Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nei primi Anni Ottanta il fenomeno "Mamma Ebe" si conquistò rapidamente le prime pagine dei giornali: Ebe Giorgini, santona e guaritrice carismatica, raccolse intorno a sé un gruppo di fedeli disposto e credere ciecamente in lei, ma quando fu condannata per truffa il processo mise rapidamente in luce le sfaccettature più turpi del caso. Il film di Carlo Lizzani (classico esempio di instant-movie senza troppe pretese) racconta, attraverso lunghi flashback rivissuti da alcuni partecipanti al processo, una breve fase nella storia di Ebe (impersonata da Cassandra Domenica), non sufficiente a stabilire se la donna fosse una semplice truffatrice o se effettivamente possedesse...Leggi tutto qualche vaga virtù taumaturgica. La prima a rivedere il suo passato è Barbara De Rossi, che riacquista la parola (da poca perduta) proprio ritrovandosi di fronte a Mamma Ebe, seduta al banco degli imputati. Rivivremo con lei il conflitto col proprio padre Alessandro Haber, le speranze di questi (e di altri genitori coinvolti nel dramma dai figli devoti) di spedire Ebe in prigione, i drammi di una giovane prostituta (Stefania Sandrelli, spesso nuda di davanti e di dietro) coinvolta dal marito della Giorgini in orge proibite. Assisteremo alle punizioni inflitte a chi tra i reclusi osava trasgredire le ferree regole della comunità. Ma Lizzani (al di là di quanto si pensi e si è detto) non esagera né con le violenze né col sangue, e il suo film (pur recitato correttamente e valorizzato da un buon cast) scorre piatto senza mai riuscire a coinvolgere. Si mettono in scena i drammi di un'umanità che tende a lasciarsi andare, a rifugiarsi appena può sotto la guida di un carattere forte. Un prodotto paratelevisivo superfluo...

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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G.Godardi 18/08/08 18:22 - 950 commenti

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Da un noto fatto di cronaca anni '80, Lizzani confeziona un istant movie che più che voler far luce sui fatti, è solo un pretesto per mostrare piccoli espisodi conditi con morbosità varie, soprattutto sessuali. Sintomatica è infatti la presenza della Sandrelli in periodo post Chiave. Tolti i momenti più sensazionalistici e pruriginosi, rimane un onesto filmetto paratelevisivo. Col senno di poi lo si potrebbe addirittura considerare un remake strutturale di Storie di vita e malavita. Lo si guarda più per curiosità, comunque non annoia. Ed è già qualcosa.

Fosco 4/09/09 17:17 - 45 commenti

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Instant-movie sulla santona Ebe Giorgini e sul suo processo. A volte horror a volte soft core, film che non è né carne né pesce, con scene raccapriccianti e disgustose (l'esoricismo, la doccia gelata, la pomata urticante) che fanno venire la pelle d'oca. Nel cast si fanno notare Alessandro Haber e Stefania Sandrelli (reduce dall'erotico La chiave) che anche qui si esibisce senza veli. Barbara De Rossi brava, ma un po' troppo forzata.

Daidae 1/04/10 12:41 - 3184 commenti

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Non male questo film di Lizzani ispirato a una nota vicenda di cronaca degli anni '80. Buono il cast tra i quali spiccano Haber e la Sandrelli mentre non convince tantissimo la De Rossi; Pistilli irriconoscibile. Nonostante abbiano un po' troppo calcato le scene di violenza morbosa e inserito una scena di esorcismo ultra-ridicola, il film regge.

Stefania 6/02/11 00:04 - 1599 commenti

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Instant-movie superficiale e fallimentare: se l'intento era quello di informare sulla vicenda di Ebe Giorgini, manca lo scopo: non si capisce neppure quando, né dove, la vicenda si svolga. L'operosa, ed apparentemente evoluta, provincia toscana del fior fiore degli anni ottanta, tra nuove ricchezze e vecchie superstizioni, non si vede proprio. Se l'intento era addirittura quello di suggerire una riflessione sul vuoto di valori e sulla fame d'assoluto apparentemente saziata da quella specie di Wanna Marchi con le stimmate, peggio mi sento! Haber e la Betti forzati fino al ridicolo. Pessimo.
MEMORABILE: L'esorcismo, ovviamente eseguito in una stanza semibuia, in una notte di temporale. Ma gli esorcismi, non li fanno mai, tipo, il giorno di Ferragosto?

Furetto60 3/12/13 08:20 - 1196 commenti

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Quello delle sette religiose è un tema affrontato di rado nel cinema, più che altro in nordamerica dove vi sono stati esempi tragici. Il film ha il merito di divulgare una storia tutta italiana poco nota, probabilmente anche a causa delle connessioni con sezioni deviate della Chiesa ufficiale, con esiti interessanti; il crescendo di follia e della tensione narrativa sono evidenti. Tra gli attori, Haber migliora strada facendo, la Sandrelli fa la sua parte, meno convincente la De Rossi (sempre molto bella).
MEMORABILE: Beati i protagonisti della giustizia perché, io dico, loro sarà il regno dei cieli (mi ricorda qualcUno…).

Uomomite 24/08/13 01:49 - 174 commenti

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Con la scusa del film-cronaca Lizzani imbastisce un folle fumettone drammatico sado-horror-erotico, a base di interpretazioni stra-cariche da parte di specialisti del "sopra le righe" come Alessandro Haber e Ida Di Benedetto, punizioni corporali, accoppiamenti "satanici", esorcismi. Stupenda la scena dove una nudissima e burrosa Stefania Sandrelli viene torturata con l'acqua gelida. Niente male anche Giuseppe Cederna nel ruolo del pretino nevrotico che sogna di farsi la "mamma". Molto divertente.

Panza 28/06/14 18:51 - 1842 commenti

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Ricostruzione descrittiva e "didattica" della vicenda di mamma Ebe, poco dopo il suo effettivo svolgimento, attraverso il processo contro di lei e le testimonianze dei suoi seguaci rievocate con appositi flashback. Ne emerge una figura particolare, un'imbonitrice capace di plagiare persone deboli anche grazie alla connivenza di alcuni membri della Chiesa. Se da un lato la parte processuale dipana con efficacia le ambiguità dell'organizzazione di mamma Ebe, dall'altra le indagini di Haber dimostrano una certa debolezza nella sceneggiatura.
MEMORABILE: La doccia fredda; In ginocchio sui ceci.

Giacomovie 19/09/15 13:04 - 1398 commenti

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Mamma Ebe è lo pseudonimo di una santona che ha subìto diversi processi, anche in anni recenti, per la sua attività di plagio e maltrattamenti. Qui Lizzani analizza il processo degli anni '80 in un film dalle buone intenzioni ma dagli esiti incerti. La parte processuale vira verso la noia, spezzata solo da qualche scena forte in flashback. Il regista è esperto in film di denuncia, ma la voglia di attenersi troppo ai fatti rende la pellicola realistica ma povera di idee.

Smoker85 6/12/17 00:58 - 487 commenti

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Con un cast del genere e un regista di tutto rispetto ci si attenderebbe una pellicola di ben altro spessore. Il film punta molto sulla Sandrelli ma il suo personaggio è oggettivamente minore rispetto ai fatti della trama, quindi la sua continua presenza sulla scena risulta ingiustificata. La santona protagonista, Haber, la stessa Di Benedetto non sono messi nelle condizioni di lasciare il segno, per non parlare del totale spreco di un attore del calibro di Bonacelli. Impossibile restare coinvolti nella storia che, pure, aveva un grosso potenziale.
MEMORABILE: Haber alle prese con un tale che intende copulare davanti a lui per dar prova di non essere affetto da impotenza coeundi.

Noodles 27/04/23 16:54 - 2233 commenti

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Carlo Lizzani esplora un caso di cronaca dell'epoca seguendo quindi la scia del cinema che piace a lui, col passare del tempo, sembra che il regista abbia perso qualcosa nella sua arte in termini di efficacia. Questo film, pur sufficiente e pur conservando alcuni bei momenti tipici del regista, sembra un resoconto un po' disordinato delle vicende, a tratti poco convincente a causa di una sceneggiatura scritta non al meglio. Il cast è ottimo e l'atmosfera dei flashback è cupa al punto giusto, ma questi a volte sembrano inseriti un po' a caso. Nel complesso comunque valido.

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