Discussioni su Crimes of the future - Film (2022)

DISCUSSIONE GENERALE

18 post
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  • Schramm • 25/06/22 13:59
    Scrivano - 7694 interventi
    sono a una seconda visione di ricorso in appello, perché alla prima mi trovavo in uno stato di salute difettoso e temevo di essermelo bruciato per averlo esperito nel momento più sbagliato. invece no, è proprio il film a essere sostanzialmente sbagliato e sostanzialmente deludente e nato vecchio: tantissima maniera (anche buona e fascinosa, per carità), tantissimo riflusso, tantissimo specchiarsi sulle unghie degli alluci, tanto repechage postmoderno dai teorici della neo-body art e dell'apocalypse culture anni 90 (in un etcetera che da orlan porta a bob flanagan - del quale si arriva a scopiazzare il macchinario elaborato e utilizzato nel censurato video dei n.i.n.) non dice/aggiunge assolutamente niente di nuovo né di davvero destabilizzante alla sua poetica della nuova carne, e peggio quel risaputo che ribadisce non si cura di dirlo in una maniera che almeno finga di sembrare nuova.

    ..surgery is the new sex? ma davvero? cacchio, era già l'assunto teorico di fondo di nip/tuck!!
    per carità son contento che davidone nostro sia finalmente tornato su passi eminentemente fisiologici (per quanto ci sarebbe da aprire una sottocartella su quanto questa fisiologia generi quel pensiero del/sul pensiero abbracciato da spider a maps to the stars) e non mancano passaggi innegabilmente seduttivi, però accontentarsi di dover sbocconcellare i rimasugli di una raschiata padella bruciacchiata anche no.
    pensare che tematicamente e per modus in rebus/rebus in modus mi ha tolto la sedia da sotto al culo più un in the earth (che pure fa giocoleria con codici e canoni che stanno già rischiando di diventare anticaglie) c'è da riflettere su quanto forse certo immaginario di crony sia ormai troppo cristallizzato, fossilizzato, storicizzato - in una sola lapidaria parola triste da confessare: superato - e un suo ritorno a quella base faccia sentire troppo accomodati e garantiti.

    boh. resto quanto meno perplesso e deluso. certo è pur sempre lui, anzi forse è un po' troppo lui, gli si fa tana troppo facilmente,  l'impressione è quella della reunion di una band scioltasi vent'anni fa, che si adagia sull'essere preceduta dal proprio nome e dal proprio storico e che più delle cover delle vecchie hits non offre. per me vacilla tra il ** e il **!, e detto in definitiva questo film sarebbe stato una figata fotonica e un capolavoro di grandissima portata prefigurativa se l'avesse sfornato tra la fine degli anni 80 e i primissimi 90.

    voi che dite?
    Ultima modifica: 25/06/22 14:03 da Schramm
  • Herrkinski • 26/06/22 18:19
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Schramm, ci sta che il film possa esser visto come una paraculata per accalappiarsi i vecchi fans, o semplicemente come un lavoro pigro che ripete concetti cari al cinema del regista; ma oggettivamente - considerando anche l'età simile - se un Argento avesse fatto un film di questa portata, staremmo a dire "uffi la solita pizza" o a gridare al capolavoro/ritorno alla forma? Tu vorresti Occhiali Neri o un film che magari assomiglia a Tenebre (o ad altri suoi classici), senza troppe novità ma che ne raggiunge quasi il livello qualitativo? Ecco, io da fan del vecchio Cronenberg ho goduto parecchio e soprattutto non l'ho trovato troppo forzato, non mi ha fatto l'effetto revival, ha semplicemente riaperto una parentesi che aveva temporaneamente chiuso con eXistenZ. L'effetto può essere un po' come se avesse rispolverato un vecchio script di 20 anni fa dal cassetto (e mi pare sia effettivamente così), ma in un cinema stilisticamente immortale come il suo, che è sempre stato avanti, risulta comunque ancora al passo coi tempi. Mi spiace se mai per un secondo tempo che rispetto alle aspettative del bellissimo primo tempo cede un po', ma non posso dirmi deluso; non è Videodrome o La Mosca, ma credo sia al pari o quasi con alcune delle sue opere anni '80/'90 di livello almeno buono. Sul fatto che i tempi siano cambiati e che negli anni 2000 abbia maturato una certa concorrenza, è tutto vero, ma non ho vissuto il film in questi termini di paragone e immagino nemmeno lui, che si è detto più volte disinteressato a quello che gli accade attorno. Alla fine il film è una metafora sull'arte e sugli artisti vista attraverso il suo filtro stilistico e in questo senso non credo fosse alla ricerca di innovazioni particolari; è Cronenberg che dice le cose alla maniera di Cronenberg, se mai sono i film dello scorso ventennio che sembravano diretti da qualcun altro, pur se a volte con buoni risultati.
    Comunque ripeto, capisco il punto di vista, dato che nella musica ad esempio l'effetto revival io lo soffro molto di più, forse perchè è il mio ambito artistico.
    Ultima modifica: 26/06/22 18:22 da Herrkinski
  • Rebis • 27/06/22 09:47
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Qualcuno sa che tipo di distribuzione avrà il film in Italia? Passerà nelle sale? 
  • Buiomega71 • 27/06/22 10:15
    Consigliere - 26032 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Qualcuno sa che tipo di distribuzione avrà il film in Italia? Passerà nelle sale? 

    Da indiscrezioni dovrebbe uscire nei nostri cinema ad agosto, distribuito dalla Lucky Red
    Ultima modifica: 27/06/22 10:16 da Buiomega71
  • Rebis • 27/06/22 11:27
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Waaa! Ottimo, grazie! 
  • Schramm • 27/06/22 13:43
    Scrivano - 7694 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Schramm, ci sta che il film possa esser visto come una paraculata per accalappiarsi i vecchi fans, o semplicemente come un lavoro pigro che ripete concetti cari al cinema del regista; ma oggettivamente - considerando anche l'età simile - se un Argento avesse fatto un film di questa portata, staremmo a dire "uffi la solita pizza" o a gridare al capolavoro/ritorno alla forma? Tu vorresti Occhiali Neri o un film che magari assomiglia a Tenebre (o ad altri suoi classici), senza troppe novità ma che ne raggiunge quasi il livello qualitativo? Ecco, io da fan del vecchio Cronenberg ho goduto parecchio e soprattutto non l'ho trovato troppo forzato, non mi ha fatto l'effetto revival, 
    al di là del sospettarlo o meno una paraculata (io rientrerei nel meno: è un film onesto e su questo poco da eccepire), il suo problema di fondo è l'aver perso l'afflato prefigurativo e per conseguenza, la capacità di farti fare un salto nell'ignoto che verrà. qui il salto te lo fai nel risaputo che è già stato.
    non si precorrono 20 anni, si ripercorrono scenari (non temi a lui cari, ma proprio scenari che tutti coloro dentro questo o quel contesto estetico - musicale, teatrale, performativo- hanno esperito) di 20 e rotti anni fa, dove venivano poste in essere teorie e tematiche che erano già allora obsolescenti e rimasticaticce.
    una volta il suo cinema ti portava là dove non sapevi e non immaginavi, non sapevi bene che dirne, che pensarne. ora lo precedi con uno sbadiglio, infastidito dalla maniera (anche buona ripeto) e dei modi e dei temi. e ci sta anche, in fondo un'ossessione è per sempre.
    quando parlo di effetto revival, non mi riferisco a uno furbesco vivere di rendita, intendo dire che david ha smesso di essere inattuale. forse si è reso conto che parlare oggi di nuova carne oltre a non essere più possibile è persin pacchiano, e tanto valeva riflettere sulla "vecchia" o su quello che è oggi il cimitero della nuova, dicendoci che il presente è uguale al passato che è uguale al futuro.. ciò magari aggiungendo che se rivoglio indietro tenebre, vado a rivedermi tenebre, non dario argento che prova a farmi il manierato remake di se stesso - magari anche riuscendovi, ma cui prodest? meglio nuovi sbagli che vecchie perfezioni.

    insomma, dai, la metafora sulla metafora della performance estrema (peraltro sceneggiata coi graffiti murali) che si commistiona e si prostituisce a tutto: all’industria della morte, alla spettacolarizzazione del dolore, alla pornografia del(la fragilità del) corpo (postorganico, transorganico, mutante, ibrido, liquido, gassoso, evanescente blablabla), al rapporto tra chirurgia, sistema della rappresentazione e neogenetica, al connubio (vah che cosa nuova nuova, proprio) sesso-dolore o dolore-estasi mistica (forse qua la cosa interessante ma purtroppo scarsamente approfondita è il rapporto tra degenerazione fisiologica e sonno) e al fastidio reazionario per tutte queste cose (il personaggio di Cope, che sono certo essere specchio del punto di vista definitivo del regista): sono temi che avevano già sbriciolato l'anima e anche qualcosa d'altro a metà anni 90 (nei quali, ricorderai, l'underground iniziava a diventare overground, a partire dalla blatera continua sul primitivismo moderno che ha sdoganato piercing e scarificazioni, oggi del tutto destituiti di ogni potenza simbolica e di ogni alterità e resi una la più vuota delle griffe alla portata del bambino che deve seguire l'ultima moda come del settantenne che vuole rincorrere una seconda adolescenza) e soprattutto sono, spiace dirlo da amante di david, rimasticature di rimasticature, retaggio, come già detto, di una tutto sommato ingenua teoria della neo-body art reimmessa fiaccamente (ancor più che forzatamente) in un contesto da exystenz 2.0 - i cui principali esponenti a loro volta, ironia della sorte e del circolo vizioso, sono stati influenzati anche dalla sua poetica.

    performance come quelle elaborate nel film (vedi l’uomorecchio) te le ritrovavi scodellate una serata si e l’altra pure all’ingresso del cocoricò nel 93 (e poco più avanti, al link di bologna), dove ormai non ti faceva quasi più caldo né freddo entrare e vedere gente appesa a ganci di macelleria con bocca e palpebre cucite a far da tappezzeria.
    già allora si era stanchi di sentirsi dire che la vera radicalità si nascondesse in questi che tutto sommato erano/sono fenomeni di costume, buoni tutt’al più per il sociologo che si occupa delle problematiche-dei-giovani, e che non reggevano il confronto con l'impatto, l'estetica e la teoria del comportamentismo e dell'azionismo viennese dei 70 (oh, peraltro, avesse davvero fatto un film intitolato cocoricò sul cocoricò sarebbe stato sì un grandissimo trip!!.. ma con tutt’altro sguardo e deragliamento stilistico ci hanno a loro modo già pensato senza volerlo/saperlo refn con neon demon e noè con climax). insomma per me il problema è il suo essere così sciaguratamente ritardatario. mi tiri fuori dal cassetto una sceneggiatura di 20 anni fa? fantastico, sono il primo a essere contento, ma era appunto di 20 anni fa, e fin troppo contemporanea e allineata allo stile dell'epoca allora. svecchiala, riammodernala, proiettala in avanti di altri 20 anni! allora sì che! non restarmi immobile al riflettere sul sistema della rappresentazione, su come questo esondi in ogni altro settore contesto e specifico... e qui addiveniamo all'altro grosso problemaccio del film: il suo basculare attorno alla sola teoria (già abbastanza banale allora) e a tutto il suo micidiale peso specifico. è un film a cui importa assai più la zavorra del dire dire dire che lo stupore del mostrare il mai esperito. nella teoria c'è già tutta la narrazione. non abbiamo una storia che non sia pesantemente metacognitiva, dei personaggi che non siano metanarrativi (occhio ai singoli cognomi di ciascuno). levità di tocco sottozero e passaggio in narrativa filigrana idem. cheppalle.

    oggi un'opera come questa ha probabilmente un suo fascino o forza visionaria per chi ancora nulla sa dello scenario culturale di quell’epoca (possibile?) o per chi vede casualmente cronenberg per la prima volta. o per l'affocatissimo fan della prima ondata che non vedeva l'ora di un configurato punto di ripristino di essa.
    forse però nell'accontentarlo sarebbe stato più centrato intitolarlo crimes of the past, e più onesto riflettere su come certo passato ci ha portato a certa distopia levando la sedia da sotto il culo anziché renderla più comoda e sicura con cuscini presi al mercatino dell’antiquariato. altrimenti meglio continuare a esplorare la nuova psiche e la nuova umanità, come fatto da spider a map to the stars (e ciò scritto da chi non ha granché apprezzato questa seconda fase).  
    Ultima modifica: 27/06/22 13:47 da Schramm
  • Herrkinski • 27/06/22 18:27
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    oggi un'opera come questa ha probabilmente un suo fascino o forza visionaria per chi ancora nulla sa dello scenario culturale di quell’epoca (possibile?) o per chi vede casualmente cronenberg per la prima volta. o per l'affocatissimo fan della prima ondata che non vedeva l'ora di un configurato punto di ripristino di essa.
    Non rientro in nessuna delle tre categorie, forse marginalmente nell'ultima, nel senso che ovviamente sono un fan del vecchio Cronenberg ma se il film fosse stato una cagata l'avrei ammesso senza problemi.
    Ritornando al paragone musicale, a me una cosa che dà fastidio delle band che tentano di rifare un disco nel loro vecchio stile è che nel 90% dei casi suonano forzate, la produzione dei tempi d'oro è oggi irriproducibile e spesso esagerano coi loro tratti salienti risultando una caricatura di se stesse; mi pare che nulla di tutto questo accada a livello cinematografico nel film di Cronenberg, che sarà sì un throwback agli anni '90 per certi versi ma fatto coi fiocchi, con tante figure del suo team storico (a partire dalla ost di Howard Shore) e una storia che a mio avviso può essere ancora attuale, essendo ambientata in un futuro distopico. Certo, so bene che le tematiche qui incluse facevano furore nel decennio dei 90s e sicuramente apparivano più futuristiche allora che adesso, o quantomeno appartenevano a una sottocultura che all'epoca sapeva di novità; non trovo però nemmeno che qui si parli di sadomaso tout-court e di altre cose tipiche dell'epoca, e comunque anche volendo si sa che nei futuri distopici al cinema l'umanità tende a regredire verso la "barbarie" passata.
    Alla fine, dato che mi hai citato il nostro ormai celeberrimo pomo della discordia Climax, scusa ma quello allora non era totalmente anni '90 nell'assunto di base, riciclato all'inverosimile, autoreferenziale a dismisura, Cocoricò fuori tempo massimo? Però all'epoca m'hai detto qualcosa del tipo "vero, ma ce ne fossero se lo stile è di questo livello", che è quello che ti direi io di questo nuovo Cronenberg, che - per inciso - a differenza di Noè può essere messo a confronto con la sua filmografia passata senza paragoni troppo impietosi. Se poi i paragoni sono la Ducournau, suo figlio Brandon e qualcuno degli altri newcomer, mi pare che Cronenberg risulti ancora uno splendido ottantenne, da cui han tutti da imparare un paio di cose in termini di stile visivo e storytelling, specialmente se essere al passo coi tempi vuol dire inserire le solite fregnacce politiche su gender e compagnia woke, presente in ogni variazione sul tema degli autori di nuova generazione.
  • Schramm • 27/06/22 22:39
    Scrivano - 7694 interventi
    se vuoi ti aggiungo che cronenberg fa il torto (più a se stesso che agli spettatori) di diventare postmoderno di se stesso e nel farlo pecca di troppa propedeutica, laddove l'assunto dell'arte è o dovrebbe essere di portare altrove (come d'altronde lui stesso ha spesso fatto). con COTF mi sento troppo lì dentro, e troppo là davanti, troppo qui, troppo presente e contemporaneo a tutto quanto esibito, che non ha più niente di misteriosofico sia perché viene da 20 anni fa sia perché è squadernato e sgomitato a ogni passo.
    ma fammi volare, fammi smarrire e per favore non spiegarmi niente!

    e poi guarda che io mica dico che è una cagata, dico che è tediosamente anacronistico (e nel dirlo mi domando come sarebbe stato fatto nel 93 con cage sotto le spoglie di painkillers, e non è una domanda oziosa come sembra) e in tal senso fuori asse, sbagliato più nella sostanza che nelle forme o nello stile. che debbo dire d'altro, a me sto exploit pare la brutta di exystenz rielaborata con modalità e stilemi di map e tematiche che anche ballard e burroughs avrebbero trovato antiquate.

    poi forse non ci stiamo capendo su una sfumatura: quando parlo di throwback non parlo del suo cinema, parlo di quel tessuto sociale artistico e culturale di un ventennio addietro raccontato dal suo cinema di adesso con la pretesa di spacciarlo per futuristico, che a me pare anche vagamente fascinoso, ma tremendamente stanco per modi e temi. quel che sto cercando di dire dal primo messaggio è che questo futuro non è distopico né utopico, se mai autoptico; è l'autopsia fatta al passato e al presente - e per conseguenza al futuro. è il cadavere di un futuro che stiamo già gioiosamente quanto stancamente profanando da oltre 20 anni. non può interessarmi, tanto più che la cosa è anche urlata a 1000 decibel a ogni minuto.

    >>>so bene che le tematiche qui incluse facevano furore nel decennio dei 90s e sicuramente apparivano più futuristiche 
    no, non le tematiche, ma proprio le modalità artistiche sacrificali e neotribali come neuromeccaniche qua rappresentate e di come queste abbiano finito col condizionare etica ed estetica, scienze, neuroscienze, genetica, politica, tecnologia, l'arte tutta e tutte le mafie e le parrocchie carbonare che decidono quale direzione devono inforcare questi settori (le società segrete produttrici di letale cioccolata sintetica). e come già detto, già allora non apparivano futuristiche, se mai obsolete nel proporsi e dirsi innovative.
    ecco perché, ripeto, questo è a mio occhio un film di ripiego e tutt'altro che testamentario. ah, e fortuna vuole che non si parla di sadomaso, o lo scempio sarebbe stato assoluto e il mio giudizio di gran lunga più severo.

    lo stile, tu dici; a me pare livido e castigato più per basso budget che per ragionato rigore estetico, ma quanto a questo posso dire che è il problema minore, e che uno stile simile, a fine anni 80, sarebbe stato spiazzante e anzi auspicabile. e anche qui mi ripeto, fatto allora (e magari stando più attento al passare tutto più in filigrana) questo film godrebbe oggi di totale classicità - e inattualità (cioè sempiterna contemporaneità), mentre temo proprio che tra 10 anni questo film avrà fatto una brutta muffa. o comunque non sarà questo che ricorderemo tra le sue migliori bastonate o tra i più controversi (a cannes è stato salutato tra mille arabeschi, senza neanche l'equivoco dello scandalo o margini di incomprensione, io anche solo su/per questo due conti me li farei)

    >>>climax scusa ma quello allora non era totalmente anni '90 nell'assunto di base, riciclato all'inverosimile, autoreferenziale a dismisura, Cocoricò fuori tempo massimo? 
    assolutamente no, anche solo per il fatto che climax gioca tutt'altra partita con tutt'altre carte, viaggia su temi più aerei che vuoi o non vuoi sono atemporali, non si issa su metafore o allegorie, vanta una forsennazione stilistica e un'esuberazione estetica che tra 10 anni risulteranno ancora fresche e soprattutto potenti; e nel dirmi che/quanto la razza umana faccia schifo non deve per forza darmi uno cento mille perché o preoccuparsi di attingere a pessimismi filosoficosociologici zavorrati da teorizzazioni allegoriche sull'arte estrema d'altri tempi. semplicemente lo mostra, ne fa avvenimento puro, laddove, come già detto, cronenberg lo dice lo ripete a pappagallo e deve darti prova e controprova a ogni metro di pellicola. climax è un film lieve, questo un film greve (e se vuoi vado più a fondo confessandoti che per tre film di noè sono pronto a buttarti nel fuoco quasi tutto quanto fatto da DC da spider a oggi - in ogni caso su noè torneremo a fare wrestling presto circa vortex XD).
    quando ironizzo sul cocoricò, dico da una parte che il cocoricò in quanto categoria dello spirito estetico (e in quanto baccanale) è stato perfettamente centrato e abbracciato da refn e noè a loro insaputa; più seriamente, invece, mi rifaccio appunto alle proposte estetiche del cocoricò per come ti venivano sbattute in faccia già nel 93: vedevi esattamente performances come quelle rappresentate in questo film. e attorno a esse, e al filone che le inglobava, sentivi appioppati gli stessi identici discorsi-scenari che senti in questo film. anche quanto a chirurgia come nuova sensualità-sessualità: già quell'ingenuona che si faceva modificare la faccia in diretta ce l'aveva tirata dietro in largo e in lungo (per tacere della pandroginia di p-orridge). e cinematograficamente è un ferro battuto a ogni episodio di nip/tuck. la macchina organica, la morte della sessualità, la metafisica della vecchiaia (del corpo, del mondo), dai, tutte cose già esauritissime nel pasto nudo e in stelarc. insomma, se intendeva essere prefigurativo, è qui che ha clamorosamente mancato non solo il centro del bersaglio ma anche il suo cerchio più lontano dal centro.

    e sì, mi spiace dover (riba)dire che alcuni degli "arrivati dopo" hanno metabolizzato rielaborato e risignificato di lui tutto quel meglio che lui in primis non riesce più a rilanciare con la stessa potenza e intensità.
    poi come sempre, sono qui a dirti la mia, cioè che non sono minimamente convinto dall'opera con tutti i perché del caso, non a venderti qualcosa o convincerti che devi accodarti a me.. ;)
    Ultima modifica: 28/06/22 12:11 da Schramm
  • Schramm • 28/06/22 16:22
    Scrivano - 7694 interventi
    ... infine e per giunta: cercando interviste/dichiarazioni attorno a motivazioni sulla mancata realizzazione di painkillers, mi è saltato fuori un articolo di 20 anni fa che rivela non solo che il film si ispirava proprio alle scorribande chirurgiche  di orlan, ma che quest'ultima avrebbe dovuto essere proprio la protagonista del film (!!!)

    se ho fatto subito tana alla sua ombra e al suo fantasma lungo il film (il modo in cui si concia il viso la seydoux nella seconda parte  – scarificazioni e corna additive - è pressoché identico e non lascia margini di dubbio), ignoravo invece che intendeva addirittura scritturarla e spingere il discorso su un piano anche metabiografico: quest'ultimo aspetto porta il bubusettete fattogli e tutto quanto fin qui detto riguardo le polveri e le ragnatele di crimes al di là di ogni ragionevole dubbio, mio incluso.

    a questo punto guardo già in là. sono più curioso di vedere che cosa combinerà con the shrouds che interessato a rivedermi questo, 
  • Herrkinski • 29/06/22 17:15
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Ma sì, il discorso non fa una piega nell'ottica in cui la vedi tu (tolta la parte su Climax, che io ho trovato invece nato vecchio), alla fine può essere quasi tutto vero e condivisibile, credo che qui entrino in gioco solo le aspettative; nel mio caso forse troppo basse e nel tuo troppo alte. Parliamo pur sempre di un regista di ottant'anni, quindi se da un lato era prevedibile un film un po' di maniera, dall'altro è difficile dire se avrebbe potuto far meglio a questo punto della carriera. Forse un aiuto a revisionare lo script per aggiungere qualche spunto più imprevedibile avrebbe giovato. Potevo dare mezzo punto in meno? Probabile, però in linea generale penso non sia un film dove si possa andare sotto il 2 palle e mezzo, anche a volerlo valutare solo per il mestiere. Ma d'altro canto io ho monopallinato Noé, quindi a ognuno il suo :-D
    (tra parentesi, ho Vortex sulla pista di lancio. Si salvi chi può!)

    Molto curioso per The Shrouds, che dalla sinossi sembrerebbe qualcosa nel suo stile. Staremo a vedere, lo script l'ha comunque scritto di suo pugno quindi i limiti da te riscontrati in questo potrebbero nuovamente mostrarsi.
    Ultima modifica: 29/06/22 17:18 da Herrkinski
  • Schramm • 29/06/22 21:25
    Scrivano - 7694 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    credo che qui entrino in gioco solo le aspettative; nel mio caso forse troppo basse e nel tuo troppo alte.
    tutt'altro. più o meno pari alle tue.
    ho smesso di morire di hype per cronenberg da eastern promises. l'ultima sua cosa ad avermi dato un certo affocamento è stata a history of violence. prima (spider) e dopo sono sempre rimasto perplesso e di film in film me la sono messa sempre più via. alcune cose degli ultimi 3 lustri non mi sono neanche spiaciute ma eccettuando history niente di suo è più riuscito a mettermi il fuoco addosso.
    peraltro non sono mai stato del tutto acritico verso david, quel che mi è piaciuto, mi è piaciuto per sempre e sempre più col passare degli anni, ma vi sono episodi della sua prima fase che non mi hanno mai pienamente convinto o appassionato (scanners, inseparabili, madame butterfly tra questi, per quanto riconosco che allora non disponevo della necessaria maturità per recepirli e comprenderli, e sarebbe forse il caso e l'ora di rispolverarli).
    a crimes sono arrivato non dirò rassegnato, ma del tutto neutrale.
    dall'altro è difficile dire se avrebbe potuto far meglio a questo punto della carriera. 
    shrouds will tell. ;)
    a mio avviso, tenuto conto di tutto quanto fin qui "contestato",le possibilità c'erano. tutto stava, come già detto, nel proiettare in avanti e nel dare nuova veste a quel che già nel 2002 era demodè.
    Molto curioso per The Shrouds, che dalla sinossi sembrerebbe qualcosa nel suo stile. Staremo a vedere, lo script l'ha comunque scritto di suo pugno quindi i limiti da te riscontrati in questo potrebbero nuovamente mostrarsi. 
    per quanto anche in quel campo (il lutto inelaborabile, la possibilità di ricongiungersi coi propri cari attraverso la tecnologia) rischia di arrivare che quasi tutto è già stato detto e ribadito..
    (tra parentesi, ho Vortex sulla pista di lancio. Si salvi chi può!)
    usti, invidia a centomila!! sono mesi che almeno due volte la settimana vedo se è saltato fuori, e ancora oggi non se ne parla. è in streaming su netflix, prime et similia?
    peraltro dovrai davvero spiegarmi perché ti incaponisci ancora su noè se ti dà così tanto ai nervi e a qualcos'altro di più cronenberghiano... :D


    Ultima modifica: 29/06/22 21:50 da Schramm
  • Herrkinski • 30/06/22 02:33
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    (tra parentesi, ho Vortex sulla pista di lancio. Si salvi chi può!)
    usti, invidia a centomila!! sono mesi che almeno due volte la settimana vedo se è saltato fuori, e ancora oggi non se ne parla. è in streaming su netflix, prime et similia?
    peraltro dovrai davvero spiegarmi perché ti incaponisci ancora su noè se ti dà così tanto ai nervi e a qualcos'altro di più cronenberghiano... :D
    È uscito in America su alcuni canali di streaming/pay per view, in lingua originale hardsubbato in inglese. (ps: mi è piaciuto, ma ne parliamo tra qualche giorno nella scheda apposita).

    Sul fatto di seguire anche autori che mi han deluso, dovresti saperlo meglio di me :-D Gli si dà sempre una chance, quantomeno per le emozioni che ci han regalato in alcune opere passate. Poi seguendo comunque le nuove uscite, sono autori e film che anche solo per poterne discutere vanno visti, specialmente se rientrano nel mio range di gusti, a prescindere che poi il film possa piacermi o meno.

    Ultima modifica: 30/06/22 02:34 da Herrkinski
  • Schramm • 30/06/22 12:41
    Scrivano - 7694 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    È uscito in America su alcuni canali di streaming/pay per view, in lingua originale hardsubbato in inglese. (ps: mi è piaciuto, ma ne parliamo tra qualche giorno nella scheda apposita).
    ottimo. pronto alla visione pur'io: gioco! partita! incontro! il dibattito cronoènberg continua!
    qualcosa mi dice che a me non piacerà. non perché sia piaciuto a te, ma l'idea di un gemello eterozigote di amour girato come lux aeterna non mi manda propriamente al settimo cielo (ecco questo sì che sarebbe un noè nato vecchio). però noè è noè, finora non mi ha mai mandato a casa scontento. chi vorticherà vedrà.
    Sul fatto di seguire anche autori che mi han deluso, dovresti saperlo meglio di me :-D Gli si dà sempre una chance
    boh dipende, anche no. per esempio sokurov con me dopo faust il credito chance l'ha esaurito senza possibilità di ripristino.
    e qui meglio chiudere la parentesi o zender ci fa inghiottire barrette energetiche alle microplastiche!

    Ultima modifica: 30/06/22 12:43 da Schramm
  • Raremirko • 12/07/22 22:16
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Letto tutto, come al solito, le interessanti discussioni; mi stupisce solo che Schrammy non abbia citato Cosmopolis...
  • Schramm • 12/07/22 23:39
    Scrivano - 7694 interventi
    non capisco perché e a che proposito avrei dovuto, sono due opere distantissime tra loro. la sola cosa che le accomuna è la presenza di mortensen. tu ci vedi strette correlazioni?
  • Raremirko • 26/07/22 23:18
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    non capisco perché e a che proposito avrei dovuto, sono due opere distantissime tra loro. la sola cosa che le accomuna è la presenza di mortensen. tu ci vedi strette correlazioni?

    Ciao mitico Schramm, scusa il ritardo nella risposta (ma comunque chiamami/chiamatemi sempre con l'apposita funzione); avevo citato Cosmopolis perchè ricordo che nell'apposito commento ti piacque moltissimo il film, proprio come successe a me, mentre nella discussione di questo Crimes of the future, tra i film da te amati di Cronenberg, non hai messo quello con Pattinson protagonista, secondo me un capolavoro assoluto.

    Detto questo, non ricordo Mortensen in quest'ultima pellicola tratta da De Lillo...
  • Schramm • 27/07/22 10:49
    Scrivano - 7694 interventi
    due cose buffe: aver sovrascritto mortensen su pattinson (a david forse l'idea piacerebbe) e soprattutto avere un ricordo emotivo pari a zero di un film che, andando a ripassare in DG, effettivamente apprezzai e che dovrei anche avere in archivio. defalcato ciò, lo trovo davvero distante da questo e fatico a trovare un tematico o stilistico grado di separazione. sicuramente disquisendo di crimes, cosmopolis è l'ultimo titolo che riesco a coinvolgere nel discorso. quando lo vedrai capirai perché.
  • Raremirko • 3/08/22 22:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    due cose buffe: aver sovrascritto mortensen su pattinson (a david forse l'idea piacerebbe) e soprattutto avere un ricordo emotivo pari a zero di un film che, andando a ripassare in DG, effettivamente apprezzai e che dovrei anche avere in archivio. defalcato ciò, lo trovo davvero distante da questo e fatico a trovare un tematico o stilistico grado di separazione. sicuramente disquisendo di crimes, cosmopolis è l'ultimo titolo che riesco a coinvolgere nel discorso. quando lo vedrai capirai perché.
    Va bene, quando vedrò ti farò sapere; comunque ricordo che Cosmopolis ti piacque parecchio; io lo trovo un vero capolavoro.