Discussioni su Eraserhead - La mente che cancella - Film (1977)

DISCUSSIONE GENERALE

32 post
  • Poppo • 19/01/17 02:10
    Galoppino - 466 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Credo che per definire un genere di appartenenza per film come questo si debba ricorrere a parametri soggettivi: io provo a distiguere cosa il regista sta raccontando dal come lo racconta. Certo, in Eraserhead il come è l'anima dello stesso film: ma se il cosa è evidentemente un dramma individuale sul processo creativo, ridurre lo stile all'horror mi sembra una semplificazione. Fuoco cammina con me invece, restando in territorio lynchano, racconta sicuramente un dramma familiare incestuoso ma parte da una possessione demoniaca bella e buona... quindi è più propriamente un film dell'orrore, per quanto il clima onirico e incandescente lo riconduca al dramma. Ma ripeto, sono parametri assolutamente soggettivi.


    proviamo a ridurre ai minimi termini

    in Fuoco Cammina con Me assistiamo a scene di vita quotidiana, alcune violente, ma, per dio, basta leggere i giornali al mattino... Che la protagonista abbia visioni fa parte del suo "malessere" dovuto ad evidenti sopprusi e violenze subite dal padre. Direi che il film è abbastanza chiaro su questo.

    In Eraserhead assistiamo ad un'infilata di scene, immagini e sequenze, totalmente oniriche, surreali. Non c'è un solo passo del film che ci parli direttamente. Come disse una mia amica "è tutto fuori di testa!" (fino a che la testa non gli salta via!). Ogni scena deve essere interpretata, decodificata. Ergo è un film surreale con una notevole inclinazione all'horror. Il grottesco è parte di alcune scene.

    Mi pare però che di tutte le definizioni possibili l'unica disponibile sia horror (cioè le altre non sono contemplate). Ergo ho proposto horror, anche perché in genere gli horror storici lavorano sull'inconscio, sul grottesco, sul fantastico, etc...

    Poi se ritenete che drammatico sia ok, ok.
    Ultima modifica: 19/01/17 02:15 da Poppo
  • Zender • 19/01/17 07:49
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Beh ma non è che perché un film c'entra poco coll'altro non possa appartenere allo stesso genere. All'interno di uno stesso genere rientrano film diversissimi tra loro. Io lo vedo come il dramma di un padre, realmente triste per una situazione infelicissima. Trattata in modo grottesco, certamente.


    il dramma di un padre???

    Ecco, io direi che non hai capito una mazza :-)


    Francamente ora ricordo poco il film, che ho visto davvero una vita fa, ma non capisco perché non dovrebbe essere il dramma di un padre, al di là di non capire una mazza, dal momento che soprattutto Lynch ognuno lo interpreta come gli pare e piace e al di là del fatto che ti invito a esprimerti in altro modo con altri onde evitare spiacevoli sequela di insulti (faccina o non faccina). Finché sono io non c'è problema, con altri sappi che qui è da evitare.

    Non è il dramma di un padre? Trattato come vuoi, surreale quanto vuoi, ma quello che io in questo momento ricordo è proprio un padre che parla con una vicina (forse), che è ossessionato dal figlio. Non è un dramma quello vissuto dal padre? Se non lo è ricordo male e va bene, ma non mi pare il padre se la passasse così bene.
    Ultima modifica: 19/01/17 08:54 da Zender
  • Rebis • 19/01/17 08:37
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Poppo, quella che dai di Fuoco cammina con me non è la ricostruzione della trama ma una tua interpretazione. Se hai visto Twin Peaks sai che Laura Palmer viene tormentata dall'infanzia da un demone di nome Bob che abusa di lei attraverso il corpo del padre. Bob, nel mondo finzionale, è reale: Leland Palmer lo incontra da bambino e non lo abbandonerà più. Che tutto questo sia il modo di elaborare il trauma da parte della figlia e non un vero caso di possessione lo possiamo affermare noi spettatori ma non certo Lynch che anzi porta le indagini delll'agente Cooper a scoprire una dimensione sovrumana che abita i boschi della cittadina. Tutti i film di Lynch, soprattutto quelli più visionari, narrativamente sono riducibili a poca cosa: Inland Empire è la storia di una ragazza che ripercorre la sua vita guardando un film in tv; Strade perdute è la storia di una crisi di coppia in cui viene scoperto un adulterio; ed Eraserhead, proprio come dice Zender, è il dramma di un padre che non accetta di essere tale. È chiaro che il modo in cui Lynch racconta le sue storie le sbalza in una dimensione metafisica, universale, le mette in archetipo insomma. Che tutto questo venga scambiato per mera follia o un essere fuori di capoccia è solo frutto di una pigrizia intellettuale che non vuole vedere la coerenza che c'è dietro le immagini. In fondo Lynch è il piú classico dei narratori, racconta drammi e melodrammi, che come spesso accade sfociano in tragedia o nella ricomposizione di un nuovo ordine.
  • Poppo • 19/01/17 12:11
    Galoppino - 466 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Eraserhead, proprio come dice Zender, è il dramma di un padre che non accetta di essere tale. È chiaro che il modo in cui Lynch racconta le sue storie le sbalza in una dimensione metafisica, universale, le mette in archetipo insomma. Che tutto questo venga scambiato per mera follia o un essere fuori di capoccia è solo frutto di una pigrizia intellettuale che non vuole vedere la coerenza che c'è dietro le immagini. In fondo Lynch è il piú classico dei narratori, racconta drammi e melodrammi, che come spesso accade sfociano in tragedia o nella ricomposizione di un nuovo ordine.


    Mi limito al film di cui alla scheda, altrimenti sforiamo.

    Eraserhead non ha narrazione realisticamente quantificabile in una serie di fatti oggettivi, reali, riscontrabili nel quotidiano per dire, mostrati sullo schermo (ma non è fantascienza): direi che nemmeno gli interni degli appartamenti hanno qualcosa di reale, neppure la vicina di casa; risulta tutto filtrato da un immaginario onirico e surreale.

    Se non siamo d'accordo almeno su questo è inutile cercare di capirci.

    In ogni caso qui la questione scottante è il concetto di lettura del "mostrato" e interpretazione del "mostrato". Da qui poi la catalogazione per genere e relativa discussione.

    Ad es. Se sul comodino di Henry c'è un mucchietto di terra dove "cresce" una piantina secca, o questa è la casa di un "matto", e come tale inquadriamo il personaggio, oppure è un'immagine onirica, metaforica quindi. A questo punto c'è solo un modo per tentare di capire un film che vive sostanzialmente di questo, risolvere la metafora, capire cosa voglia significare.

    Spoiler : il mostriciattolo che si lamenta non è un neonato, tantomeno è il figlio di Henry.*

    E questo lo possiamo affermare non per interpretazione personale ma per informazioni date dallo stesso Lynch nel film: la più eclatante tra queste si ascolta nella conversazione tra la madre della fidanzata e il povero e disadattato Henry.

    Il concetto di intepretazione personale a mio giudizio si quantifica quando a partire da una immagine cominciamo ad attribuire significati non esplicitati "in chiaro" nel film.

    Il punto nodale, evidentemente, è stabilire cosa dica il film. Per leggere un film nel dettaglio occorrono molte visioni del medesimo, esattamente come per capire un brano musicale o una poesia, un quadro, etc...


    * ma evidentemente è qualcosa di profondamente legato a Henry: infatti in molte scene del film il legame tra l'esserino misterioso e raccapricciante appoggiato sul mobile come una specie di "larva" e Henry viene esplicitato a più livelli; aggiungo ancora la correlazione tra il "verme/larva" ricevuto per posta, i grossi vermoni/spermatozoi che appaiono in diverse scene del film e l'aborto in fasce che Henry truciderà con le forbici.
    Ultima modifica: 19/01/17 12:30 da Poppo
  • Rebis • 19/01/17 14:02
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Penso che la bellezza e la forza perturbante di molti film di Lynch stia proprio nell'impossibilità offerta allo spettatore di districare il piano della narrazione da quello della rappresentazione, con tutto quel che ne consegue sul significato: il piccolo mostro di Eraserhead è il figlio del protagonista o la sua "creatura"? Twin Peaks è una cittadina in cui è stato commesso un omicidio o è l'inconscio dell'agente Cooper?

    All'epoca Eraserhead è stato sicuramente recepito come un film shock, un midnight movie capace di generare emozioni talmente forti da essere proibito alle gestanti, e infatti compare in tutti i dizionari di cinema horror di questo mondo e in tutte le top ten del genere. Ma non credo che Lynch volesse realizzare un film dell'orrore con l'intento di traumatizzare lo spettatore e regalargli notti insonni...

    Ciò detto, per me va benissimo sia horror che dramma, non fa differenza, tanto i film vanno visti e vissuti prima che schedati :)
    Ultima modifica: 19/01/17 16:37 da Rebis
  • Poppo • 23/01/17 22:56
    Galoppino - 466 interventi
    Rebis ebbe a dire:


    Ciò detto, per me va benissimo sia horror che dramma, non fa differenza, tanto i film vanno visti e vissuti prima che schedati :)




    Scusami, ma a questo punto possiamo anche evitare di mettere il genere... se "non fa differenza"...

    Io credo invece che il genere sia un dato essenziale per orientare lo spettatore che non conosce un film.

    In particolare quando il film è fortemente inquietante come questo, è necessario sottolineare in qualche maniera l'appartenenza a un genere. Lo dici tu stesso, mi pare, che questo film di Lynch è inquietante e può produrre stati di ansia quasi intollerabili, o sbaglio?

    D'altro canto un genere sbagliato crea aspettative che non verranno soddisfatte. Il che produce spesso stroncature immotivate o comunque immeritate.
  • Rebis • 24/01/17 09:25
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Poppo, ci sono film drammatici parimenti capaci di generare stati d'ansia e angoscia insostenibili, vedi Haneke o Polanski, senza per questo dover incorrere nella definizione "horror".

    Sulla questione di creare la giusta aspettativa nello spettatore che prende informazioni mi ero già dilungato in passato su questo forum, visto che sono il primo a contestare certe classificazioni, e la penso sostanzialmente come te, ma alla fine, per certi registi ed opere, mi sono arreso, e solo guardando i loro film che ci si può rendere conto di cosa si tratta, oltre al fatto che il film è schedato in innumerevoli siti e chi vuole capire di che si tratta prima della visione non si fermerà certo alla consultazione del Davinotti.
  • Poppo • 24/01/17 11:59
    Galoppino - 466 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Poppo, ci sono film drammatici parimenti capaci di generare stati d'ansia e angoscia insostenibili, vedi Haneke o Polanski, senza per questo dover incorrere nella definizione "horror".




    C'è la questione dello stile per immagini simboliche che definisce l'horror...

    Un film dramma di Polanski rimane fondamentalmene aggrappato alla realtà.

    A mio parere la differenza fondamentale tra horror e dramma è proprio la messa in scena del fantastico.
  • Rebis • 24/01/17 12:13
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Su questo non concordo: penso a Repulsion e L'inquilino del terzo piano che sono drammatici pur adottando una narrazione surreale e simbolica, che spesso sconfina nell'orrore. Vedi anche Images di Altman o Anche gli uccelli uccidono. Allo stesso modo non si può dire che tutti gli horror adottino quello stile: penso a Non aprite quella porta, Le colline hanno gli occhi, Venerdì 13 o i più recenti torture, tipo Saw.

    Ribadisco, lo stile non sempre fa il contenuto. Ma certo Eraserhead è un film eccezionale, essenzialmente indefinibile, come altre opere di Lynch. Sta nell'horror, ma sta bene anche nel drammatico.
  • Poppo • 26/01/17 13:26
    Galoppino - 466 interventi
    Per "messa in scena del fantastico" intendo ad es una banale storia di vampiri.

    E' un film horror un film sui vampiri?

    Per tradizione dovremmo dire di sì, dato che il vampirismo è qualcosa di soprannaturale.

    Vampires di Carpenter è horror perché rilegge il tema in maniera avventurosa, a tratti geniale, ma sostanzialmente classica; Solo gli Amanti Sopravvivono di Jarmusch non è horror perché rilegge il tema in maniera fantastica e allegorica.

    Repulsion come Images sono drammi interiori, thriller psicologici dato che ci sono morti ammazzati e visioni di morti ammazzati, alcuni reali, altri no. Quello che tu chiami "surreale" in questi due film sono le proiezioni del delirio delle menti delle protagoniste.

    Persino The Ward, in ultima analisi, non dovrebbe essere catalogato come horror, dato che è il dramma di una ragazza psichicamente disturbata.

    Questo secondo me fa la differenza tra dimensione onirica, surreale, fantastica, soprannaturale come narrazione principale e la soggettiva (visione) del protagonista che vive i suoi deliri fantastici e orrorifici ma che per noi, spettatori, rimangono inseriti in un contesto narrativo razionale e reale, in genere quindi drammatico.
    Ultima modifica: 26/01/17 13:51 da Poppo
  • Zender • 26/01/17 13:50
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Ok, adesso stop alla discussione sui generi, che peraltro abbiamo già affrontato milla volte. Se vuoi continuare continua su davibook, Poppo.
  • Caesars • 26/04/21 13:49
    Scrivano - 16812 interventi
    Volevo segnalare, a chi fosse interessato, che da domani 27 Aprile sul sito della Cineteca di Milano, sono disponibili per la visione (5€ cadauno) tre film di David Lynch, in lingua originale sottotitolata
    - Eraserhead
    - Fuoco cammina con me
    - Strade perdute