Ai confini del Paradiso - Film (2007)

Ai confini del Paradiso
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Titolo originale: Yasamin kiyisinda
Anno: 2007
Genere: drammatico (colore)
Regia: Fatih Akin
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/12/09 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 21/12/09 20:50 - 8998 commenti

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Discreto film drammatico che si fa notare soprattutto per una bellissima sceneggiatura, giustamente premiata a Cannes, che è scritta magistralmente tanto da dipanare le vicende dei protagonisti, che si incrociano lievemente senza mai arrivare veramente a toccarsi ed intersecarsi tra loro, con grande abilità e sapienza e con un riuscito andirivieni temporale. La regia di Aktin è sobria e misurata, non tira mai calci nella pancia dello spettatore, ma non ha nemmeno guizzi particolari.

Domino86 31/01/10 13:55 - 607 commenti

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Pellicola che presenta una vicenda che risulta complessa ma viene rappresentata in modo semplice, talvolta quasi prevedibile. Bella la scelta di far inseguire e cercarsi l'uno con l'altro i personaggi senza però arrivare mai al contatto vero e proprio.

Jandileida 14/01/11 15:03 - 1558 commenti

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L'operazione Iñárritu del sempre solido Akin è riuscita: i vari intrecci tra Germania e Turchia, tra anime, vite e morti diverse, si snodano in maniera chiara e riescono a cogliere nel segno ed, a tratti, ad emozionare. I sentimenti non conoscono barriere e gli uomini hanno in fondo solo bisogno di farsi liquidi per comprendersi a vicenda ed imparare la difficilissima arte del perdono: bei messaggi trasmessi attraverso un'ottima padronanza della scrittura e della tecnica cinematografica. Magari si poteva evitare qualche sfioramento troppo forzato.

Pigro 4/03/11 21:55 - 9623 commenti

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Gli "altri lati", come dice il titolo originale, sono geografici (tra Germania e Turchia), ma sono soprattutto scelte coraggiose che in un attimo portano i personaggi a svolte radicali di vita. Questione di responsabilità ma anche di inquietudine interiore e di "lati" generazionali. I personaggi sono qui o figli o genitori, e sempre in rapporti irrimediabilmente spezzati (forse con una punta ottimista finale?). Notevole la capacità di raccontare una trama complessa dove i fili si intrecciano nel mistero del caso e della mancata agnizione.

Giùan 15/03/12 16:35 - 4528 commenti

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Premessa: i film di Akin hanno densità e profondità di scrittura filmico-letteraria che mi portano ad indulgere nel giudizio. In tal senso Ai confini raggiunge vette tempestose, pur se a me l'intreccio di vite e destini ha ricordato il ritmo disteso del primo Egoyan (o azzardo: Kieslowski), piuttosto che l'ostentazione tonitruante di Arriaga/Inarritu. Antipatico tuttavia registrare in un Autore trentenne un certo compiacimento estetizzante e quel che più conta una mancanza di "anima" che azzera ogni discussione. Superlativi i vecchi Kurtiz e Schygulla.

Galbo 5/03/15 16:37 - 12372 commenti

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Come in altre sue opere, il regista Fatih Akin si conferma un ottimo narratore di storie; questo film che parla di legami familiari precari e sempre al limite tra diverse culture (e da questo punto di vista il titolo originale è assai più calzante di quello italiano) ha nella sceneggiatura il suo punto forte insieme alla caratterizzazione di personaggi complessi e ricchi di sfumature. Gli attori sono bravi e ben doppiati.

Rebis 12/03/15 17:32 - 2331 commenti

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Spiace quando un regista di talento, al vertice del suo successo, ripiega su formule collaudate per ossequiare il grande pubblico: nella fattispecie il modello emulato è quello "Arriaga/Inarritu" che prevede un pugno di personaggi manipolato dalle coincidenze (e interferenze) del destino. Tutto mira alla complessità dell'esistere, senza troppo quagliare... Ciò detto, Yasamin kiyisinda (letteralmente: "dall'altro lato"), è un buon film, meglio scritto che diretto, graziato dagli interpreti e teso da un montaggio ellittico per quasi due ore di racconto.

Paulaster 12/11/20 09:36 - 4375 commenti

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Un pensionato vedovo assolda una prostituta per tenergli compagnia. Film dai connotati politici, racconta le difficoltà d’integrazione della Turchia per un’eventuale entrata nella CEE. Akin parla di integralismo, di terrorismo, di resistenza e di ordinamento giudiziario, ma stavolta cura di più l’intreccio della sceneggiatura che la critica sociale. Fluido nei passaggi temporali per romanzare una vicenda ben amalgamata e fantasiosa per i pochi personaggi usati. Nota per la Schygulla.
MEMORABILE: Il vecchio ubriaco che reclama sesso; Le bare che entrano ed escono dalla stiva dell’aereo; Lo sparo del bambino.

Daniela 24/04/22 12:05 - 12606 commenti

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Dopo aver ripudiato l'anziano padre che ha ucciso in un momento d'ira l'ex prostituta con cui conviveva, un mite professore di filosofia vola a Instanbul per aiutare la figlia della donna morta ma... Come nella Sposa turca, una storia di immigrati dalla trama complessa che si dipana tra Germania e Turchia: qui a risaltare è soprattutto l'abilità della sceneggiatura nel raccontare i percorsi dei vari personaggi senza che l'intreccio delle coincidenze e degli incontri mancati risulti artificioso, a parte l'epilogo forse troppo conciliante. Regia sobria, attori in parte, film notevole.
MEMORABILE: Il furto della borsa da parte di un gruppo di ragazzini e le sue conseguenze.

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  • Curiosità Raremirko • 10/11/13 23:27
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    La libreria dove vengono offerte bevande avrebbe puri significati simbolici, anche in virtù del fatto che ci entrano praticamente solo i protagonisti


    Fonte: extra del dvd
  • Discussione Didda23 • 7/01/21 16:25
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Pessoa, fra le lingue che conosci c'è pure il turco per caso?
    Perchè il traduttore di google mi traduce il titolo in "ai margini della vita", Pigro nel commento scrive "gli altri lati" e Rebis "la vita sulla costa".
  • Discussione Pessoa • 7/01/21 22:22
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Pessoa, fra le lingue che conosci c'è pure il turco per caso?
    Perchè il traduttore di google mi traduce il titolo in "ai margini della vita", Pigro nel commento scrive "gli altri lati" e Rebis "la vita sulla costa".
    Ciao Didda, probabilmente il traduttore automatico, che non è infallibile, collega la parola turca yasamin a yasam, che in turco significa vita.
    In ogni caso ho chiesto conferma ad un collega turco che mi ha confermato che si tratta di un'espressione idiomatica traducibile più o meno con l'italiano "dall'altro lato" o "da un'altra parte", con riferimento al punto di vista. Purtroppo non ho visto il film e non so se ci azzecca o meno.

  • Discussione Didda23 • 7/01/21 22:39
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Ti ringrazio moltissimo. Davvero molto gentile ( e un ringraziamento pure al collega turco)
  • Discussione Didda23 • 8/01/21 00:56
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Rebis e Pigro, alla luce di quanto emerso sopra, sarei curioso di sapere cosa vi ha fatto tradurre il titolo in quel modo. Ovviamente avete avute tutte le ragioni, questo è indubbio, ma per rendere la vita più facile al lettore che leggendo i commenti si trova due traduzioni tanto diverse, non sarebbe meglio in qualche modo uniformarle? Vi chiedo gentilmente un riscontro. Con affetto.
  • Discussione Rebis • 8/01/21 09:03
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Ciao Didda, francamente non ricordo da dove ho desunto la traduzione, per me si può modificare senza problemi. Grazie della segnalazione!
  • Discussione Zender • 8/01/21 09:12
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ok grazie Didda, Pessoa e Rebis. Direi che Pigro può lasciare così.
  • Discussione Pigro • 8/01/21 10:27
    Consigliere - 1658 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Rebis e Pigro, alla luce di quanto emerso sopra, sarei curioso di sapere cosa vi ha fatto tradurre il titolo in quel modo. Ovviamente avete avute tutte le ragioni, questo è indubbio, ma per rendere la vita più facile al lettore che leggendo i commenti si trova due traduzioni tanto diverse, non sarebbe meglio in qualche modo uniformarle? Vi chiedo gentilmente un riscontro. Con affetto.

    Arrivo quando la cosa è già stata risolta, ma ho letto con molto interesse. Per quanto mi riguarda, non ricordo con precisione, ma credo di aver preso la traduzione passando dal tedesco, visto che il film è una produzione tedesco-turca. Probabilmente avrò immaginato che il titolo tedesco ("Auf der anderen seite", cioè "dall'altro lato") corrispondesse a quello turco. E ora, leggendo qui, vedo che in effetti in turco è una frase idiomatica che significa proprio questo: quindi la corrispondenza tra titolo turco e titolo tedesco è perfetta.