Metempsyco - Film (1963)

Metempsyco
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1963
Genere: horror (bianco e nero)
Note: Aka: "Tomb of Torture"; "Metempsyhosis"; "Le manoir maudit"; "Die Bestie von Schloß Monte Christo" ma non "Metempsico" o "Metempsycho".

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Horror scombiccherato come pochi altri, sembra costruito appiccicando senza gran senso sequenze tipicamente gotiche a una trama appena abbozzata che contiene non pochi spunti pericolosamente in bilico sulla soglia del ridicolo (si veda tutto il rapporto mielosamente patetico tra la protagonista e il giornalista). Si comincia con l'omicidio di due belle ragazze in visita al castello che funge da set principale, uccise dal solito servo storpio, muto e con una specie di bistecca spiaccicata su un occhio. Proprio lì trent'anni prima era scomparsa misteriosamente anche la contessa Irene, curiosamente identica alla bella Anna Darnell, che oggi vediamo giungere in zona assieme a suo padre e che appena al...Leggi tutto fiume viene abbordata da un giornalista, al castello per indagare sulle ragazze uccise. In aggiunta si aggira nei pressi pure un indiano (!) con turbante i cui scopi non sono ben chiari e che vuole saperne di più sulla contessa scomparsa. Messi sulla scacchiera i suoi strambi personaggi, il regista Boccaci (si cela sotto pseudonimo come l'intero cast o quasi) comincia a muoverli cercando in tutti i modi di infilarli in qualche scena che possa offrire qualcosa dal punto della suspence (ma lasciamo perdere) o dell'orrore gotico più classico, con presenze fantasmatiche, accenni di tortura, cripte, lunghi corridoi scavati nella pietra, ghigni satanici e i “buoni” a disquisire banalmente su ciò che accade (e che non è sempre facile comprendere). Si va avanti così per un'ora e mezza fino a raggiungere un epilogo ancor più criptico del resto, che conferma l'impressione di un montaggio balordo dovuto alle probabili difficoltà incontrate nel dare un senso logico al tutto. Quindi ci si aspetti ben poco dal film; meglio godere (per quanto possibile) dell'atmosfera da orrore d'altri tempi (in rigoroso bianco e nero) accompagnate da musiche dissonanti (di Armando Sciascia) per farsi al massimo quattro risate precipitando tra le voragini della sceneggiatura e godendo della pessima recitazione del cast. Si salva una certa professionalità nella gestione dell'atmosfera, ma è davvero poco...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/08/09 DAL BENEMERITO UNDYING POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/09/15
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Undying 29/08/09 23:23 - 3807 commenti

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Uno dei primi gotici italiani, unica regia per il misterioso Antonio Boccaci, che ha goduto di particolare fama nel mercato estero per il quale è circolato come Tomb of Torture. La trama è poco originale, innestata sul solito castello e con presenza di indiano, tale Erebart, innamorato di una contessa scomparsa che si manifesta alla protagonista (la stessa interprete: Annie Alberti) durante insolite allucinazioni. Cast tutto italiano, a dispetto degli pseudonimi, e regia decorosa riescono a far passare in secondo piano la narrazione. Le atmosfere gotiche rimangono favorevolmente impresse.

Fauno 12/12/14 10:55 - 2212 commenti

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Visto il titolo, molto intrigante, nonchè l'ottima presentazione dei titoli di testa era lecito aspettarsi qualcosa di meglio, mentre al contrario si capisce subito chi sia responsabile del fatto di sangue e dove il film vada a parare; al punto che, a esempio, il personaggio dell'indiano, pur nella sua saggezza, appare come una semplice aggiunta. Il mostro poi fa più ridere che altro, ma sono esposti molto bene gli incubi sulla dama scomparsa da parte della protagonista, nonché la lotta finale, con l'ottimo e micidiale marchingegno risolutore.
MEMORABILE: Il colpo della lingua troppo scura, tipica di uno che beve; I due topolini che rosicchiano la fune.

Il Gobbo 7/12/14 15:48 - 3015 commenti

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Gotico autarchico non privo di elementi risibili (l'indiano... ) e pressoché senza trama, ma che proprio dalle sue carenze strutturali trae motivi di interesse, affastellando meticolosamente tutto il possibile bric-à-brac del genere in sequenze assurde ma dal fascino malsano e bizzarro. Un quasi-gioiellino. L'autore Boccacci è finito pure lui fra i fantasmi...

Digital 29/12/14 11:13 - 1257 commenti

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Ecco un tipico “film” la cui utilità è data unicamente dall'esser preso come esempio da non seguire per fare un horror. La sceneggiatura – assente - inanella tutta una serie di suggestioni tipiche dei gotici del periodo, con quindi il solito castello diroccato, i fantasmi e le cripte. Peccato che tutto ciò, invece di spaventare, lasci del tutto indifferenti, senza oltretutto far sogghignare per l’inevitabile ridicolo involontario, sebbene vi siano mostri deformi alquanto impacciati (dal make-up “discutibile”) e dialoghi oltremodo puerili.

Ronax 22/01/15 00:58 - 1255 commenti

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Squinternato gotico tricolore di serie z dalla trama e dalla conclusione più che enigmatiche, firmato dal poco noto Antonio Boccacci che si limita ad affastellare senza molta logica il consueto armamentario di castelli diroccati, cripte e sotterranei tenebrosi che custodiscono terrificanti segreti, mostri deformi e fantasmi assetati di vendetta. Sparsi qua e là ci sono momenti di una certa suggestione, ma che affogano inevitabilmente nella sciatteria generale, impietosamente evidenziata dalla povertà dei mezzi e dal dilettantismo degli attori.

Homesick 26/11/15 16:48 - 5737 commenti

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Uno dei livelli minimi del gotico italiano per il plot sgangherato e l'enfatizzazione artificiosa fino al ridicolo di tutti i luoghi comuni del caso: urla, risate sataniche ed effetti speciali bambineschi, soggetti teratomorfi, cripte, fantasmi e una colonna sonora per fiati dozzinale ed estenuante. Scampa al disastro completo il deus ex machina murino nel finale, mentre l'aspetto erotico, sottolineato dalla discinta Annie Alberti, nella sequenza del bagno al fiume scade nella commedia boccaccesca con tanto di musichette licenziose. Regia anonima, attori di rara inettitudine. */*!
MEMORABILE: L'insulsa sequenza boccaccesca del bagno al fiume: «Sapete? Siete bella anche vestita!».

Mco 2/09/20 22:54 - 2328 commenti

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Unica opera diretta da Antonio Boccaci, qui sotto pseudo, che s'inserisce nel filone gotico molto in voga ai tempi della sua uscita. La fase d'ingresso è di quelle toste, con una sessione morbosa fatta di palpeggiamenti e sevizie ad opera di un essere deforme. Poi, però, ci si perde troppo tra vezzi (e musiche) da commedia e qualche debole suggestione whodunit. Complessivamente resta un esperimento non particolarmente riuscito, con troppi cali di tensione, soprattutto nella parte centrale, malgrado la recitazione più che sufficiente degli attori impiegati (tra cui il regista).

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  • Curiosità Undying • 6/10/09 00:48
    Risorse umane - 7574 interventi
    Hanno scritto...

    "Uno dei più sadici e deliranti classici dell'horror italiano.
    Già l'inizio è da antologia del sadismo: due ragazze giovani e carine, entrate per caso nel cupo maniero, vengono catturate dal mostro che, dopo averle condotte nel sotterraneo e legate, tortura con evidente compiacimento, sghignazzando lascivamente e grugnendo come un folle."

    Antonio Bruschini, in Bizzarre Sinema! Horror all'italiana