La Mercier ingaggia il pistolero Hossein per vendicare il marito, lui (che l'ama) rilutta, e poi si pente. Western crepuscolare ante-litteram, scritto da Dario Argento, interpretato dalla coppia d'oro di Angelica, pervaso da una cupezza e da un generale tono lugubre che lo imparentano al capolavoro corbucciano Il grande silenzio. Se non un unicum, comunque insolito nel panorama specie di quel periodo, da vedere non solo per gli argentofili. Dedica a Leone, che NON compare nel film come alcuni riportano.
La volontà di Hossein di fare uno spag diverso riesce a metà: non siamo certo nell'epica del sudore e del sangue quanto in un curioso western esistenzialista francese che è a tutti gli effetti catalogabile nel filone spaghetti. Il film talvolta appare troppo trattenuto e in fondo forse si cerca di coprire la non nutrita sceneggiatura. Talvolta Hossein e Mercier ripropongono la coppia maledetta alla Angelica. Ma è apprezzabile che il film voglia essere disadorno e nichilista, con indugi alla Hellmann. Bravo Vargas nel ruolo del capofamiglia.
MEMORABILE: Prima di estrarre, Manuel infila sempre un guanto sulla mano sinistra.
Grigio, artificioso romanzo d'appendice inserito entro gli schemi dei western leoniani e con taluni rimandi a Johnny Guitar. La sceneggiatura, lenta e povera di dialoghi, si impantana in tempi morti ed incongruenze e si blocca in vicoli ciechi uscendone a stento con un finale tragico. I due partners della popolare saga di Angelica sono entrambi imbalsamati ed impacciati, mentre le facce più espressive appartengono ai pratici Lollobrigida, Marquand e - sebbene escano subito di scena - a Staccioli e al maestro d'armi Stefanelli. Un semi-disastro di cui Dario Argento è cofirmatario.
Più vicino al noir (francese) che allo spaghetti, il film di Hossein si ritaglia un posto di assoluto rilievo nel panorama del western europeo per l'atmosfera sospesa da tragedia imminente (spezzata da fulminee esplosioni di violenza), il romanticismo sfrenato, il nichilismo di fondo. Indimenticabili la faccia da perdente dell'attore/regista e la città fantasma in cui vive. Dedicato a Sergio Leone.
MEMORABILE: La cena coi cowboys (con sorpresa finale).
Western crepuscolare firmato dal protagonista maschile della saga di Angelica che coinvolge nell'impresa anche l'ex Marchesa degli Angeli, qui in verità ben poco a suo agio, imbalsamata com'è da una sceneggiatura asfittica e minimalista che procede a singhiozzo saltando a piè pari molti snodi narrativi. I lunghi silenzi e le location spettrali più che creare atmosfera generano noia e anche il finale imprevisto e dolente giunge quando ormai lo spettatore ha esaurito ogni curiosità. Sempre validi i nostri caratteristi, da Vargas a Staccioli.
MEMORABILE: Le immagini in lontananza del villaggio abbandonato, dal sapore fiabesco.
Curioso e innovativo spaghetti western di matrice francese, scritto da Dario Argento e diretto da Hossein. Il personaggio principale, a differenza della maggior parte dei protagonisti degli spaghetti western nostrani, è decisamente più umano e vulnerabile, tant'è che il finale risulta del tutto coerente con la storia, peraltro scritta in modo davvero pregevole. Le atmosfere cupe e il ritratto del protagonista ricordano molto Il grande silenzio di Corbucci. Nel complesso manca un po' di personalità alla regia, ma il film è più che riuscito.
Praticamente uno spaghetti western privo degli elementi tipici del genere. L'attore francese Robert Hossein, qui anche regista, si cimenta col genere all'epoca più popolare in Italia, ma lo fa a modo suo; pochi dialoghi, seguendo la lezione di Leone (a cui ha dedicato il film) e più intimismo, quasi fosse un film noir. Privo di grandi guizzi di regia, ma interessante.
Robert Hossein HA DIRETTO ANCHE...
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Titolo importante per gli argentiani, si trova in Giappone e in Germania. Audio italiano presente in entrambi i casi, l'edizione crucca (Friedhof ohne kreuze) però è assai accattivante per confezione ed extra (un'intervista a Robert Hossein), benchè con una qualità video non impeccabile.
Edizione non eccezionale, il video ha una buona risoluzione ma è afflitto per lunghi tratti da una quantità di spuntinature e striature inaccettabili per un blu ray, ed in due o tre scene (fine rullo?) l'immagine crolla miseramente per qualche secondo.