Enoch Arden - Corto (1911)

Naufrago per anni su un isola deserta, Enoch ritorna a casa; trovata però la moglie sposata a un antico rivale in amore, deciderà di non turbare la sua nuova felicità. Il poema di Tennyson dà modo a Griffith di sciorinare il suo armamentario tecnico-emotivo: il montaggio parallelo che coinvolge il marito disperso e la moglie/madre, novella Penelope che alla fine cederà alle lusinghe dell’eterno innamorato; la sottolineatura del sacrificio, giogo che tiene reciprocamente e alternativamente legati i tre protagonisti. Nuoce la mancanza di attori carismatici.

Dopo la saga marina di Unchanging sea, Griffith ritorna sull’argomento ma con un ben più poderoso soggetto, ricavato nientemeno che da Tennyson: ancora un naufragio e un ritorno dopo anni, ma stavolta lo sfortunato Ulisse trova la moglie risposata. Il corto scorre con sferzante asciuttezza, puntando più sull’enunciazione della trama (lavorando sul montaggio alternato tra la vita del naufrago e quella della sua donna) che sull’evocatività, e comunque sempre alla ricerca di una narrazione popolare capace di emozionare.