The life of David Gale - Film (2003)

The life of David Gale
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The life of David Gale
Anno: 2003
Genere: thriller (colore)
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un film sulla pena di morte. Contro? A favore? Inizialmente non è ben chiaro, anche perché la scelta di un attore dall'espressione ambigua come Kevin Spacey ci lascia liberi di poter ipotizzare qualsiasi tipo di soluzione. Ma anche il finale, a dire il vero, non fa intuire del tutto le opinioni del regista e degli autori. Ciò che più conta, per loro, è probabilmente l'intreccio thriller, costruito in funzione del colpo di scena che comincia a delinearsi da metà film in poi. “Lady Titanic” Kate Winslet è la giornalista scelta per concedere un'intervista divisa in tre giorni al condannato a morte (siamo in Texas) David Gale/Spacey, professore...Leggi tutto di filosofia a Harvard e che combatteva proprio contro le esecuzioni di Stato. E’ lui a farci rivivere, in tre lunghi flashback, gli eventi che l'hanno portato alla tremenda condanna, mentre alla giornalista spetta il compito di scoprire chi lo vuole morto (sempre presumendo sia innocente). Alan Parker non è nuovo a film dal forte “impatto sociale”, ma questa volta è evidente che il suo vero interesse è il gioco complesso di svelamenti progressivi che porta con sé tutti i crismi del thriller classico, condito da musiche ricercate ma da un’attenzione relativa nei confronti dello studio delle immagini, che in Parker solitamente costituiva un forte tratto distintivo. La Winslet recita fastidiosamente sopra le righe, Spacey si conferma attore straordinario mantenendo al contrario una lodevole pacatezza. Come thriller il film funziona e il finale non delude, come riflessione sulla pena di morte proprio no. Niente di che.

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Almayer 14/05/07 10:40 - 169 commenti

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Splendido film di Alan Parker sulla pena di morte. Il bravo regista sceglie una strada diversa rispetto al melodramma di "Dead Men Walking" e imposta il film come un thriller: si guadagna in azione e tensione, oltre a rendere il pugno nello stomaco finale ancora più indigesto. Bravi i 3 attori principali, Spacey-Winslet-Linney, azzeccati gli attori di contorno. Perfette e angoscianti le locations, le vere "prigioni della morte" in Texas.

Galbo 23/12/07 18:10 - 12372 commenti

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Buono e sottovalutato film di Alan Parker, The life of David Gale è un'ottima occasione per una critica nonchè una profonda riflessione sulla pena di morte. La storia di David Gale (interpretato in modo molto raffinato e ricco di chiaroscuri da Kevin Spacey) attivista dei diritti civili che precipita in una spirale senza fine è lo spunto per un film che è dramma ma anche thriller ben girato e strutturato in fase di sceneggiatura e dotato di un epilogo inaspettato (anche se in qualche modo preannunciato). Brava la Winslet.

Pigro 5/10/08 10:41 - 9623 commenti

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Attivista contro la pena di morte, condannato a morte, racconta la sua storia prima dell'esecuzione. All'inizio sembra un film contro la pena di morte ma non è così; dopo un po' ci rendiamo conto che in realtà è un thriller, ma infine scopriamo di aver assistito a un film su fanatismo e integralismo ideologico. Curioso e spiazzante, con una buona sceneggiatura che centellina dettagli e poi scoppietta nei colpi di scena, il film non riesce però a superare l'effetto del mestiere (decisamente di buon livello) e a emozionare davvero.

Luchi78 28/07/10 10:18 - 1521 commenti

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Sinceramente mi è molto piaciuto. Film che ti tiene fino all'ultimo attaccatto al video fino al crescendo finale. Buono l'intreccio e i colpi di scena; anche lo spunto per riflettere sulla pena di morte non manca. Fuori luogo solo la Winslet che proprio non convince, forse più per colpa dell'accoppiata con Gabriel Mann in un ruolo troppo "macchiettistico".
MEMORABILE: Assolutamente il finale.

Skinner 22/04/11 14:39 - 592 commenti

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Diretto da uno dei registi più ingiustamente sottovalutati della sua generazione, questo "David Gale" è uno dei più efficaci film politici degli ultimi decenni, un dolente pamphlet anti-pena di morte che non rinuncia tuttavia a una straordinaria efficacia narrativa unita a una ottima resa spettacolare. Un film fin troppo perfetto, dall'ottimo ingranaggio, curato in ogni dettaglio, dalla confezione ineccepibile e con grandi interpreti anche nei ruoli secondari. OST notevolissima, su cui spicca la struggente "Almost Martyrs".

Satyricon 19/11/11 00:02 - 147 commenti

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Grande film su un tema così controverso come quello della pena di morte. Ottimo Kevin Spacey che fa sentire tutta la fragilità, debolezza e drammaticità di una vita spesa per un valore e che avrà un epilogo inaspettato e drammatico. Ben pensato, dai ritmi giusti, racconta eccellentemente le vicende dei suoi protagonisti, senza mai scendere nel retorico e senza colpi di scena plitically correct. Veramente notevole.

Capannelle 28/11/11 13:29 - 4394 commenti

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Uno dei film dove il pur bravo Parker ha valorizzato meno il materiale a disposizione. Può recriminare su una coppia di giornalisti non all'altezza, ma l'intreccio thriller necessitava di maggior mordente registico e, a tratti, di più sfumature narrative. Sfumature che una storia portata all'estremo nei suoi snodi chiave ammazza un po'. Un film comunque interessante, che qualche interrogativo lo pone, ma con potenzialità non sfruttate. E 10-15 minuti di troppo. Voto 2 e mezzo.

Saintgifts 18/07/14 00:34 - 4098 commenti

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Discreto thriller che contrappone le capacità attoriali della Winslet (che sfrutta tutte le sue qualità drammatiche) a quelle più misurate di Kevin Spacey. Anche se non si riesce a immaginare lo sviluppo, c'è sempre la sensazione che la giornalista ce la farà a scoprire qualcosa, se non altro per dare un senso al film e pilotare, mantenendo alto l'interesse, verso un classico finale "che non finisce lì". Altra cosa è la denuncia contro la pena di morte, asse portante del film, espressa con un interessante macchiavello ma eticamente scorretta.

Ale nkf 26/12/14 17:39 - 802 commenti

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Film abbondantemente sottovalutato dalla critica, si rivela invece toccante e sconvolgente per la piega che prende con lo scorrere delle lancette dei molti orologi che si ripresentano spesso. Invita a una profonda riflessione sul tema della pena di morte grazie a un ottimo Spacey e a una sceneggiatura ricca di elementi interessanti. Dopo il primo colloquio del condannato con la giornalista non si può far altro che attendere trepidamente lo sviluppo della vicenda con nuove e scioccanti scoperte.

Nicola81 27/12/15 20:47 - 2827 commenti

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Occasione sprecata. Spacey e la Winslet sono due ottimi protagonisti, la Linney e Mann due buone spalle, il finale indubbiamente lascia il segno ma il film, nonostante l'interessante idea dell'attivista contro la pena capitale condannato a morte a sua volta, rischia di trasmettere un messaggio ambiguo. Parker sembra volerci dire che se la pena di morte è deprecabile il fanatismo ideologico lo è altrettanto, ma avrebbe potuto dirlo meglio e il ritmo narrativo, poi, non aiuta a rimanere incollati allo schermo.
MEMORABILE: "Il 73% dei serial killer vota repubblicano".

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Lou 15/03/20 14:37 - 1119 commenti

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L'intreccio è contorto e inverosimile, col rischio di non trasmettere adeguatamente allo spettatore la netta condanna della pena di morte, però il meccanismo di progressiva definizione del quadro complessivo, fino alla scena finale rivelatrice, si rivela attraente nel suo sviluppo in stile thriller e le interpretazioni del cast, soprattutto di Spacey, contribuiscono a rendere la visione interessante ed emozionante.

Anthonyvm 12/11/20 15:30 - 5612 commenti

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Ambiguo dramma giudiziario che, pur condannando la pena di morte, getta un'ombra scura anche sui suoi detrattori. A prescindere dalla controversa natura "morale" del film, ciò che rimane è un efficace e intenso giallo, condotto da un grande cast e da un ottimo regista, qui alla sua ultima prova. Indovinata la struttura a flashback, tipica di questo genere di thriller, in un susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni fra passato e presente, senza dimenticare le scene forti (il filmato pseudo-snuff) e piccole tracce di humour (il tour nella casa del delitto). Notevole il twist ending.
MEMORABILE: L'amplesso con la studentessa vendicativa; Il filmato della vittima agonizzante; La corsa della Winslet prima dell'esecuzione; L'ultima inquadratura.

Enzus79 3/02/22 22:23 - 2863 commenti

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Ultimo film del regista inglese Alan Parker. Thriller giudiziario particolarmente originale con un finale che rasenta lo spiazzante. Nettamente migliore la seconda parte, con ritmi più alti rispetto alla prima e in cui vi è molta più suspense: rende la storia molto più interessante. Ottimi Kate Winslet e (soprattutto) Kevin Spacey. Discreta la colonna sonora.

Teddy 5/03/22 13:08 - 808 commenti

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Il film di Alan Parker non rappresenta soltanto un documento morale lucidissimo, è portavoce dei dubbi e delle sfiducie di un intero paese di fronte a una realtà eticamente insondabile. È chiaramente un thriller politico, ma è anche un atto profondamente cinematografico, con gli attori che quasi oltrepassano la macchina da presa per intrufolarsi in un mondo dove non ci sono più segnali stradali che indichino altre città, ma solo prigioni. Spacey sintetizza perfettamente l’orrore di cui si fa carico, Winslet e Linney sono splendidamente ostinate, vibranti, tormentate.
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  • Discussione Caesars • 4/09/19 08:53
    Scrivano - 16796 interventi
    E' davvero un peccato che questo rimanga l'ultimo film diretto da Alan Parker. E' sicuramente un buon regista.
  • Discussione Buiomega71 • 31/07/20 18:18
    Consigliere - 25892 interventi
    Con mio sommo dolore annuncio la scomparsa di Alan Parker

    Per me un punto di riferimento della mia crescita di cinefilo, Fuga di mezzanotte e Angel Heart le sue punte di diamante, eppoi The Wall, Mississippi burning, il personalissimo Spara alla luna e quella deliziosa follia che è Piccoli gangster

    Addio Alan, e grazie di tutto

    La carne è debole Johnny, solo l'anima è immortale...

    ?https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2020/07/31/news/morto_il_regista_alan_parker-263387022/???
    Ultima modifica: 31/07/20 18:23 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 31/07/20 18:35
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Gravissima perdita! Per mia storia personale resterà per sempre il regista di The wall, ma naturalmente non posso dimenticare Angel Heart o il favoloso Fuga di mezzanotte! Uno che ha saputo fare grande il cinema. Magari non sempre ma di certo il tanto che è bastato a lasciare il segno. Chissà che finalmente qualcuno editi ora finalmente un'edizione in bluray di The Wall, che lo meriterebbe veramente!
    Ultima modifica: 31/07/20 19:29 da Zender
  • Discussione Anthonyvm • 31/07/20 18:55
    Scrivano - 803 interventi
    Quante brutte notizie porta quest'annata. Rip Alan, Fuga di mezzanotte resterà sempre uno dei miei film preferiti.
  • Discussione Galbo • 31/07/20 19:21
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Grandissima perdita per il cinema, autore fondamentale e sottovalutato...
  • Discussione Daniela • 1/08/20 10:11
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Fuga di mezzanotte mi fece una grande impressione quando lo vidi tanti anni fa al cinema Universale in terza o quarta visione.
    Da quel momento in poi i film di Parker li ho visti tutti, certi mi sono piaciuti altri meno, comunque un regista importante, che mi pare sia caduto immeritatamente nel dimenticatoio.
     

  • Discussione Caesars • 2/08/20 09:05
    Scrivano - 16796 interventi
    Accidenti leggo solo ora la bruttissima notizia. Spiace davvero enormemente. Concordo con Daniela che sia un regista caduto  immeritatamente,  un po' nel dimenticatoio. 
  • Discussione Cotola • 5/08/20 12:09
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Con ritardo mi accordo al rammarico per la morte di Parker.
    Il primo incontro con lui lo ebbi da ragazzino quando, da grande appassionato di horror, vidi Angel Heart.

    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

    La scena di sesso tra la Bonet e Rourcke mentre piove sangue mi è entrata in mente senza più uscirne. 

    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

    e poi il grande Fuga di mezzanotte, Mississipi Burning ed, ovviamente per un pinkfloydiano come me, The wall.

    Non ultimo, a proposito di musica, il gusto The Commitments che all'epoca ebbe il suo successo.

    Insomma come già detto da alcuni di voi, un regista forse mai veramente apprezzato per il suo valore.