Alien predator - Film (1986)

Parte bene questo film ambientato in Spagna. La voce fuori campo parla di batteri ibernati provenienti dalla Luna analizzati su un satellite laboratorio poi precipitato sulla Terra. I batteri sopravvivono e... I primi 20 minuti fanno ben sperare, con una bella scena di agonia di una mucca e la sparizione di un cane randagio. Doppiaggio persino quasi decente. Poi tutto precipita e diventa un minestrone insensato di Alien, La Cosa e Brivido. Peccato.

Il regista, produttore, sceneggiatore e financo attore (lo vedete pure in Zombi 3 di Fulci/Mattei) tenta la strada della fantascienza-horror in stile Alien. Sviluppa un film particolarmente efficace per la prima mezz'ora, ma poi si perde dietro una storia che scade nella brutta sensazione di déjà vu (e molto meglio), aggravata da un reparto effetti speciali a dir poco mediocre e da una fotografia scura con predominanza d'ombre al posto d'immagini. Resta, per quanto incredibile, una delle migliori cose firmate da Sarafian, apprezzata da alcuni.

Né troppo bello né troppo brutto. Parte con la solita invasione aliena (questa volta batteri) e fan ben sperare, ma poi la scarsezza e il basso numero (ho contato solo 10 persone in tutto il film!) del cast e certe trovate idiote (il dottore che prima fugge per "martirizzarsi" poi ci ripensa e piagnucola) lo fanno scendere di livello e non poco. Alla fine è mediocre.

Impossibile cavare fuori qualcosa di soddisfacente, se il canovaccio ricalca in maniera pedissequa il plot di Alien e certe dinamiche care a La cosa. La tensione - soprattutto nei primi 30 minuti - regge bene, aiutata dal fattore mistero; l'ultima ora di visione si spegne in plateali fregnacce e i classici dialoghi puerili. Poco da segnalare anche sotto l'aspetto granguignolesco (scarso) e gli effetti speciali della creatura, invero davvero goffa e poco credibile come minaccia.

I temi ricorrenti sono sempre i soliti, trattandosi di una forma aliena arrivata dallo spazio profondo che parassita gli esseri umani con le peggiori intenzioni. I difetti sono tanti e il più inspiegabile riguarda una scarsa illuminazione degli ambienti notturni, tale da stancare la vista. Le parole messe in bocca ai protagonisti, poi, non sono delle migliori rasentando il ridicolo e sminuendo di conseguenza il valore della pellicola. Per chiudere il cerchio si ravvisa una totale assenza di sangue e scene cruente, fondamentali in un horror.

La Nasa negli anni Settanta manda nello spazio uno skylab; la navetta, anni dopo, farà una brutta fine schiantandosi in Spagna e portandosi dietro alcuni "ospiti". Tempo dopo tre americani in vacanza dovranno affrontare il pericolo. La pellicola parte e finisce bene, con una scena spettacolare e un bel mostriciattolo; nel mezzo un po' di noia, scene di inseguimento in auto onestamente inutili e qualche siparietto comico. Uno dei tre protagonisti è Dennis Christopher alias Eddie Kaspbrak adulto nella miniserie It.

Tra lo sci-fi e l'horror, un low-budget onesto che fa il suo mestiere; girato in Spagna, gode dell'atmosfera sinistra di una cittadina deserta i cui abitanti sono posseduti da un batterio killer, in una sorta di rivisitazione di L'invasione degli ultracorpi che prende elementi anche da La cosa e Alien. Svariate le scene splatter, con un buon lavoro di SPFX, efficace la fotografia notturna, funzionale il cast; lo script è un po' lacunoso ma il film ha un bel ritmo e alterna momenti horror con altri quasi action, intrattenendo senza problemi. Per fans di certo fantahorror 80s.