Discussioni su Some like it rare - Film (2021)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/05/22 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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  • Un film straordinario, quasi perfetto!:
    Schramm
  • Quello che si dice un buon film:
    Herrkinski, Daniela
  • Non male, dopotutto:
    Kinodrop

DISCUSSIONE GENERALE

11 post
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  • Schramm • 1/05/22 21:31
    Scrivano - 7694 interventi
    un horror così stronzetto, bastardissimo, perfido, divisivo, ambiguo e deliziosamente capace di tenerti ideologicamente per le palle mantenendosi paraculo, piacione ed esilarantissimo a ogni passo poteva venire solo da quel belgio che ci ha dato il cameraman & l'assassino, col quale ha alcuni traversi punti comuni. non mi dilungherò in sinossi spoilerose (più passano gli anni più resto del parere che arrivare del tutto vergini a opere come questa è tutto), ma qui non ce n'è davvero più per tifoseria alcuna. è un'opera che si fa beffe di ogni fazione possibile - e infine anche di se stessa. probabilmente l'horror più irriverentemente politico del ventennio e tra le migliori cose viste nell'ultimo anno. la parola d'ordine è: desecretare. o se preferite, straraccomandatissimo.
    Ultima modifica: 1/05/22 21:34 da Schramm
  • Anthonyvm • 1/05/22 22:29
    Scrivano - 806 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    poteva venire solo da quel belgio che ci ha dato il cameraman & l'assassino, col quale ha alcuni traversi punti comuni.

    E con questa citazione mi dichiaro comprato. Thank you so much! Wow, devo riordinare la watchlist o finisce che mi perdo i pezzi.
  • Daniela • 2/05/22 09:19
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    poteva venire solo da quel belgio che ci ha dato il cameraman & l'assassino
    Come per il confetto Falqui, basta la parola....

  • Caesars • 2/05/22 09:42
    Scrivano - 16812 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    poteva venire solo da quel belgio che ci ha dato il cameraman & l'assassino
    Come per il confetto Falqui, basta la parola....

    Hahaha, che citazione Dani...

  • Giùan • 2/05/22 09:46
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    poteva venire solo da quel belgio che ci ha dato il cameraman & l'assassino
    Come per il confetto Falqui, basta la parola....

    Hahaha, che citazione Dani...

    Meraviglioso riferimento metatestuale ed oltre Daniela.
    Grazie per la segnalazione Schramm(one).

  • Schramm • 2/05/22 12:34
    Scrivano - 7694 interventi
    preciso comunque che lo ricorda per il tipo di cattiveria e di capacità di thoughtprovoking (i dialoghi sono qualcosa di strepitoso) e per alcuni elementi laterali e situazionali (che ovviamente non spoilero), formalmente e contenutisticamente siamo da tutt'altra parte. e spero che da questa parte ebouè ci transiti il più a lungo che può.
  • Herrkinski • 3/05/22 16:49
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Questo mi era passato sott'occhio ma l'avevo temporaneamente messo in stand-by. Visto il voto sarà il caso di recuperarlo, quantomeno per curiosità...
  • Herrkinski • 6/05/22 15:25
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Schramm, perchè dici che il film è belga? A me risulta sia del tutto francese, d'origine parigina e girato in Normandia...

    Comunque mi è piaciuto, nell'ambito delle tre palle però.
    L'idea è tutto fuorchè nuova; leggo tra l'altro che inizialmente lo script era al contrario (cioè dal punto di vista dei vegani) ma è stato cambiato siccome la maggioranza della popolazione è "carnivora". Diciamo che l'idea era di provocare e fare sarcasmo (non solo sul vegan/non-vegan) e in questo senso il film è spassoso, ho riso sonoramente in alcune scene. E' molto francese come umorismo, ma in alcuni frangenti mi ha anche ricordato certe vecchie cose di Alex De La Iglesia. Anche la confezione è di buon livello, con dei bei colori e il cast davvero azzeccato. Però ecco, da qui a essere quasi un capolavoro ce ne passa per i miei gusti...

    Trovo anche che catalogarlo come "horror" sia completamente fuorviante. E' in tutto e per tutto una commedia. A quel punto se no tutto il cinema comico con slanci splatter da L'alba dei morti dementi in poi andrebbe catalogato come horror...
    Ultima modifica: 6/05/22 15:29 da Herrkinski
  • Schramm • 6/05/22 16:10
    Scrivano - 7694 interventi
    circa l'equivocata provenienza, deriva dall'aver cercato info sul film poco prima di schedarlo e in un paio di rece veniva appunto aggettivato come belgique.
    il tipo di umorismo poggiato su un logorroico e verticale polemos corrosivo (che dalla questione vegana si estende a largo raggio a molte altre tifoserie e al manicheismo del dover dividere sempre una lavagnetta dove i buoni sono anche cattivi e viceversa) assai simile a quello del film cui l'ho accostato ha fatto da rafforzativo. vado tosto a correggere.

    al dunque: "l'idea è tutto fuorché nuova"?? mi trovi altri film dalle dinamiche simili, la cui spinta di fondo sia
    SPOILER far mangiare ai carnivori carne di vegano FINE SPOILER trattati con la stessa vetriolica cattiveria super partes che va a colpire e affondare anche il globalismo e chi lo osteggia, le residuali sinistre e le neodestre?!
    a me non risultano esserci opere consorelle di questa, se mai ci sono (ma più per derma che per polpa) similitudini coi raviolo-movies, che però fanno da trampolino a tutt'altro specifico. però se mi sbaglio e ci sono altre opere così acute zufola ché prendo subito penna e bloc notes e scateno la caccia alle volpi.

    l'umorismo di un alba dei morti dementi o del primo de la iglesia è di impronta molto più demenziale e fuori controllo, questo assai più catramoso e sottile. ho messo horror perché a me è parso più uno splatter con slanci comici che non viceversa. per quanto in alcuni passaggi il bilanciere si assesti su un'equa parità di peso. come appunto accade nell'opera del trio belga.
    ma per quanto abbia riso come un pazzo (specie al primo incontro col ragazzo della figlia: solo là i dialoghi - si vede che vengono da uno stand up comedian - fanno quadripalla a sé; ma anche il raccordo tra i due diversi tipi di cacciagione musicato da born to be wild non scherza), l'approccio alla materia è orrorifico, è pur sempre un film dove la gente viene continuamente macellata, e venduta per essere mangiata, previa eliminazione nei modi più disparati.. poi certo tutto è filtrato da un umorismo nero e chi è avvezzo a esso può trovarlo leggero, ma la situazione ha una base tragica. come tragico è lo sfondo sociale che narra e schernisce. altrimenti per gli stessi recepibili aspetti umoristici che evidenzi andrebbe schedata come commedia anche il ristorante all'angolo o ebola syndrome
    oltretutto gli affondi splatter non mi sono neanche parsi per tutti i palati e le età..

    il quasi capolavoro l'ho dato non solo alla gestione formale e ritmica o al livello dell'umorismo e dello splatter (mai banale o gratuito neanche per sbaglio) ma in primis all'intelligenza complessiva dell'elaborazione concentrica dell'idea, che tocca qua vertici di sagacia rappresentativa e di genio che di rado vedo nel genere.


    Ultima modifica: 6/05/22 16:23 da Schramm
  • Herrkinski • 6/05/22 17:05
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    al dunque: "l'idea è tutto fuorché nuova"?? mi trovi altri film dalle dinamiche simili, la cui spinta di fondo sia
    SPOILER far mangiare ai carnivori carne di vegano FINE SPOILER trattati con la stessa vetriolica cattiveria super partes che va a colpire e affondare anche il globalismo e chi lo osteggia, le residuali sinistre e le neodestre?!
    a me non risultano esserci opere consorelle di questa, se mai ci sono (ma più per derma che per polpa) similitudini coi raviolo-movies, che però fanno da trampolino a tutt'altro specifico. però se mi sbaglio e ci sono altre opere così acute zufola ché prendo subito penna e bloc notes e scateno la caccia alle volpi.
    La similitudine con The untold story è venuta in mente anche a me, ma direi su tutti Non aprite quella porta 2 e per certi versi Delicatessen. In generale, tolta la cosa dei vegani (che è una roba da instant-movie poi, magari tra 10 anni o meno siamo tutti vegani per forza, viste le tendenze "eco-tutto" attuali), l'idea è vecchia come il mondo..
    Non aprite quella porta 2 in particolare era molto politico, come il prototipo d'altro canto; lì se la prendevano con gli yuppie e la globalizzazione, metteva già in luce la vecchia generazione che lottava per non essere fagocitata dalle multinazionali, trasformando le vittime in succulenta carne da rivendere alle masse entusiastiche. Ne cita pure la scena in cui trovano un "corpo estraneo" nella carne (in quel caso era un'unghia nel chili, giustificata come una "pelle dura di peperoncino" nella versione italiana - in inglese mi pare fosse un chicco di mais rimasto duro, per inciso). In generale diverse situazioni danno un senso di deja-vu.
    Poi vabbè, Eboué spara un po' nel mucchio, ma non mi sembra ci sia tutta questa genialità; sono battute da cabarettista che se la prendono con lo stato attuale delle cose, abbastanza prevedibili per quanto facciano ridere. E' il vecchio meccanismo di prendere in giro i cliché. Anche la scena che citi tu del pranzo col fidanzato della figlia, a me ha fatto ridere, ma sono davvero cose che ho sentito dire da certa gente. Quindi ok la satira, ma è come sparare sulla croce rossa, non trovo sia così geniale.

    Riguardo alla classificazione horror, vediamo come la pensano altri utenti, per me è una commedia noir senza se né ma, dato che l'obiettivo è far ridere quasi ad ogni scena, è quasi completamente privo di momenti seri o spaventosi, se togliamo lo splatter che comunque non è troppo insistito.

  • Schramm • 6/05/22 17:55
    Scrivano - 7694 interventi
    di non aprite quella porta 2 ho un ricordo che tempo (lo vidi allora) e gusto (non mi piacque granché: forse andrebbe recuperato non appena possibile, dato che con circa 35 anni in più sulla groppa è probabile che acquisti altre valenze e gradimento) hanno reso abbastanza vago, ma per certo lo ricordo più grottesco che sketchy a tamburo battente e ostentatamente politico, così come non ricordo l'approccio di delicatessen così graffiante, acidulo e graficamente sovraesposto - anzi magari lo fosse stato!! sarà anche perciò che a parte il contorno (ahem) narrativo pari ad untold, ebola e gli altri cuochi del mucchio non ho mai accusato un milligrammo di deja-vu..

    non credo che il regista spari nel mucchio qualunquisticamente alla andò cojo cojo e andò abbatto abbatto, diciamo più che con una sola bombetta provoca un'onda d'urto che a domino arriva addosso a ogni ismo. "satiricamente" non ricordo davvero altri film che vadano vicino a questo, né sul fronte situazionale che umorale. non lo credo nemmeno così istant, un po' perché temo che le due diverse fazioni da cui il film parte e si snoda (carnivori e vegani) tenderanno a radicalizzarsi e inasprirsi sempre più negli anni (e anzi di ismo in ismo peccato/strano che eboué non abbia tirato dentro per il bavero anche fruttariani, terrapiattisti e rettiliani, vax no/vax ma si sarebbe rischiata la dispersione), molto perché lo specifico scelto (che pure è fertilissimo terreno narrativo: in ogni caso per me resta geniale e originale l'idea di un mercato nero della carne umana vegana) fa da cartina al tornasole alla propensione a fare di qualsiasi questione (ideologica, spirituale, politica, estetica, filosofica) una divisione in tifoserie-partigianerie di ultràs dove occorre giocoforza schierarsi con la massima callosità e giurarla al nemico e dove tutto è sempre e solo guerra e separatismo. è questa valenza che mi ha fatto particolarmente amare il film.