Unico testimone - Film (2001)

Mediocre thriller di Harold Becker, autore del ben più interessante Seduzione Pericolosa. In questo film viene rappresentata la classica storia del bambino disadattato per problemi familiari (separazione dei genitori) alle prese con un patrigno poco raccomandabile. Nonostante l'impegno del cast il film ha il grosso limite della prevedibilità: la storia si dipana seguendo un binario altamente scontato che fa perdere ben presto quota alla pellicola nonostante qualche scena di discreto interesse. Bravo Travolta.

Fiacco. Il figlio accusa il patrigno di omicidio, ma nessuno vuole credergli (solo il padre interpretato da Travolta). Banalotto, la suspense latita molto. Cast discreto, storia che fa acqua da tutte le parti, finale banalissimo nella norma. Sceneggiatura poco curata. Da evitare accuratamente.

A me questo film è piaciuto tanto. La storia potrà risultare già vista (un bambino costretto a subire un divorzio dei genitori e presente all'omicidio commesso dal compagno di lei). La suspance però non manca, nella parte finale si ha il cuore in gola e Travolta, nella parte del padre del ragazzo, dà una buona interpretazione.

Figlioletto di genitori maldivorziati è l'unico testimone di un delitto commesso dal patrigno, appena arrivato in città ma già molto stimato. Considerati i precedenti del ragazzino, nessuno gli crede, a parte il padre... Thriller di routine, senza infamia e senza lode, con una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, personaggi inconsistenti oppure di rara antipatia, un epilogo banale. Per fortuna, a rendere potabile la visione, ci pensano i due antagonisti, Travolta e Vaughn, che offrono entrambi una prestazione professionale.

Film convenzionale che si guadagna comunque la pagnotta di una stiracchiata sufficienza con una trama che riesce ad incuriosire fino al termine, nonostante poi confermi i sospetti di prevedibilità che aveva dato. La tensione è discontinua ma funzionale e il piccolo Mattew O'Leary se la cava egregiamente. **!

Thriller abbastanza convenzionale in cui si mostra uno sviluppo narrativo accettabile ma destinato alla scontatezza. Le peripezie di un ragazzino che accusa il laido patrigno ma che viene creduto solo dal padre naturale. Travolta è discreto e il cast appare ben appropriato, tuttavia tutto sa di preconfezionato.

Classico esempio di quante situazioni fuori da ogni realtà si riescano a mettere insieme quando, per forza, si vuole far quadrare una sceneggiatura assolutamente incongruente. Lo spettatore dovrebbe seguire supinamente lo svolgersi della vicenda senza porsi domande e senza immaginare come andrà a finire. Impossibile. Allora dove'è la suspense che il thriller dovrebbe procurare? Unico colpo di scena apprezzabile l'ultima cosa che vede Buscemi prima di... Ma non basta per affievolire l'irritazione da cui si è colti davanti a tante banalità.

Forse la confezione del film potrà far storcere il naso: la figura dei genitori separati in cui lei non appare molto acuta nello scegliersi il nuovo compagno, lui che rimane il miglior padre del mondo... figure che appaiono forzate ma che nelle mani sapienti degli interpreti, sia Travolta che Vaughn, trovano una valida collocazione riuscendo a rimanere positivamente impresse nello spettatore.

Thriller sommesso e senza molto da dire, girato in modo banale dal discreto Harold Becker (in passato e futuro, pur con pochi squilli da capolavoro, decisamente più ispirato). Sceneggiatura abbastanza terra terra, coraggiosa nel proporre una storia divisa in due tronconi quanto fallimentare nella riuscita del progetto. Attori tutti sotto tono.

Un thriller che non mi è dispiaciuto affatto, con una buona tensione che regge fino alla fine, la regia corretta e senza tempi morti di Becker e le ottime caratterizzazioni di Travolta e Vaughn. La trama non brilla per originalità o colpi di scena ma appassiona grazie a un ritmo che si fa via via più incalzante. Buono.

Scontato e debole nella sceneggiatura, questo thriller di Becker ha il suo unico punto di forza nella buona performance di Travolta, apprezzabile nel ruolo di un padre separato che indaga con determinazione per scoprire le malefatte del patrigno di suo figlio. L'accento è chiaramente - e platealmente - sul legame di sangue e sulla sacralità della famiglia, in perfetta aderenza ai canoni hollywoodiani più conservatori.

Un thriller abbastanza classico che vede contrapposta la coppia Travolta/Vaughn; entrambi gli attori se la cavano con la consueta professionalità, col secondo che già dimostra il talento non comune. La vicenda, di stampo noir, è discretamente raccontata e offre alcuni buoni momenti di tensione, oltre a una location suggestiva; l'intreccio del tipo "nemico in casa" può dirsi già visto ma è comunque messo in scena con stile navigato e mano sicura da parte del regista. Rimane tuttavia la sensazione che manchi qualcosa per elevare il film dalla massa di prodotti similari del periodo.

Storie di patrigni cattivi e di testimoni oculari che devono essere tenuti a bada non possono certo contare sul fattore novità, così il professionale Becker punta tutto sul reparto attoriale e sulle meccaniche narrative della tensione. E se sul versante del cast ottiene buoni risultati (convincenti Vaughn e Travolta, decoroso l'intervento di Buscemi), non va oltre una scontata mediocrità quando mette in funzione le turbine thrilleriche, fra sospetti, incredulità, minacce reciproche e indagini private. Sbrigativo anche il climax finale casalingo. Più o meno un TV-movie ad alto budget.