All'interno di una laccata cornice della Svizzera di inizi '900, si racconta con sobrietà questo caso di apparente schizofrenia. La De Sio offre una buona prova (benché appaia spesso più smarrita piuttosto che cattiva) e la storia si evolve garbatamente, senza clamori ma ricostruendo (tramite le indagini di Jung/Sands) le possibili cause scatenanti che hanno portato la donna al ricovero. Abile nell'evitare il seppur latente sentimentalismo ed attento ad esplicare i fatti nel modo più fedele possibile.
Ben riuscito, anche per la buona interpretazione della protagonista e per un insospettabile Sands in panni borghesi. La tecnica di Lizzani qui è applicata sobriamente, perché il racconto non necessita di particolarismi, ma è solo da seguire ed apprezzare per quanto significativo. L'evoluzione della conoscenza di queste patologie, grazie a persone illuminate che hanno saputo affrontare l'ignoto dell'anima, porterà sollievo e guarigione ai bisognosi.
Una bravissima Giuliana De Sio e una bellissima fotografia rappresentano il top di questo film, ambientato in Svizzera ma girato in territorio nostrano. Il ritmo non è sempre lineare e in alcuni momenti cala pericolosamente. Ma vi sono, sparse per il film, scene di grande intensità capaci di ridestare immediatamente l'attenzione. Un bel cast diretto da un ancora validissimo Carlo Lizzani. Nota di merito per le belle musiche di Armando Trovajoli. Non un filmone, ma abbastanza interessante.
Donna in crisi viene ricoverata in clinica ma un medico capirà che non è schizofrenica. Contenuti ad alto tasso di psichiatria (con conseguente "rischio mattonata") che vengono diluiti con qualche sentimentalismo e una felice scelta delle location. Anche la fotografia rimanda all’inizio del Novecento. La De Sio ha un buon ruolo, anche se non sempre Lizzani sembra aver le idee chiare su come gestire i personaggi. Sands ha il suo fascino, forse non troppo credibile a livello medico.
MEMORABILE: La crisi isterica; Lo stagno di casa; L’ultima inquadratura caravaggesca.
Storia dell'incontro fra Emilia (ispirata a Sabina Spielrein) squilibrata mentale e Gustav Jung. Interessante ma purtroppo si perde in molte lungaggini, perdipiù supportate da ritmi bassi. Comunque non annoia, grazie a una durata giusta. Giuliana De Sio non si è mai vista così brava, soprattutto in un'interpretazione difficile. Discrete la fotografia e la colonna sonora.
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Romanzo d'appendice e psichiatria in questo misconosciuto film di Lizzani scritto da Scarpelli e dalla Archibugi e musicato da Trovajoli. Chi l'ha visto?
Lo vidi parecchio tempo fa e ricordo che lo ho associai, per destino della protagonista (qui Giuliana de Sio), al film di Brunello Rondi: Valeria dentro e fuori.
Ne feci menzione nella sezione curiosità del film con interprete una splendida Barbara Bouchet.