Curiosità su La piccola bottega degli orrori - Film (1960)

CURIOSITÀ

2 post
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  • Fabbiu • 12/09/08 12:10
    Archivista in seconda - 653 interventi
    commento al film (tratto dall'extra del dvd)

    Il film è un vero cult-movie e rappresenta l'archeotipo del lavoro di Roger Corman: un buon prodotto a Budget ridicolo, a partire dalla grafica dei credits, che presentano il quartiere attraverso i disegni progressivi. Ma la vera paternità dell'operetta spetta a Charles B.Griffith, uno sceneggiatore associato al nome del regista per certi B movies del fantastico (Il conquistatore del mondo; Attack of the crab Monster; Il vampiro del pianeta rosso; ) in seguito passato alla regia. E' stato Griffith ad inventare la storia della pianta carnivora mutante, prestandole pure la voce e apparendo nei panni del ladro. Questo piccolo gioiello dello Humor nero fù presentato a Cannes fuori concorso nel 60. Da culto anche il cast, amichevole "Cormaniano". Mel Welles è il fioraio, che nel 66 girò un film sull'analogo tema del vegetale antropofago dal titolo La isla della muerte; Dick Miller ( l'assurdo cliente mangiatore dei fiori) è presenza costante nelle pellicole di Corman & co. Poi c'è il giovanissimo Jack Nicholson in uno dei suoi primi ruoli, notoriamente cresciuto nella "Factory" di Corman.
    Sulla genesi del film, Corman racconta: un giorno stavo facendo colazione con un regista intento a girare le scene di un filmetto a basso costo; la scenografia - un negozio ed un angolo di strada - era ancora al suo posto ed il set disponibile. Proposi di affittarlo, Griffith scrisse il copione in due settimane, io reclutai gli attori e girai tutto in 2 giorni e una notte. Corman ha dichiarato che in quel weekend girare il film fù solo un ripiego, volevano giocare a tennis, ma fuori pioveva.
    La vera star è lei, la pianta, versione verde del mito vampiresco; la pianta insaziabile è una delle più riuscite creature vegetale della storia del cinema fantastico, i pochi titoli di questo sottofilone sono eccentrici: l'invasione degli ultracorpi; Il giorno dei Trifidi; i funghi umanoidi mutanti di Matango; ...
  • Rufus68 • 26/12/16 18:08
    Contatti col mondo - 220 interventi
    Il film è tratto dal racconto di John Collier, Green thoughts (1931).
    La pubblicazione italiana (come Pensieri verdi) si è fatta attendere sino al 1979 (è contenuta nella rivista Robot, nr. 36, traduzione di Alex Voglino).

    Una versione di Luigi Cozzi e Roberta Rambelli seguirà a stretto giro (come L'orchidea, Nova SF nr. 40, 1980).

    Il titolo più consono, Pensieri verdi, è tornato nella versione di Fabio Feminò contenuta in una lodevole antologia a cura di Dashiell Hammett (Vivono di notte. 18 racconti dell'orrore, 1990), successivamente ristampata nel 1993 e nel 2005 (come Red Brain, Collania Urania nr. 21).