L'urlo della città - Film (1948)

L'urlo della città
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Titolo originale: Cry of the City
Anno: 1948
Genere: gangster/noir (bianco e nero)
Note: Soggetto tratto dal romanzo "The Chair for Martin Rome" dello scrittore statunitense Henry Edward Helseth pubblicato nel 1947. Allo stesso romanzo è liberamente ispirato il film "Solo andata" diretto da José Giovanni nel 1970.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/07/11 DAL BENEMERITO LUPOPREZZO
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Lupoprezzo 9/07/11 23:36 - 635 commenti

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Noir soddisfacente, che racconta le vicende di due italoamericani nati nello stesso quartiere ma divenuti nel tempo uno un malvivente, l'altro un poliziotto. Robert Siodmak, maestro del noir girato in interni, scende in strada con la sua macchina da presa per regalarci uno spaccato di vita vicino alla realtà, arrivando al cuore (il quartiere) della città. Ottime le caratterizzazioni dei due amici/nemici: Conte, meschino e senza pietà; mature, comprensivo e virtuoso. Interessante la rappresentazione del quartiere italiano (il punto forte del film).

Digital 17/07/11 09:12 - 1257 commenti

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Ottimo noir diretto con perizia da Siodmak, tratto dal romanzo di Henry Helseth "The chair for Martin Rome". Dall'atmosfera rarefatta, il film risulta estremamente coinvolgente e teso (in tal senso cito la sequenza relativa all'evasione del gangster, l'aggressione all'avvocato, il finale nella chiesa). Notevole la fotografia in b/n di Lloyd Ahern. Richard Conte è impeccabile nel ruolo del criminale italo-americano Martin Rome e Victor Mature non è da meno in quello del tenente Candella.

Cotola 11/08/11 12:38 - 9056 commenti

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Noir, firmato Siodmack, dalle tendenze "realistiche": non si limita a mettere in scena il crimine, ma descrive anche l'ambiente in cui nasce senza però giustificarlo. Il film però funziona anche sotto il profilo dell'intrattenimento, grazie a ritmo e tensione che sono discreti. Bello lo scontro tra Mature-poliziotto e Conte-delinquente. In originale si possono apprezzare le parti in italiano che , naturalmente, si perdono nella versione doppiata.

Pinhead80 13/04/13 01:00 - 4771 commenti

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Non tra i migliori noir di Siodmak ma sicuramente un film degno di nota. Abbiamo due grandi attori come protagonisti (Mature e Conte) nei panni del poliziotto e del delinquente, che mostreranno i denti sino alla fine. Nulla da dire anche sulla scelta degli attori secondari e sull'atmosfera italo-americana che si respira. Rispetto ad altri lavori del regista la trama è meno elaborata e c'è anche qualche momento di stanca di troppo. Ma parliamo sempre di un gran bel film.

Daniela 17/04/17 00:16 - 12673 commenti

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Noir neo-realista tutto declinato all'interno della comunità italo-americana: il criminale ed il poliziotto che gli dà la caccia provengono dallo stesso ambiente, ed il secondo chiama "mamma Rosa" la madre del primo, mangia il minestrone nella sua cucina. Il confronto fra due campioni del genere come Mature e Conte è reso più viscerale proprio dalle comuni radici, e se lo sbirro si impegna nell'indagine oltre il ragionevole è perché a guidarlo non è un generico senso del dovere ma un imperativo morale: impedire che il fratello minore dell'altro ne segua le orme criminali.
MEMORABILE: L'incontro con l'avvocato; Il "massaggio" del donnone; La resa dei conti all'uscita dalla chiesa

Nicola81 26/08/20 22:10 - 2862 commenti

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Poliziesco/noir abbastanza di routine anche se ben girato (e non potrebbe essere altrimenti, visto il regista), reso comunque singolare dal fatto che sia il criminale che il poliziotto hanno origini italiane senza che ciò comporti la solita fiera di stereotipi sul nostro paese. Conte per interpretare il gangster era nato, ma anche Mature, oltre alla prestanza fisica, riesce a conferire al suo tenente di polizia un discreto spessore psicologico. Esordio per la quindicenne Paget. Abbastanza prevedibile l'epilogo moralista.
MEMORABILE: La fuga dal carcere; La visita all'avvocato.

Myvincent 15/01/21 08:26 - 3744 commenti

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Due personaggi speculari, come una fotografia e il suo negativo, crescono nei bassifondi di NY per scontrarsi irrimediabilmente da adulti fatti. Siodmak gioca su questo contrasto, opponendo due volti in fondo non dissimili come quelli di Victor Mature e Richard Conte e affidando alla notte il lampi mortali delle revolverate senza scampo. Buon noir molto rispondente alla morale imposta dalla censura dei tempi, soprattutto nel finale.

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