Totem - Film (2017)

Vedovo si trasferisce nella nuova casa con la nuova compagna e le due figlie ma, nell'ombra, si nasconde un'oscura e misteriosa presenza pronta a tormentarli. Horror di serie B piuttosto semplice e banale in cui si salva veramente poco. Il film è confuso e lento salvo poi riprendersi negli ultimi venti scoppiettanti minuti, davvero interessanti e notevoli. La recitazione è assai scadente così come la regia e un po' l'intero comparto tecnico. Tutto sommato resta un prodotto potabile e non così brutto. Peccato solo per i primi 60/70 minuti.

Ennesimo prodotto Blumhouse fatto con pochi spiccioli e tanta, ma tanta approssimazione: a cavallo tra uno z-movie e un autoprodotto dilettantesco. Regia e recitazione terribili e trama a dir poco sconclusionata. Ed è un peccato perché gli ultimi minuti davvero presentano la sorpresa che non ti aspettavi. Ma con una qualità del genere (meriterebbe mezzo pallino) parlare del resto è inutile. Continua la caduta libera dei prodotti di casa Blumhouse.

Chi si aspetta il solito film sulle case infestate potrebbe avere una piacevole sorpresa, soprattutto nella parte finale. Cosa che riabilita un film che altrimenti sarebbe stato insalvabile, considerata la lentezza e la povertà dei contenuti. La Blumhouse produce il solito film in cui il sovrannaturale prende il controllo di una famiglia con alle spalle un brutto passato. Insomma, tutto già visto e già sperimentato, ma qualcosina da salvare negli ultimi minuti la troviamo. Si apprezza anche il fatto che la durata sia contenuta.

Noiosissimo horror a basso costo, che trasuda semiamatorialità sia dalla regia che dalla messa in scena in generale. La sceneggiatura per un'ora si trastulla con i soliti cliché della casa infestata da una presenza per poi, con un ribaltone, diventare una specie di copia teen de Le verità nascoste. Cast terribile con una protagonista che sembra fare espressioni a caso (specie nella parte finale), location quasi unica nella casa e fotografia smorta che non riesce nemmeno a creare un po' di tensione con dei chiaroscuri. Da evitare.

Per più di un'ora si ha quasi la certezza di assistere al solito, irritante e insipido horrorino young adult made-in-Blumhouse: lutti in famiglia, bambine che parlano con gli spiriti à la Poltergeist, dialoghi sciocchi, fenomeni misteriosi e jumpscare di snervante inefficacia. Per fortuna sopraggiunge in extremis un atto finale inatteso, non solo per il colpo di scena maligno che lo accompagna, ma anche per la sorprendente impennata di violenza e morbosità che ne spezia gli effetti. Inverosimiglianza e sgradevolezza dei personaggi restano, ma il sollazzevole twist mitiga il malumore.