Girato bene e girato bene e England la stoffa c'è l'ha
Il problema del film sarebbe un'altro
Per quasi tutto il tempo NON succede praticamente nulla, tra chiacchiere e infinite perlustrazioni tra boschi e case abbandonate immerse nella natura e si gira a vuoto
Quando il film ingrana (con la comparsa di Damien-nome omen-faccia da maiale) e comincia il body count, la pellicola finisce di botto, lasciando con un palmo di naso il sottoscritto (che rimane piuttosto basito anzichenò)
A parte alcune schegge (le ochette al fiume che attirano Kyle nella trappola, la vecchina assassina) il film viaggia sui binari del già visto (anche se ben girato), regala pochissime sorprese, e avaro di crudeltà che il (de)genere richiederebbe e soprattutto, colpevolmente, parco nello splatter (quando ho letto che gli SFX erano di Robert Hall e della sua Almost Human già mi preparavo a banchetti di sangue prelibati, invece c'è giusto qualche coltellata e accettata e un pezzo di mazza da baseball ficcata in bocca al povero Will)
Belle le location rurali, ben rese le facce dei redneck (quando i ragazzi entrano nel dinner), con un misto tra i rozzi e poco ospitali montanari di
Deliverance e i cajun dei
Guerrieri della palude silenziosa, l'incipit con la badilata, la furente lotta tra Damien/porkface e Jenna, tra gambe spezzate e furenti colpi d'accetta, Brooke emaciata e ferita che si incammina sulla strada (stile Ronette Pulaski) verso il dinner e , per una volta, la credibilità dei cinque ragazzi vittime di porkface (che, come villain, non e nemmeno granchè, se paragonato, chessò, a un
Bunnyman) caraterizzazione assai rara nello slaher.
Più dalle parti di
2000 maniacs che nemmeno i lidi hooperiani
Il potenziale c'era e England c'ha i numeri, ma il suo slaher trasuda di ovvietà e, quel che e peggio, debole nei punti dove poteva rincarare: nelle efferatezze e nella violenza
Scorre via (nonostante succeda poco o nulla) ma non affonda e non lascia nessun segno. Peccato.