Cendrillon - Corto (1899)

Prima rivisitazione della fiaba di Cenerentola da parte di Méliès, che vi traspone tutta la propria passione per l’illusionismo (sparizioni, trasformazioni e spostamenti di oggetti e persone) e la cura per le scenografie, riccamente decorate e persino colorizzate all’inizio del corto. Da sottolineare la rappresentazione del Tempo sotto forma di orologi giganteschi che perseguitano la protagonista prima e dopo lo scadere della mezzanotte: un altro spunto importante, colto da molti registi del secolo successivo.

Questa volta Mèliès offre la propria personale rivisitazione di Cenerentola. Che dire: tutto funziona alla perfezione a partire dal cast fino alle scenografie. La durata di ben 5 minuti poi permette di offrire parecchie interessanti sequenze, come quella inziale.

La classica fiaba di Cenerentola viene arricchita da Méliès con alcune belle annotazioni, come l'ossessione della mezzanotte che si trasforma nella moltiplicazione degli orologi e come i festeggiamenti per il matrimonio che diventano un vero tripudio di meraviglia alla Ballo Excelsior. Gran dispiego di mezzi per raccontare non tanto una storia quanto la meraviglia che questa storia contiene. Da guardare restando a bocca aperta.

Rivisitazione da parte di Méliès della classica storia per ragazzi "Cenerentola", così come la conosciamo dalla narrazione dei fratelli Grimm. La storia ovviamente è risaputa, ma più che la trama, quest'opera è importante perché è la prima a dare il via all'utilizzo della dissolvenza e quindi al passaggio istantaneo da un'inquadratura all'altra. Il corto è ben strutturato e di facile fruizione. Una delle opere che hanno reso immenso Méliès.

Certo, il remake del 1912 sarà tecnicamente più raffinato e narrativamente più denso, ma questa prima versione ha un sapore tutto particolare, è quasi una versione "dark" della celebre fiaba. Infatti, a parte la già notevole perizia nell'uso degli effetti speciali nelle trasformazioni degli oggetti, la storia ha sfumature inquietanti: è ossessiva la presenza degli orologi, l'apparizione di quella specie di Krònos che scandisce lo scorrere dei minuti, l'attimo fuggente... quanto durerà, il sogno di Cenerentola?

Prima versione della favola girata da Méliès. C'è uno sforzo ben superiore alle opere dello stesso periodo, come ben mostra la presenza di alcune scene di massa (compreso il balletto finale, francamente inutile). Meglio, però, i richiami al trascorrere del tempo, perché quando la scena si popola l'inquadratura fissa di Méliès denuncia più del solito la sua staticità.

Lo stile visivo di Georges Méliès al servizio della più classica delle fiabe, Cenerentola, in un cortometraggio che superando i cinque minuti di durata consente all'artista di sviluppare la storia con più ampio respiro. Rimarchevole la personalizzazione della storia con il regista che lungi dal limitarsi ad un ruolo puramente illustrativo, introduce elementi nuovi che rendono l'opera visivamente pregevole.