Tre marinai hanno 24 ore di permesso per visitare New York: le passano tra musei e locali notturni, in compagnia di belle ragazze. Un musical di grande presa, con belle canzoni e bei numeri coreografici (Sinatra e Kelly sono una garanzia): insomma, comicità e sentimento ben conditi da musica e ballo. Passato alla storia come il musical che ha sfondato i teatri di posa per approdare nelle strade cittadine, è in realtà un grande spot per NY e per la Marina all'indomani della guerra mondiale. Ma è davvero ben fatto e coinvolgente.
Vera e propria pietra miliare del musical, Un giorno a New York è il primo film del regista Stanley Donen che curò anche le coreografie insieme a Gene Kelly. Oltre al prestigioso cast, vera e propria protagonista del film è la città americana che funge da sfondo (ed è la prima volta che un musical viene girato all'aperto e non in studio) ai trascinanti numeri musicali che costituiscono l'anima del film. Da non perdere.
Ottimo. Il cast è fenomenale, la sceneggiatura ben curata, il film si fa guardare con molto piacere. Uno dei musical dell'epoca d'oro del genere, con belle scenografie, molto godibile dall'inizio alla fine. Consiglio vivemente la visione a tutti, di questo ottimo film.
L’operaio dei cantieri navali che avanza ciondolando in apertura del film rappresenta 100 giorni da pecora, mentre i marinai che contemporaneamente scendono dalla nave per una licenza di 24 ore, il giorno da leone. A me pare questo il messaggio; ovvero il musical inteso come strumento d’evasione dalla quotidianità. Una peculiarità rivendicata con forza da autori consapevoli di appartenere a una cultura popolare (ma non per questo insincera) in contrasto a una cultura "alta" che il musical non può e non vuole rappresentare.
Al di là dell'importanza storica, un musical ben girato, ironico e scattante, condito con numeri musicali sufficientemente ironici e fantasiosi da risultare spassosi anche per i non appassionati, con una bella contrapposizione tra una New York tutta frenesia, spazi illimitati e donne sessualmente propositive e la timida cittadina (rievocata in uno dei numeri musicali) da diecimila abitanti con la sua main street e le sue piccole storie. Troppo lungo e avulso dal contesto il lungo frammento teatrale (retaggio dei musical vecchio stile?).
Tre marinai in licenza a New York per 24 ore ne approfittano per visitare la città e cercare ragazze... trama meno pretestuosa del solito per legare insieme alcuni numeri di canto e ballo coreografati da Kelly e Donen alla loro prima collaborazione, con un prologo ed un epilogo all'aperto che contrastano gradevolmente con la parte centrale girata i studio come di consueto. Nel cast spiccano Sinatra, sedotto da una tassista intraprendente, e Ann Miller, scatenata studiosa di antropologia. Il film allegro, colorato, tonificante, che è anche uno splendido omaggio alla città.
MEMORABILE: La sequenza ambientata nel museo, culminante con la distruzione dello scheletro di dinosauro
La vera New York del secondo dopoguerra (non ci sono ricostruzioni in studio) raccontata in un musical scatenato, con canzoni indimenticabili e numeri di danza quasi acrobatici. Iniziano la loro collaborazione Kelly e Donen e firmeranno in futuro pagine indimenticabili nella storia del genere. Ma tutto è già contenuto in questo film e nelle avventure dei tre marinai in cerca di ragazze (e del pubblico che voleva finalmente divertirsi mettendo da parte gli orrori della guerra).
Stanley Donen HA DIRETTO ANCHE...
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MusicheColumbo • 5/05/11 12:59 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Oscar per le musiche di Lennie Hayton e Roger Edens, ma molte delle mirabili canzoni sono firmate dal sommo trio Comden-Green-Bernstein. Per esempio, "You Got Me, Baby ":
MusicheColumbo • 6/05/11 10:08 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Per chi volesse ascoltare il musical completo (da cui è tratto il film) c'è un'ottima registrazione Deutsche Grammophon diretta da Michael Tilson Thomas ("pupillo" di Bernstein) con un cast di voci operistiche: