell’atmosfera da horror d.o.c.. Il tempo non è certo stato galantuomo con questa pellicola (la trasformazione, oggi, fa un po’ sorridere). Ma l’ambientazione è ancora efficace e la narrazione ha poche pause (allora i film erano molto parlati). Il protagonista se la cava bene, la zingara è piuttosto inquietante e l’epilogo è tutto da gustare. Riuscito.
MEMORABILE: Attenzione alla fioritura del biancospino.

Undying 31/07/07 17:46 - 3807 commenti

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Fedelmente proposta come tradizione licantropesca vuole, la sceneggiatura di Curt Siodmak viene portata sullo schermo sfruttando alla perfezione ambientazioni nebbiose e boschive. Nella figura della zingara è riposta/svelata la magia del mistero cui l'indimenticabile Claude Rains va incontro. La paura, più che sorgere da effetti speciali dati da sovrapposizioni d'immagini (ma nient'affatto banali per l'epoca) e giochi di luce, è suggerita dalla metafora cui il film rimanda: la personalità dell'individuo, sdoppiata al chiaror di Luna.

Galbo 2/11/07 17:10 - 12400 commenti

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Uno dei primi esempi di film sulla licantropia, L'uomo lupo ha perso (come è comprensibile) un po' di smalto con gli anni, sopratutto per quanto riguarda gli effetti speciali. Tuttavia il film di Waggner mantiene ancora una certa suggestione dovuta sopratutto al fascino retrò di certe inquadrature nebbiose e notturne e per la professionalità dei suoi grandi interpreti, veri maestri del genere come Rains, Chaney e Lugosi. Piccolo classico.

Lovejoy 21/12/07 18:27 - 1823 commenti

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Grande classico nel suo genere. Scritto dall'ottimo Curt Siodmak e messo in immagini con grande professionalità dall'esperto Waggner, è tra i migliori prodotti del filone fantastico Universal degli anni '40. Personaggi e storia sono bene approfonditi e gli effetti speciali, pur se artigianali, sono eccellenti. Grande l'uso dei fondali e della nebbia artificiale. Cast irripetibile, con Chaney Jr e Claude Rains una spanna buona sopra gli altri. Diversi i momenti da ricordare.
MEMORABILE: La poesia del lupo mannaro; l'incontro tra Chaney e Lugosi; la prima trasformazione.

Cotola 7/06/08 17:31 - 9058 commenti

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Ottima pellicola (una delle prime) incentrata sulle gesta di una delle icone del cinema horror: l'uomo lupo. La buona riuscita è dovuta ad un insieme di elementi sapientemente mescolati: la splendida fotografia di Joseph Valentine, la gustosa sceneggiatura, il riuscitissimo, soprattutto se si pensa che siamo appena all'inizio degli anni Quaranta, trucco di Jack Pierce e la discreta regia di Waggner che non si ripeterà più a questi livelli.

Ciavazzaro 18/06/09 12:28 - 4770 commenti

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Fondamentale. Lon Chaney, jr. ha saputo interpretare superbamente la figura horror più drammatica di tutto il pantheon Universal: il licantropo. L'atmosfera del film è perfetta, in grado di non far sentire gli anni che porta sul groppone. Ottime scenografie; una pietra miliare del genere horror da conservare gelosamente. Indimenticabile la zingara e il bravo Claude Rains.

Pigro 15/08/09 09:05 - 9674 commenti

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Un giovanotto si trasforma in lupo mannaro: la storia è un classico dell'horror, ma il film, pur non rinunciando ai necessari effetti di trasformazione dell'uomo in lupo, va oltre. In gioco non è la paura del mostro (a cui sono destinati pochi minuti in tutto) bensì la ben più potente paura di sé stessi e del proprio mostro interiore. E' questo il vero tema del film: la conoscenza della verità (perfino col telescopio o con la lettura della mano) e la paura che ne può derivare. Suggestive le nebbie che avvolgono questa dolorosa ricerca.

Homesick 12/02/10 13:53 - 5737 commenti

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Classico del genere horror, nonché capostipite di una lunga serie di pellicole sulla licantropia. La fotografia di Joseph Valentine condensa nebbie notturne e ritaglia boschi in penombra, mentre lo sguardo mansueto di Chaney jr. contrapposto alla sua enorme mole esterna il conflitto della natura in parte umana e in parte belluina del lupo mannaro, metaforico specchio di forze antitetiche che stringono l’animo dell’uomo. Comparsata “tzigana” per Bela Lugosi; ottimo Raines.

Brainiac 2/03/10 16:47 - 1083 commenti

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Questo licantropo che vaga nottetempo in punta di piedi manco fosse la parodia d'un sonnambulo fa una discreta tenerezza. Ad aggravare l'appeal sofferente ci si mette pure la maschera melancolica del piccolo (si fa per dire) Lon Chaney. La sceneggiatura fa il suo, offrendo ai personaggi soltanto motivi di biasimo nei confronti dello sfigatto-ne Talbot (il quale non riesce nemmeno ad appartarsi con la Ankers, che pure sembrava disponibile). Un non-horror in cui il villain è una figura patetica ma non involuta. Waggner, quasi un nomen-omen, dirige la marcia funebre del suo ipertricotico Sigfido.

Pau 18/04/10 20:15 - 125 commenti

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Pietre miliare dell'horror non certo per le sue qualità filmiche, ma perché la sceneggiatura di Curt Siodmak detta le linee guida dell'intero genere licantropico. Lon Chaney presta la sua fisicità inquartata e dolente al campione dell'autocommiserazione tra i mostri "storici"; claude Rains "corretto", ma la migliore è Maria Ouspenskaia nel ruolo della saggia e rassegnata zingara. Atmosfere sospese in quel "senza tempo" che caratterizza i classici Universal, strepitoso lavoro di Jack Pierce con i suoi amati peli di yak. Ottimo commento musicale.

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Von Leppe 10/01/11 16:12 - 1262 commenti

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Larry è un tipo solare, ha lavorato in California e torna dopo tanti anni nel vecchio villaggio inglese dove c'è il castello dei suoi avi; qui è coinvolto in vecchie legende, filastrocche, maledizioni e zingari. Dopo L'uomo lupo di Londra l'Universal ci riprova con la licantropia e lo fa utilizzando gli elementi più riusciti dei suoi horror: l'espressionismo, la nebbia, il villaggio e il castello. Il film è un capolavoro insuperato sul tema, grazie anche alla tristezza che infonde nel mostro.
MEMORABILE: Anche l'uomo che ha puro il suo cuore, ed ogni giorno si raccoglie in preghiera, può diventar lupo se fiorisce l'aconito e la luna piena splende la sera.

Il Gobbo 28/02/12 13:57 - 3015 commenti

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Ultimo innesto nella classica squadra Universal, il peloso compare non è forse il titolare del film più memorabile, ma raspando raspando si scava la sua nicchia nel mito. Lo spettatore contemporaneo di questi film sa cosa non deve cercarvi, e trova tutto il bric-à-brac che deve, più qualche digressione sull'inconscio e - forse la cosa migliore del film - un'indefinitezza dell'ambientazione che ne accentua il tono di fantastico puro, che risponde a leggi sue proprie. Tre pallini al valore storico.

Rigoletto 27/01/12 17:28 - 1787 commenti

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Un Lupo mannaro in cerca della sua prossima vittima, una folta nebbia che lo nasconde, ululati in lontananza. Gli ingredienti di suspence e mistero ci sono tutti per un buon film sull'uomo lupo che finalmente si va ad aggiungere agli altri "classici" mostri dell'horror. Grande la prova di Chaney, un lupo che forse con l'età e gli anni ha perso un po' il pelo, ma non certo il vizio di affascinare gli spettatori. Merita ***
MEMORABILE: La tattica di approccio di Talbot verso Gwen... da vecchio lupo/marpione.

Fabbiu 27/02/12 12:12 - 2148 commenti

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A differenza di ora (i licantropi non sono solo nell'horror ma nelle commedie, nei sentimentali e in ogni genere), a quei tempi la licantropia, cinematograficamente, era tutta da scoprire e gestire; per questo che il film si avvale di una certa "freschezza" espositiva, se non altro nel modo di trattare ed infilare in sceneggiatura storie di zingari e antichi presagi; perché per il resto non ci sono molte cose che giovano all'intrattenimento, la necessaria love story strazia dopo poco; e le atmosfere non sono fredde come in altri classici coevi.

Daniela 8/03/12 13:01 - 12673 commenti

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Lon Chaney jr. era una omaccione grande e grosso, ma con occhi gentili. E questa gentilezza trapela anche nell'interpretazione di questo mostro suo malgrado, ben poco animalesco sia nella gestualità (cammina nel bosco in punta di piedi) che nei tratti (pelosi ma umani). Se lo spettatore di oggi può trovare il film irremediabilmente invecchiato, non è solo il fascino old style da fiaba gotica a renderlo ancora amabile, ma anche la compassione che riesce sempre a suscitare per la sorte dello sfortunato protagonista.

Belfagor 12/07/12 19:48 - 2690 commenti

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Horror gotico e fatalista che vede il giovane e nobile Larry Talbot condannato a trasformarsi in uomo-lupo dopo essere stato morso da un licantropo. Nato dalla penna di Siodmak, il mostro protagonista riesce a creare il giusto mix di orrore e compassione, sensazioni che rimangono tuttora nonostante il film sia chiaramente datato. Notevoli il make up e l'uso accorto delle ambientazioni, con gli esterni avvolti da una nebbia che rende il tutto più indefinito e crea un'atmosfera tetra ma al contempo quasi fiabesca.

Saintgifts 12/08/12 09:44 - 4098 commenti

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Da quello che ho potuto capire girato per lo più in studio con atmosfere suggestive e ben ricostruite. Visto ora affascina per l'eleganza del bianco nero (non rara in quel periodo) e dei personaggi, forse troppo formali e troppo ingessati (Gypsies a parte). Anche la musica non spicca per originalità ma ben si addice a tutto il contesto. Il gigantesco Chaney è un discreto lupo mannaro (anche se vorrebbe non esserlo ed esprimere solo la sua parte migliore e conquistare la bella Gwen, scoperta con il potente telescopio).
MEMORABILE: Il bastone da passeggio con il manico d'argento rappresentante un lupo.

Minitina80 21/08/15 16:11 - 2986 commenti

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Un classico del cinema di paura nonché l’inizio del mito su celluloide; soltanto per questo andrebbe visionato con tutta la riverenza che gli è dovuta e l’ammirazione per l’audacia nel metterlo in scena. Inattaccabile anche sul piano tecnico perché le scenografie sono ben realizzate e suggestive. Molto sentita e sofferta l’interpretazione di Chaney Jr., come notevole è quella del resto del cast. Imperdibile.

Claudius 4/05/16 18:45 - 544 commenti

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Notevole esempio di cinema con protagonisti i werewolf; per essere un film di 75 anni fa, pur perdendo sul versante Sfx mantiene intatto il suo fascino (le scene nella nebbia). Buona interpretazione di tutto il cast e straziante per la sua drammaticità la scena della chiesa in cui tutti guardano verso Chaney.
MEMORABILE: I titoli di testa in particolare ma tutto il film.

Buiomega71 6/05/16 15:49 - 2914 commenti

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Difficile restar seri e godersi le atmosfere lugubri e cupe della brughiera (comunque ottimamente suggestive), quando il lupacchiotto di Chaney jr. fa morir dal ridere con quel look pagliaccesco che sta tra un peluche della Trudi e un barboncino (vedere le espressioni facciali, di rara comicità involontaria). Il punto più basso dei mostri della Universal: se non si sbotta dal ridere ci si annoia parecchio. Qualche intuizione c'è (la zingara, il bastone dal pomo argentato), ma non salva il film dal semi disastro. Fortuna che arriveranno, per i licantropi, gli anni '80.
MEMORABILE: La celeberrima frase della zingara, che poi apparirà in tv (come injoke) nell'Ululato.

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Rufus68 17/01/18 23:57 - 3845 commenti

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Che sia un capostipite del genere è indubbio; altrettanto indubbio che sia datato e senza scarti di sceneggiatura. Nonostante questo (e nonostante la tutina pelosa del licantropo) il film mantiene costante una atmosfera gravida di maledizione: le brume posticce del bosco fra cui si aggira Talbot divengono una sorta di labirinto-specchio di un animo che, pur innocente, si scopre dannato e senza via d'uscita. Chaney, pesante e goffo, ha, però, il fisico del ruolo (da vittima).

Samdalmas 16/11/18 18:03 - 302 commenti

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Classico horror della Universal scritto dall'abile Curt Siodmak. La storia vede Larry Talbot, giovanotto di buona famiglia, diventare licantropo suo malgrado. Efficaci l'ambientazione nebbiosa e l'interpretazione di Lon Chaney jr. C'è anche Bela Lugosi come zingaro. Forse oggi fa sorridere il trucco peloso ma l'importanza storica è innegabile Sarà d'ispirazione per John Landis e Joe Dante.
MEMORABILE: Il bastone con la testa di lupo; La poesia.

Markus 14/06/20 14:46 - 3690 commenti

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L'opera di Waggner riesce ancora oggi a fornire la giusta suggestione di cui è pregna grazie allo straordinario b/n della Universal e per la semplice e al contempo angosciante vicenda.  Il fatto di essere stata totalmente girata in studio (bosco dove avviene il fattaccio compreso) è particolare che all'occhio di oggi ce la fa apparire artificiosa e talvolta claustrofobica, ma a pensarci bene è una scelta che concorre a rendere il film ancor più efficace dal punto di vista dell'inquietudine. Un piccolo grande classico giustamente promosso a culto.

Anthonyvm 18/03/21 15:47 - 5708 commenti

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Non il primo, ma certamente il più significativo fra i film sui licantropi old-style, citatissimo nel lupo mannaro americano di Landis e ancora oggi reso indimenticabile grazie all'iconico make-up di Jack Pierce. Gli effetti visivi sono oltremodo datati e l'ingenuità di certi passaggi è palese, tuttavia il cast è stellare (da Chaney a Lugosi fino a Rains) e il personaggio di Larry Talbot ben studiato (i suoi "innocenti" sprazzi di voyeurismo, l'angoscia per la maledizione incombente, il suo rapporto col padre). Sempre affascinanti i set nebbiosi dei primi horror della Universal.
MEMORABILE: Bela lo zingaro; La trasformazione dei piedi di Talbot; L'uomo lupo si aggira fra la bruma del bosco; Il pentacolo sulla mano dell'amata; Il finale.

Fedeerra 26/10/21 22:27 - 770 commenti

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L’opera di Waggner non è un horror ma una fiaba gotica, una storia romantica di un amore impossibile, un viaggio progressivo tra pulsioni sessuali e impulsi autodistruttivi. Un film che abbraccia il lato oscuro dell’estetica dark (indimenticabili gli scenari nebbiosi) in una metamorfosi emozionale, psicologica e fisica che (ci) conduce verso un epilogo agognato e anti catartico. Forse un po’ troppo sbrigativo ma sicuramente imprescindibile.

Caesars 21/10/22 13:39 - 3794 commenti

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Impossibile non provare un senso di tenerezza verso prodotti di questo tipo. Dell''orrore e la paura che (forse) potevano generare un tempo, non rimane traccia; ma suscita simpatia la realizzazione tipica da B-movie professionale di un tempo. La recitazione è quasi sufficiente (Chaney jr. non è un mostro di espressività, la Ankers risulta assai anonima, Lugosi poco incisivo) e solo Rains si eleva un po'. La breve durata del film (poco superiore all'ora) aiuta notevolmente a rendere digeribile lo spettacolo.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 18/06/09 12:20
    Scrivano - 5591 interventi
    Dick Foran era stato scelto in un primo momento per interpretare l'uomo lupo,ma venne sostiuito appena una settimana prima l'inizio delle riprese.
  • Homevideo Homesick • 9/12/09 08:19
    Scrivano - 1363 interventi
    Dal 27 gennaio 2010 in dvd per Universal Pictures. Special edition 2 dvd.
  • Homevideo Undying • 5/02/10 21:15
    Risorse umane - 7574 interventi
    Edizione a due dischi da ululato, anche senza luna piena...



    Formato video 1.33:1 (4:3) con audio italiano, inglese e spagnolo.

    Tra gli extra:
    - Documentario
    - Speciale
    - Commento audio
    Ultima modifica: 5/02/10 21:17 da Undying
  • Homevideo Ciavazzaro • 6/02/10 11:48
    Scrivano - 5591 interventi
    Scusa Undying ma quella è la copertina attuale della nuova versione ?
    Perchè nel caso è anche la copertina della vecchia versione (che ho),quella dei vari cofanetti dedicati ai mostri universal.
  • Curiosità Brainiac • 5/03/10 15:58
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Lon Chaney Jr. (figlio dell'altrettanto celebre Lon Chaney) è l'unico attore al mondo ad aver interpretato sul grande schermo tutti e quattro i seguenti personaggi:

    Il mostro di Frankenstein, Dracula, La mummia Kharis, L'Uomo Lupo.

    Fonte: Wikipedia
  • Homevideo Digital • 21/09/13 09:43
    Portaborse - 4007 interventi
    Dvd della Sinister (con doppiaggio italiano d'epoca) disponibile dal 20/11/2013.
  • Homevideo Xtron • 27/10/13 09:30
    Servizio caffè - 2151 interventi
    Il bluray Universal ha una durata di 1h09m56s (l'immagine sotto è a 7m35s)

    Ultima modifica: 28/10/13 18:02 da Zender
  • Curiosità Buiomega71 • 11/07/16 22:58
    Consigliere - 26027 interventi
    * Il truccatore Jack Pierce avrebbe dedicato cinque anni di ricerche e letture di documenti storici sull'Inghilterra per arrivare a un'immagine scrupolosa dell'uomo lupo. Così almeno fu publicizzato dai dirigenti della Universal. In realtà Pierce affermò :"Tutto quello che si apprende sui lupi mannari consiste nella supposizione che ululino sotto la luna piena e siano ricoperti di peluria. C'è solo un piccolo particolare da non sottovalutare: nessuno li ha mai visti! Così non resta che mettersi al lavoro e arrivarci per intuizione, con peli, gesso, colla, pittura e dentiere finte"

    * Durante le riprese non mancano un paio di incidenti coloriti. La protagonista femminile Evelyn Ankers si ritrova un giorno faccia a faccia con un orso "molto vecchio e piuttosto puzzolente" (per sua stessa ammissione), che si libera dalle catene e la prende di mira. Riesce a sfuggire al plantigrado grazie al pronto intervento di un elettricista, che la solleva sopra le impalcature. In un altro caso è Lon Chaney jr. a vedersela brutta: durante il finale in cui il padre (Claude Rains) lo percuote con un bastone, Rains viene colto da un raptus di zelo professionale e Chaney se ne esce dalla scena con un occhio nero e la faccia gonfia, sorprendendo Waggner per cotanto realismo!

    Fonte: L'uomo lupo. Cult movie, Ciak, settembre 1994