Inchiesta pericolosa - Film (1968)

Inchiesta pericolosa
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il sergente Joe Leland (Sinatra) ha la faccia del poliziotto duro, di quelli con la risposta pronta, che sanno sempre quel che fanno e non lasciano nulla al caso. Si ritrova a indagare sull'efferato omicidio del figlio omosessuale di un importante politico e comincia a cercare indizi nell'ambiente gay newyorchese. Tra palestre e locali, interrogatori a chi conosceva la vittima e indizi di diversa natura, arriva a individuarne un amico intimo: è tale Felix Tesla (uno spiritatissimo Tony Musante), che ha evidenti problemi di natura psicologica e che nonostante confessi l'omicidio non è chiaro se ne sia davvero il responsabile. La polizia ha tuttavia necessità impellente di trovare un colpevole, grazie...Leggi tutto all'identificazione del quale oltretutto Leland potrà ottenere una promozione. La soluzione è a portata di mano e sembra poter accontentare tutti, ma il caso non potrà chiudersi lì e poco dopo se ne aprirà subito un altro, quello di un uomo gettatosi dagli spalti di un ippodromo e la cui moglie (Bisset) chiede si verifichino molto bene le circostanze del presunto suicidio. Sembrano due casi del tutto diversi, intervallati da discussioni interne al distretto (tra agenti e superiori si distinguono un giovane Tom Atkins e un Robert Duvall decisamente in ombra) e da lunghi flashback in cui Leland ricorda come ha conosciuto la moglie (Remick) dalla quale ora è separato. Si cercano insomma di ampliare la componenti legate alle indagini dando un ritratto più ampio non solo del protagonista ma anche dell'ambiente in cui si muove. Non si può dire che ci si riesca al meglio: il film è a tratti ingessato e poco agile, nonostante un Sinatra che gioca un po' a fare l'Humphrey Bogart più ligio alle regole dello Stato. Incuriosisce sentire come il doppiaggio italiano d'epoca non parli mai di omosessuali ma di "invertiti", virando al massimo in un più colloquiale "finocchi", mentre la Remick che fa la moglie ninfomane (conscia di quella che definisce chiaramente come una patologia) si ritrova in un ruolo che sembra calzarle con difficoltà. Le tocca l'ingrato compito di animare i flashback a base sentimentale, ovvero le parti che sottraggono ritmo al film: i primi approcci scherzosi con Leland, le scaramucce, le scorie di un rapporto destinato a finir male piuttosto in fretta e una scena in intimo nero che poco si addice all'algida, fragile figura dell'attrice. Più tradizionale la descrizione dell'ambiente lavorativo, che contribuisce ad avvolgere il tutto con stereotipizzazioni poco interessanti, per quanto professionali e correttamente rese. L'entrata in scena di una Jacqueline Bisset dai capelli corti e di svenevole bellezza aggiunge un po' di pepe, ma c'è da seguire una seconda parte complessa nelle sue diramazioni per arrivare a capire se e come il secondo caso sia destinato a riunirsi con il primo. Sorpresa relativa nel finale, ma se non altro i fili si riannodano e tocca fare i complimenti a un Sinatra indubbiamente in parte che rappresenta il vero valore aggiunto del film. Musante in canottiera, invece, esageratamente sopra le righe, dopo qualche minuto si fa decisamente irritante nei suoi silenzi e nelle esplosioni d'improvvisa follia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/01/09 DAL BENEMERITO IL GOBBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/01/20
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Il Gobbo 6/01/09 23:31 - 3015 commenti

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Il sergente Leland risolve un delitto che un tempo si sarebbe detto "maturato nei torbidi ambienti omosessuali", e ottiene la promozione. ma... Solido hard-boiled con fondo introspettivo e sociale, ponte, come i coevi (e superiori) Bullitt e Madigan, verso il poliziesco più problematico dei 70. Bella prova di Ol' Blue Eyes (doppiato come sempre da Peppino Rinaldi), e di Lee Remick, regia senza acuti, qualche caduta di ritmo ma nel complesso un bel risultato, film di cui s'è ahinoi perso lo stampo.

Pigro 23/10/10 09:35 - 9623 commenti

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Il titolo originale porta in evidenza il vero nucleo del film: la crisi di un detective di fronte a una realtà che non riconosce più, sia fuori nella società corrotta, sia in famiglia con un amore finito. La cattura dell'assassino di un gay figlio di notabili gli procura una promozione, ma non è tutto oro quel che luccica e lui lo sa. Una buona sceneggiatura, piena di depistaggi narrativi ben congegnati, offre il tappeto su cui si muove un bravo Sinatra nel disegnare il carattere del poliziotto probo-ma-forse-no. Un film crudo e amaro.

Rambo90 12/10/12 16:47 - 7659 commenti

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Crisi personale e professionale di un detective della polizia portata avanti con grande mestiere dal regista Douglas, che affronta anche temi non facili per l'epoca e dà al film un tono realistico abbastanza riuscito. Ottima la prova di Sinatra, serioso e riflessivo, circondato da un bel cast in cui spiccano le belle Remick e Bisset. Un po' lento in alcuni punti ma notevole, sia nell'intreccio giallo che nelle caratterizzazioni dei personaggi.

Kinodrop 16/02/14 19:00 - 2908 commenti

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Film incredibilmente datato sia nella trama che nella sceneggiatura e nelle tematiche. Detective story dalle situazioni grossolanamente assemblate, (3 film ricuciti e un finale imbastito): flashback lunghi, non identificabili come tali e fuorvianti. Frank Sinatra bravo sì, ma troppo ingessato; mai un riferimento alla malavita organizzata, ma solo a individui emarginati: gay, prostitute, tossici. Ottimi i comprimari e bellissime le due protagoniste. Musica di Goldsmith di grande mestiere, vera catalizzatrice del film. Da archiviare.
MEMORABILE: Il fascino della Remick e della Bisset; Il fastidioso gergo omofobo.

Nicola81 2/03/16 21:58 - 2827 commenti

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Con tutto il rispetto per Tony Rome, è questo il miglior prodotto del sodalizio Gordon/Sinatra. Un poliziesco/noir per l'epoca decisamente audace (oggi diremmo "politicamente scorretto") e coraggioso nella denuncia sociale (i potenti si spartiscono la città e la stessa polizia è tutt'altro che irreprensibile). Ritmo non vertiginoso, ma solida sceneggiatura, esemplare approfondimento psicologico dei personaggi e ottimo cast in cui, oltre al protagonista, spiccano Klugman e le bellissime Remick e Bisset. Discrete le musiche di Goldsmith.
MEMORABILE: Il finale.

Lucius 22/03/16 10:54 - 3015 commenti

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Se non fosse per il ridicolo aggettivo con cui vengono definiti gli omosessuali (poveraccio il responsabile del reparto italiano del doppiaggio), saremmo di fronte a una pellicola riuscita. Cast all'altezza, fotografia e scenografie degne di nota. Un giallo investigativo con al centro un omicidio maturato negli ambienti gay. Interessante anche l'analisi che offre il film circa gli aspetti più celati della sfera bisessuale del protagonista. Un omicidio che cela dell'altro e una notevole prova attoriale di Tony Musante.

Daniela 11/06/16 14:52 - 12606 commenti

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Sinatra ancora una volta diretto da Douglas nel ruolo di un detective dai modi bruschi ma di saldi principi morali che si trova ad indagare sull'omicidio di un omosessuale, figlio di un pezzo grosso della città. Tema allora scabroso, affrontato in un modo che appare oggi brutale e denigratorio ma che probabilmente rispecchia la mentalità e il linguaggio dell'epoca. Il film, che può contare su un cast di contorno di rilievo, funziona bene sul piano investigativo ma è appesantito dal troppo spazio concesso ai problemi matrimoniali del protagonista. Chiusura di segno ambivalente.
MEMORABILE: "Perché è senza vestiti?" "Perché così si sente più indifeso. L'ho imparato guardando un documentario sui campi di concentramento nazisti..."

Faggi 23/06/17 22:32 - 1548 commenti

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Sinatra (un sergente, un detective) interpreta con trasporto; tormentato anche nella risolutezza in questo solido hard boiled empatico, dalle asperità intimiste, sociali e professionali. Il tessuto figurativo è congegnato come un dipinto ipperrealista, incisivo e amaro; sembra un preludio alle efferatezze e al cinismo settantiani (che in certi passaggi potrebbero essere già in atto); e infatti il finale, nella notturna bolgia luminosa metropolitana, evoca sospensione e l'ipotesi del "to be continued".

Rufus68 22/02/20 23:03 - 3818 commenti

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Sotto le spoglie d'un poliziesco si cela un bel film sulla fine d'un epoca. Se il personaggio di Sinatra ricicla le peculiarità dell'hard boiled (solitudine, irreprensibilità, idealismo), altrettanto non può dirsi del contorno. Nessuno si salva, tutto è marciume: i ritmi lenti ingannano, la progressione morale è implacabile. La politica, i costumi, lo spirito di corpo, tutto declina nell'inganno e in un andirivieni meschino (le pulsioni della Remick, l'underground omosex) tanto che pure l'integerrimo protagonista si rivela un carnefice. Merita.

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  • Homevideo Homesick • 16/02/10 12:20
    Scrivano - 1364 interventi
    Dal 24 marzo in dvd per 20th Century Fox.
  • Curiosità Daniela • 12/06/16 14:27
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    nel cast del film figura Sugar Ray Robinson: non si tratta di un omonimo, è proprio il pugile americano, unanimemente considerato fra i più grandi di tutti i tempi.
    La sua carriera d'attore si limitò a qualche apparizione in serie tv e ad una manciata di film, fra i quali il più importante è questo Inchiesta pericolosa in cui ebbe l'accasione di recitare accanto all'amico Sinatra.