Perché il film abbia inizio occorre attendere almeno 50 minuti, quando l'ininterrotta e noiosissima successione di coiti (prima in un hotel, poi in un night) assume i risvolti del giallo ereditario, con una soluzione che scomoda niente meno del Macbeth di Shakespeare; le modalità dei delitti, che avvengono off-screen, sono svelate nel flashback finale. Vuoto assoluto nei dialoghi così come nei personaggi, di cui si ricordano solo gli artistici nudi di Sonia Otero e di Dirce Funari. Ultima apparizione di Marc Porel e ultima regia di Canevari.
Penoso giallo che "ruba" dal precedente La sorella di Ursula le musiche e i due attori Porel e Materassi. Storia sconclusionata, con la polizia più idiota del mondo (una testimone sa chi è l'assassino, ma loro non intervengono facendo in modo che il killer faccia piazza pulita). E poi cosa ci si può aspettare da un film dove per più di 50 minuti ci sono solo scene di sesso, salvo poi ricordarsi che si sta facendo un thriller e cominciare a mettere qualche delitto? Dialoghi da oscar del trash.
Finto giallo, è in realtà un soft erotico che annovera alcune delle sexy starlette di quei tempi come Sonia Otero, Dirce Funari e una giovanissima Moana Pozzi, provvista del suo naso alla greca ancora intatto. Sederi, seni in quantità e varie divagazioni (le solite) sul tema dei rapporti carnali, sovrabbondano rispetto alla componente thriller, in cui si uccide a causa di un'eredità da leccarsi i baffi. Inutile sforzarsi di capire a fondo le dinamiche degli omicidi.
Tediosissimo giallo con ridicole venature thriller diretto da uno stanco Canevari alle prese con un cast che risulta ridicolo (si salva solo il buon Porel). Per lo spettatore assistere al film con gli occhi aperti sarà davvero arduo e neanche le grazie sempre nude Pozzi e Funari riusciranno a dare un pizzico di brio allo scadente contesto della pellicola. Del resto la stessa sceneggiatura è melensa. Buone le musiche di Uva (riciclate da La sorella di Ursula). Terribili gli inutili e insensati inserti espliciti posizionati in alcune scene di nudismo.
MEMORABILE: La rivelazione finale; Giovanni Petrucci che dà la voce Marc Porel.
Tra i nadir assoluti del giallo all'italiana, un susseguirsi di estenuanti e moscissime scene softcore che si apre, verso i due terzi di film, a una serie di delitti rigorosamente offscreen. Quando a dieci minuti dalla fine le cose iniziano a farsi vagamente interessanti, il già non lucidissimo montaggio impazzisce del tutto e spinge ai limiti dell'incomprensibile alcuni tentativi di creare soluzioni raffinate (il biglietto), fino a un minuto conclusivo sintatticamente allucinante. Porel sovrasta il resto del cast. Neppure troppo mal girato, ma di impareggiabile tedio. OST riciclata.
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