Agile e divulgativa rivisitazione della scena artistica romana degli anni '60, periodo irripetibile se mai ve ne furono, in cui tutto si teneva: Dolce vita e pop-art, gallerie e librerie, Marina Ripa di Meana e il Piper, Schifano e Angeli, contaminazioni e avanguardie, anche cinematografiche, fino a un '68 fatidico. I testimoni rimasti sono pochi ma vivaci. Nostalgia canaglissima, specie al cospetto dello sfacelo attuale.
Gli anni che hanno visto Roma veramente caput mundi per quanto riguarda l'arte, il costume e la cultura raccontati con passione e senza sbavature. Esce fuori in modo prepotente la grande novità degli anni Sessanta, quando la cultura e lo spettacolo escono dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori e diventano patrimonio di tante persone. Immagini di repertorio rare e eloquenti.
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DiscussioneFauno • 6/01/18 03:02 Contratto a progetto - 2743 interventi
Ma sì, dopotutto è anche grazie a lei se la Guerra Fredda non si è pericolosamente riscaldata. Meglio tenere i bollori al posto giusto;-) Riposa in pace.