L’opera della maturità per Baumbach/Gerwig. Partecipe e romantico, malinconico e fragile, cinico e spigliato: è uno straordinario ritratto di donna in cui la quotidianità, le scelte, le amicizie e le distanze sono elementi che si intrecciano nella contemporaneità di un’esistenza “ballerina”, ma condotta con orgoglio, sempre alla ricerca di qualcosa difficile da ottenere. Ammantato da un b/n soffuso e fiabesco in quel di NY, rimangono i sorrisi e la pudicizia, la leggerezza e la voglia di vita nel consapevole resoconto di un fallimento; da adulti, però.
MEMORABILE: Le sopraffine entrate musicali di Costantin (recupero soldi) e Bowie (corsa/danza liberatoria). “Hey, have you ever done where you, like, play fight?"
Arriva la prova della maturità per Baumbach, che scrive e dirige una commedia magistrale affidando il ruolo principale alla sua musa Greta Gerwig. La storia di una ragazza qualunque, tra insicurezze e quotidianità, è fresca, delicata, ricca di battute argute e memorabili ma soprattutto divertentissima. Il registro fotografico omaggia a piene mani la Manhattan Alleniana e le opere di Cassavetes e il tutto è immerso in una colonna sonora che è quella della vita stessa. Uno dei migliori film del 2013.
MEMORABILE: Il piano sequenza che segue Frances per la strada mentre balla; Tutti i dialoghi con i due amici nell'appartamento.
Ballerina precaria sempre in attesa di una scrittura, Frances convive felicemente con l'amica del cuore, finché questa non si trasferisce altrove, costringendola a sperimentare nuove soluzioni e nuovi rapporti... Piccolo incantevole film che è nello stesso tempo il ritratto di una città - New York esaltata dallo smalto della fotografia in bn - e di una giovane donna, cicala che anche nel pieno inverno conserva la speranza della primavera. Se non fosse per la presenza dei cellulari, sembrerebbe girato ai tempi in cui Woody correva a perdifiato per raggiungere Tracy. Greta Gerwig meravigliosa.
MEMORABILE: La corsa ballerina mentre scorrono le note di "Modern Love" di David Bowie
Rappresentazione di una quotidianità dal profilo di chi si arrangia a Brooklyn guardando a una NYC sempre vivace e speranzoso punto di arrivo. La Gerwig è adatta a questi ruoli di incompiuta col sorriso, immatura a volte ma che riesce a farsi scivolare addosso i microtraumi della metropoli. B/n a tratti da cartolina, a dare intimità a protagonisti meno cinici del solito. Sceneggiatura densa di sfaccettature, briosa a cogliere il lato melò del vivere, perché le occasioni per svoltare prima o poi arrivano.
C'è da ammettere che non siamo dinanzi a nulla di nuovo né nella forma né nei contenuti. E' anche vero però che è difficile non lasciarsi coinvolgere, non tanto dalla storia ma dal modo di raccontarla che risulta immediato, veloce e fresco. Merito
anche della vitalità della protagonista (la prova della Gerwig è da urlo), il cui personaggio è ottimamente scritto e cesellato sotto vari aspetti. Il regista sa quello che vuole e come ottenerlo: delizia con le sue inquadrature (grazie anche alla fotografia) e nel modo di mescolare musica (ottimi i pezzi scelti) ed immagini. Un gran bel film.
Il bianco e nero dal fascino melò, un cast giovane e talentuoso e una protagonista, Greta Gerwig, dalla dolce, irresistibile, avvinazzata verve, trascinante e unica nel suo genere. La commedia di Baumbach si presenta benissimo e promette scintille, non fosse altro per una sceneggiatura tutto sommato un po' opaca e lineare, causa ben servito finale accomodante e una marea di dialoghi che rasentano il radical chic e tradiscono una certa simpatia verso lo snobismo newyorkese. In bilico tra artistico e faceto, Frances Ha sorprende e delude...
MEMORABILE: Tutti i dialoghi con Sophie; Il discorso di Frances sull'amore.
Non fa ridere Frances Ha. Non fa ridere il film, l'attrice, il personaggio. Eppure, vorrebbe. Stranamente tanto artificio, tanta maniera alleniana, tanto insincero ammiccamento allo spettatore, tanta faciloneria spacciata per autenticità di sguardo hanno trovato il plauso del pubblico: ma è la tomba della commedia americana, il ripiegamento nella forma, la sciatteria come ultima spiaggia della spocchia autoriale. Bianco e nero - naturalmente - dialoghi arguti - certo - montaggio scabro - ci mancherebbe - inconcludenza come disamina dello spirito dei tempi: troppa grazia per il nostro cervello.
Affresco un po' nevrotico della vita di una giovane qualsiasi, in bilico tra necessità pratiche e frivolezze. Un'immagine che ben si accosta a quella di una New York fotografata in bianco e nero al punto da potersi dire quasi alleniana. Ma Frances accoglie gli eventi della vita quasi con rassegnata dimissione; battute, dialoghi interrotti, quasi mai un vero slancio emotivo. In questo tono tenue, che si abbina e contrappone a un montaggio senza pause (che rende il film in ogni caso godibile), si può riconoscere un qualche tentativo di realismo.
MEMORABILE: La fotografia e la disposizione degli elementi in scena, negli interni
Possibile che un commedia su una ballerina immatura si riveli uno dei migliori film dell'anno? Baumbach non ha molto da dire ma lo dice divinamente, dipingendo un ritratto che sfiora il miracolo, creando quindi un film che è tutt'uno con la sua protagonista e ne esprime appieno le caratteristiche. Il finale poi, nella sua semplicità, è favoloso e ci fa uscire dal cinema con un senso di benessere e positività.
Baumbach e la Gerwig sono senza dubbio due artisti di un certo valore e questo film dovrebbe dare loro modo di esprimersi al meglio. Uno splendido b/n scrive molto bene le loro idee sulla "pellicola", accompagnato da un sonoro abbastanza gradevole. Tutto a posto? Siamo di fronte a qualcosa di speciale? No, direi di no; ma questa è solo una mia opinione, lo ribadisco anche se è ovvio: zero emozioni di fronte a una storia minimale che, proprio per questo, dovrebbe essere ricca di spunti, di trovate, di cuore. Puro esercizio stilistico.
Tutto l'a dir il vero piccolo eppure essenziale merito di Frances Ha sta nella sua freschezza cinematografica, nella credibilità di ravvivare un canovaccio tanto abusato da potersi ritener ormai arido. Ed invece Baumbach, forte d'una introiezione cinefila (da Rohmer a Woody Allen) così matura da riuscire a simulare immediatezza laddove c'è premeditazione, sfrutta esponenzialmente i cliché di questo gioiosamente malinconico racconto di inidoneità a esser all'altezza delle proprie aspirazioni. Come il film la Gerwig è di infrequentabile, scostante empatia.
MEMORABILE: "Infrequentabile"; Il viaggio a Parigi.
Musica, b/n, New York richiamano il primo Allen, ma si tratta in realtà di un originale sguardo sulla delicatezza della psicologia femminile e sull'amicizia come ingrediente basilare della personalità della protagonista. Una storia che ci ricorda come non sia obbligatorio superare la fase delle speranze infantili per raggiungere l'affermazione della propria identità. La sceneggiatura fresca e il montaggio essenziale al servizio di una strepitosa Gerwig e di un ottimo cast fanno di questa commedia un piccolo cult del genere. Ottimi musica e b/n.
MEMORABILE: La solitudine di Frances nella grande Parigi; Il continuo traslocare da un appartamento all'altro; Gli sguardi tra le due amiche alla fine del balletto.
Quasi un Allen 2.0 questa commedia di Baumbach che del regista newyorchese mutua l’ambientazione metropolitana, resa da una pregevole e suggestiva fotografia in bianco e nero, ma anche l’attenzione verso una sceneggiatura che valorizza al massimo i dialoghi. Il personaggio principale, bene interpretato da Greta Gerwig, attraversa la storia con un candore e una leggerezza notevoli, che ne fanno un personaggio molto riuscito che contrasta nettamente con le altre figure non esattamente memorabili.
Orribile. Raramente ho assistito a un film così piatto che non dice assolutamente niente, con una protagonista di una antipatia davvero incredibile. Tutto è carino, svolto bene, con dialoghi "cool", ruffiano fino al midollo (la scelta del b/n). Un'ora e mezza di coma profondo, nel quale non si percepisce nemmeno per un secondo il senso di autenticità. Baumbach entra di diritto nella categoria dei sopravvalutati. Dopo un filmaccio del genere, aumenta la convinzione che chi vuole fare il Woody Allen ne esce disintegrato.
MEMORABILE: In negativo: l'egocentrismo della protagonista che inonda di parole i commensali. Si annoiano loro, figuratevi lo spettatore...
Baumbach mette in scena uno stile di ripresa molto personale e che potrebbe coinvolgere, grazie agli attori e alla fotografia ricercata. Ho scritto "potrebbe" perché i personaggi e il modo di raccontarli sono mediamente abbastanza irritanti, immersi nelle loro chiacchiere vacue e alla moda, pronti a raggiungere le nevrosi alleniane tra qualche anno. Non si può negare che esista un tema esistenziale e affettivo legato alla protagonista e che non sia banale; ma ben presto ci si allontana da esso piuttosto che empatizzare con esso.
Palesemente innamorato della Nouvelle Vague, il regista crea una commedia leggera dai caratteri forti e sbarazzini incentrata sul personaggio fra le nuvole di Frances, che ovviamente vive a New York ma che altrettanto ovviamente finirà a recare omaggio ai padri cinematografici a Parigi in un weekend annebbiato dal jet lag. Si lascia apprezzare soprattutto perché in questo mare di spensieratezza si intravede un lato più ambiguo e tragico, nelle figure messe in scena. Peccato che il finale da happy ending hollywoodiano lasci un retrogusto un po' più mediocre, da commedia di formazione.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Leggendo la discussione e i commenti va riconosciuto al film un contenuto non banale, capace di ricevere contemporaneamente lodi e bocciature.
Ci sono film che per la povertà di contenuti o per quanto sono derivativi non possono ambire a più di tanto. Se non per motivi di fanclubbismo, di feticismo cinematografico.
Per questo film invece - pur essendomi annoiato e non volendolo rivedere - posso capire anche un voto alto: per come è stato girato, per un'atmosfera tutto sommato abbastanza realista e del tutto personale, per la prova della Gerwig.
Si concordo.. Per me terribile. Baumbach potrebbe avere dei numeri, ma sta dimostrando (anche con i lavori successivi) di saper solo scimmiottare (anche male) Woody Allen
Didda23 ebbe a dire: Si concordo.. Per me terribile. Baumbach potrebbe avere dei numeri, ma sta dimostrando (anche con i lavori successivi) di saper solo scimmiottare (anche male) Woody Allen Guarda, il senso di "irritanza" che hai sentito tu corrisponde perfettamente al mio.
Però lasciati dire che quella scena che hai descritto memorabile in negativo per me è, nella sua unicità e ottima resa, un esempio di grande cinema.