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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Mirabile esempio di miniserie italiana che, nel creare un parallelo tra il presente e l'estate del 1990 (quella dei mondiali giocati in casa), azzecca un espediente notevole per risolvere un giallo assai complesso; che si apre col ritrovamento, sul fondo di un lago, di una Panda al cui interno è chiuso il corpo ormai disfatto di una ragazza scomparsa trent'anni prima proprio durante quell'estate. E' Arianna Moretti (Fotaras), figura misteriosa e ambigua che potrebbe ricordare la più celebre Laura Palmer di TWIN PEAKS (serie cult per coincidenza al suo debutto televisivo proprio nel 1990). E' dal ritrovamento...Leggi tutto del suo cadavere che si comincia, infatti, e dall'idea di molti che il responsabile della sua morte sia chi più le era al tempo vicino ovvero Elio (Guanciale).

Proprio Elio, nel giro di pochi minuti, cappotta paurosamente con l'auto e si risveglia in ospedale. Con una curiosa controindicazione, però: è tornato adolescente! Un sogno? Sì, ma consistente, quasi reale, tangibile, che lo porta in breve a ricordare il passato dimenticato riportandolo a quell'estate quando su un campeggio del litorale romano trascorreva giornate felici insieme al suo gruppo di amici: tre ragazzi e tre ragazze che scherzavano, ridevano, soffrivano per amore... soprattutto lui, che non riusciva a togliere gli occhi di dosso da Arianna. La cosa tuttavia più incredibile è che Elio (Scotti, nella variante giovane) rivive quei giorni con la consapevolezza del presente, come un uomo del futuro intrufolatosi nel proprio passato, a questo punto con un obiettivo ben preciso: scoprire cosa sia successo ad Arianna in quei giorni evitandole possibilmente la morte.

Con un continuo rimpallo tra l'oggi e l'estate del 1990, raggiunta e abbandonata infinite volte attraverso flashback provocati da eventi simili che creano un ponte tra le due epoche, Elio conduce una sorta di indagine parallela. Non è certo la prima volta che si utilizza un espediente simile, anche se l'idea che il protagonista torni nel passato conscio del proprio presente con la sostanziale possibilità di modificarlo è piuttosto originale e fonte di inevitabili paradossi temporali, trappola in cui chiunque affronti il tema rischia da sempre di cadere. Il cinema e la televisione moderna hanno tuttavia imparato ad infischiarsene, giocandoci senza pensare a dover fornire chissà quali soluzioni (fanta)scientifiche e preoccupandosi solo di rendere godibile il risultato. Cosa che qui riesce magnificamente, perché la sceneggiatura è calibrata in modo esemplare, con dialoghi che quasi sempre svicolano abilmente le banalità e un cast diretto al meglio, forte di un Guanciale calato ottimamente nel ruolo e di una Pandolfi che lo spalleggia confermandosi attrice di rango; senza dimenticare l'apporto dell'ispettore chiamato a risolvere il caso e al quale un eccellente Pierobon offre una caratterizzazione sfiziosa ricca di spigoli da scoprire.

E per una volta anche il cast giovane, che anima tutte le scene del 1990, non offre il fianco alle critiche e rende viva e pulsante un'estate ancora dominata dai successi musicali degli Ottanta (l'unico, o quasi, brano del momento è la memorabile "Enjoy The Silence" dei Depeche Mode, che si ascolta uscire da un juke box al bar della spiaggia). Sempre raccontato con esemplare chiarezza, anche quando le ellissi inevitabilmente rischiano di comprometterne la linearità, il film procede evidenziando ottime intuizioni registiche, realizzate con gusto e che arricchiscono ulteriormente ogni singola puntata, prevedibilmente chiusa con un colpo di scena che ci lascia con il desiderio di proseguire nel disvelamento di nuovi indizi. Un giallo costruito argutamente, scritto senza lasciare nulla al caso e dominato dallo sguardo seducente a palpebra semiabbassata della Fotaras, sorta di eroina maledetta che corre incontro ignara al proprio infausto destino. Otto puntate che non hanno bisogno di alcun riempitivo (giusto qualcosa nell'ultima), ricche di personaggi, scene e singoli momenti a loro modo indimenticabili, con una ricostruzione storica corretta ma che si vivacizza soprattutto grazie alle azzeccate interpretazioni dell'intero cast.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/11/23 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/11/23
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Didda23 2/11/23 10:48 - 2431 commenti

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Una notevole miniserie che mescola abilmente giallo e risvolti fantascientifici (Il protagonista fa spola fra il presente e l'estate del 1990), con una eccellente sceneggiatura che si muove nelle pieghe del genere confezionando un prodotto chiaro e capibile, senza lasciare spazio a interpretazioni e congetture dello spettatore. Di pregio la ricostruzione degli ambienti e la prova del cast giovanile (fatto non scontato). L'interesse va via crescendo, con un finale che soddisfa pienamente le aspettative. Gara di bravura fra Guanciale (nel pieno della maturità) e Pierobon. Sorprendente!
MEMORABILE: Il videotape; La festa di Mamo; La serata di Italia- Argentina.

Dusso 3/11/23 17:13 - 1566 commenti

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Molto interessante, ben ricostruito (anche se ricreare il 1990 in un luogo tanto ristretto non era troppo difficile) e anche di errori se ne trovano pochi (le partite senza il logo Rai sullo schermo e le scritte non in italiano). Una serie avvincente (tanti i possibili colpevoli) penalizzata purtroppo da un finale davvero poco riuscito. Nostalgico al punto giusto.

Gugly 29/11/23 19:47 - 1191 commenti

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Miniserie di discreta fattura e ottimi interpreti che tuttavia non convince del tutto e non tanto per la sospensione dell'incredulità dovuta all'assunto di base quanto per alcune circostanze "reali" poco probabili (succede di tutto, da una ragazza in fin di vita per overdose a un'estorsione e i ragazzi sempre al campeggio); ottima ricostruzione degli anni 90 (si vive insieme al gruppo tra cassette, mega stereo e ciabattoni); menzione per Pierobon, ispettore sui generis senza cadere nella macchietta; poco plausibile lo sviluppo del personaggio di Carlo rispetto al suo "doppio" adulto.

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