The misfortunates - Film (2009)

Il titolo è traducibile in italiano (più o meno) con "La sfortunatezza delle cose". Il film racconta di un adolescente che trascorre la sua giovinezza in una casa abitata dal padre e dai suoi tre fratelli. Ottimo film che parla, a tratti commovendo, del rapporto tra un padre ed un figlio all'interno di una ambientazione tipicamente fiamminga: il bere è parte integrante della cultura del paese e gli zii sono in questo senso dei veri sciovinisti, cosi come tutto un mondo che vive di serate trascorse in caffè popolari. Veramente bravo Koen De Graeve.

Prima di Alabama Monroe Van Groeningen ci regala una bella commedia tragicomica in cui il legame tra scrittura e cinema è legato a un filo bicolore, il quale si divide tra passato burrascoso (soprattutto in relazione al rapporto famiglia-padre-figlio) e i sogni di realizzazione bypassando quello che è stato e cercando d’imparare dagli sbagli del passato. Interessanti la descrizione del contesto e il registro narrativo, a metà tra un Ken Loach d’annata e il racconto di formazione più classico.

Gli Strobbe sono quattro fratelli alcolizzati convinti, non si sa per quale assurda ragione, che Roy Orbison dedichi ogni nuovo successo discografico alla loro famiglia. Solo questo te li fa amare e tifare perché escano dalla disgrazia che invece li seppellirà."La Merditude des Choses", traducibile col titolo “La merditudine delle cose”, che sarebbe il romanzo su cui lavora il protagonista raccontando la storia di quando aveva tredici anni, il film è un cult istantaneo. Un mix di commedia nera e dramma familiare che i distributori italiani hanno colpevolmente ignorato.

Gli Strobbe sono una famiglia di alcolizzati cronici che hanno uno strano codice morale e un senso di appartenenza alla famiglia unici al mondo. Non è sicuramente l'ambiente ideale per un ragazzino di tredici anni che ha voglia di scrivere e di scoprire nuove realtà. La vita di questo adolescente viene raccontata attraverso le storie pazzesche che vive quotidianamente accanto al padre a ai suoi tre zii. Tutto quello che orbita accanto alla famiglia viene risucchiato in un vortice da cui è difficile non uscire insozzati. Alcune scene sono memorabili e allo stesso tempo tristi.

Quindicenne cresce in una famiglia di alcolizzati. Chiave di lettura ironica, al limite del grottesco, per la condizione quotidiana di una vita debosciata. Da contraltare all'ambiente senza speranza ci sono le riflessioni da adulto sull'inevitabile fuga e sulle radici che tramandiamo ai figli. Non provocatorio come Ex drummer ma non tralascia le dinamiche (le botte) che i comportamenti al limite comportano e le loro conseguenze su chi sta vicino.