Il mattino ha l'oro in bocca - Film (2008)

Il mattino ha l'oro in bocca
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Anno: 2008
Genere: commedia (colore)
Note: Ispirato alla storia di Marco Baldini (che ne ha scritto la sceneggiatura). Nei titoli di coda Gianmarco Tognazzi è accreditato con il nome di Marco Bettoja (usando il cognome materno). È l'unico film in cui ha usato questo pseudonimo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/03/08 DAL BENEMERITO TOMASMILIA
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TomasMilia 7/03/08 11:37 - 157 commenti

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Film liberamente ispirato al romanzo autobiografico di Marco Baldini (compagno radiofonico di Fiorello). Non male ma manca qualcosa. Per tre quarti del film assistiamo solo ed unicamente alla febbre del gioco del protagonista per la quale finirà con l’indebitarsi di centinaia di milioni. Sembra che debba succedere chissà cosa e poi ne rimaniamo delusi. Grande Monni. Odiosa come al solito la Stella. Contenuta la Chiatti. Germano è straordinario come sia sempre entro le righe, mai gigione e capace di interpretare qualunque ruolo.

G.Godardi 29/07/08 20:11 - 950 commenti

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Marco Baldini un'anima divisa in due: la musica e il gioco d'azzardo. Filmetto diligente e dignitoso in bilico tra commedia e dramma. Lo si guarda più che altro per la curiosità di vedere dove si nascondono i personaggi noti a cui si ispira la vicenda: benchè il film ci dica alla fine che tutto è frutto di fantasia (?), al suo interno sono ben riconoscibili Fiorello (in versione laidissima, interpretato da Fortuna) e Cecchetto (un quasi irriconoscibile Vergassola in odore di omosessualità). Peccato che il film abbia omesso i trascorsi del dj a Videomusic.

Ianrufus 21/08/08 20:24 - 139 commenti

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Se serviva l'ennesimo film per capire che Elio Germano è uno tra i più talentuosi attori che abbiamo in Italia, ebbene: buon divertimento! Per il resto la pellicola vaga senza emozione, senza cattiveria (se non nei confronti di Fiorello, rappresentato come uno sozzo talentuoso) e c'è poco anche da divertirsi nel riconoscere la carriera di Baldini e i suoi amici. Torniamo all'unica certezza: Germano è un bravo attore. Ah, un'altra certezza: Martina Stella non sa recitare (vedi Amnésia di Salvatores).

Magnetti 3/02/09 23:48 - 1103 commenti

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A quanto si dice un clamoroso flop al cinema... Ma questo non vuol dire nulla e infatti non mi ha deluso. A parte l'ottima prova di Elio Germano, mi ha colpito la buona resa del dramma del giocatore d'azzardo cronico, della sua inguaribilità: "Il giocatore può anche smettere, ma rimarrà sempre un giocatore". Encomiabile infine come Marco Baldini (dai cui libro e vita è stato tratto il film) abbia messo in piazza gli episodi più bui della propria esistenza.

Cangaceiro 11/04/09 12:05 - 982 commenti

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Non che mi aspettassi chissà quale filmone, ma mi ha veramente deluso e annoiato. Germano è bravino (anche se quella voce fuori campo...), purtroppo è il suo personaggio che non acchiappa, per colpa di una storia scialba e soporifera che si trascina affannosamente fino al brutto finale privo di idee. Il variegato gruppo di attori è raccogliticcio con un Tognazzi (non accreditato!) abbacchiatissimo e un Vergassola da far cadere le braccia. La Chiatti funziona meglio della Stella. Rimarchevole soltanto la simpatica caricatura di Fiorello fatta da Fortuna.

Stefania 6/07/10 14:17 - 1599 commenti

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La storia di un'ossessione autodistruttiva che poteva prestarsi a caricature melodrammatiche, e invece... E' narrata con pudore, senza enfasi, senza vittimismi nella "caduta" e soprattutto senza trionfalismi nella "rinascita". Con disarmante candore, Baldini sostiene che "si smette di giocare quando nessuno ti fa più credito". Una storia di vita, che colpisce proprio nella sua semplicità, nel suo essere anti-eroica, nel suo concludersi con un anti-climax. Germano validissimo, composto, convincente, ottimo il tenero brontolone Monni.
MEMORABILE: "A giocare eravamo ormai in due: Marco contro Baldini".

Galbo 3/05/12 06:23 - 12399 commenti

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Ispirato alla vicenda di Marco Baldini e alla sua dipendenza dal gioco, il film di Francesco Patierno è ben realizzato ma la storia è priva del necessario mordente per tenere desta l'attenzione dello spettatore, che infatti scema dopo la prima parte nonostante la buona prova di Germano, che non sembra tuttavia sostenuto da un cast all'altezza.

Pigro 6/10/12 08:45 - 9673 commenti

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Il film ha la stessa inconsistenza del carattere del personaggio che racconta: simpatico ma vuoto. La storia (vera) del famoso dj radio travolto dai debiti di gioco è raccontata con l’incoscienza di una sit-com, con qualche debito virziano all’inizio per poi scivolare nella commedia più o meno nera (grigia…). Non che manchino spunti carini, ma la superficialità inibisce la capacità di raccontare un personaggio o un ambiente o una società, mentre le allusioni ai personaggi famosi suonano come strizzatine d’occhio di bassa lega.

Paulaster 22/03/19 10:04 - 4427 commenti

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Cronistoria della vita in radio di Marco Baldini e dei suoi debiti. Il vizio del gioco che diventa una patologia e che dalle agenzie ippiche può portare alla fossa. L’approccio è leggero come una trasmissione a Radio Deejay e non calca la mano sui danni arrecati dalla ludopatia. Più che altro la carriera radiofonica non è che interessa molto e il corollario è sprecato (Orsini) o tratteggiato male (il siciliano). Monni dà l’impronta toscana che manca a Germano.
MEMORABILE: La parlata al microfono vecchio stile; I duetti con Fiorello; La rapina.

Francesco Patierno HA DIRETTO ANCHE...

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  • Discussione Gugly • 8/03/08 16:38
    Portaborse - 4710 interventi
    a parte me, qualcuno ha letto il libro di Baldini?
  • Discussione Zender • 8/03/08 17:36
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Io no, in efetti. Ma di che parla? Il film è rispettoso del libro?
  • Discussione Gugly • 8/03/08 18:04
    Portaborse - 4710 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Io no, in efetti. Ma di che parla? Il film è rispettoso del libro?

    dunque...so che il film è liberamente ispirato e che Elio Germano non ha mai parlato con Baldini. Io il film non l'ho ancora visto, ma ho letto il libro, il quale è scritto abbastanza bene e parte dall'infanzia di Baldini e in pratica narra la sua vita sino ad oggi, casini compresi. Ovviamente è preponderante il demone del gioco che lo porterà alla scena raccontata nel film della fossa, oltre a debiti di entità considerevoli non ancora estinti.
    Ve lo consiglio: è descritto bene anche il mondo della musica pop e delle radio private( Cecchetto è il boss) con le fanzines ( leggi : conquiste).
    Ultima modifica: 9/03/08 02:08 da Gugly
  • Discussione G.Godardi • 8/03/08 18:48
    Fotocopista - 663 interventi
    Io Baldini lo ricordo soprattutto quando fu vj a VideoMusic sul finire degli anni 80....prima del suo passaggio a Radio Deejay.

    Chissà se il romanzo ( il film di conseguenza) descrive anche quel periodo...
  • Discussione Gugly • 8/03/08 20:00
    Portaborse - 4710 interventi
    G.Godardi ebbe a dire:
    Io Baldini lo ricordo soprattutto quando fu vj a VideoMusic sul finire degli anni 80....prima del suo passaggio a Radio Deejay.

    Chissà se il romanzo ( il film di conseguenza) descrive anche quel periodo...



    il romanzo l'ho letto l'anno scorso,ricordo che viene descritto il primo provino con Cecchetto ed i giri estivi a Riccione, dove di notte si finiva regolarmente in gloria in barba alle fidanzate ufficiali.