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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/12/21 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 13/12/21 15:09 - 8150 commenti

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Alcuni bambini, abitanti di un complesso residenziale, sviluppano poteri telepatici e telecinetici con conseguenze funeste. Dopo il buon Thelma, un altro thriller parapsicologico di produzione scandinava che affronta la crudeltà dei bambini in una chiave fantastica; se da un lato i riferimenti alla letteratura e al cinema del genere si sprecano - da Carrie a Damien, passando per l'ampio filone dei bimbi sadici - dall'altro il taglio autoriale dona un'algida freschezza. L'atmosfera e i pugni nello stomaco non mancano, su tutti una scena di crudeltà animale davvero odiosa.
MEMORABILE: L'odiosa scena del gatto; Lo scontro finale nel parco giochi.

Leandrino 27/02/22 14:52 - 515 commenti

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Il norvegese Vogt scrive e dirige quello che sarà considerato, probabilmente, un nuovo tassello della storia inerente ai "bambini cattivi" al cinema. In questa seconda opera horror/fantasy, l'austerità dell'elemento formale tipico del cinema nordico si pone in perfetto equilibrio con i contenuti di una trama da fumetto creando un'atmosfera inaspettatamente tesa. Il senso di disagio è acuito dalle interpretazioni del "piccolo" cast: bambini che incarnano i diversi spettri di un'emotività in divenire e sempre sul punto di esplodere, in un vortice di imprevedibilità e infinito potere.

Kinodrop 31/01/23 19:27 - 2979 commenti

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In un quartiere residenziale vuoto per le vacanze estive, alcuni bambini appena conosciutisi, scoprono di avere particolari superpoteri che verranno usati a scopo distruttivo (e mai a fin di bene) su persone e animali. Dalla Scandinavia la storia di un mondo infantile disturbato, per un'indagine psicologica dal messaggio equivoco sulla natura del male, parco di effetti speciali ma disturbante per la "naturalezza" della crudeltà dei gesti. Volutamente rarefatto (troppo), risente di una durata forse eccessiva e di un finale che non promette niente di buono.

Lupus73 22/01/23 12:07 - 1500 commenti

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Una bambina e sua sorella autistica grave si trasferiscono con i genitori e fanno nuove amicizie tra cui una bambina che comunica con la mente e un bambino sadico. I temi dell'infanzia vengono trattati in maniera fantastica con focus sui poteri mentali che in ogni caso vengono mostrati in maniera sobria senza cedere alle lusinghe spettacolari di SFX d'oltreoceano. Alcune scene più forti in violenza (quella disturbante del gatto) si alternano a una sorta di calma piatta favorita dall'eccessiva durata della pellicola, e nonostante elementi interessanti non tutto è di livello.

Daniela 23/01/23 11:08 - 12699 commenti

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Trasferita in un nuovo quartiere insieme alla sorella maggiore autistica, la piccola Ida fa amicizia con una bambina telepata e un ragazzino dotato di poteri telecinetici... Non si tratta di un "piccoli supereroi crescono" ma di un horror scandinavo sui lati oscuri dell'infanzia che, pur ricordando altre pellicole del genere, sa trovare una propria strada originale grazie a una messa in scena di rarefatta eleganza con tocchi di disturbante crudeltà (il gatto, la pentola). Giustamente parsimonioso il ricorso agli effetti speciali, molto bravi i bambini, carico di tensione l'epilogo.

Jaspers 13/09/23 00:29 - 150 commenti

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Era tanto che il filone dei bambini assassini non offriva opere degne di nota. Questa fiaba nera nordeuropea colpisce soprattutto per la scelta di mostrare poco gli adulti, semplici spettatori dei giochi o pedine negli stessi, per via di alcune abilità dei piccoli... e l'eterno monito delle responsabilità derivanti dai poteri è veicolato senza cedere alla formula ripetitiva dei blockbuster supereroistici: tempi dilatati, pochi effetti (ottimi, considerato il budget) e momenti di inaudita crudeltà. Ottimi i piccoli protagonisti e splendida la fotografia. Vogt promette davvero bene.
MEMORABILE: Cocci nella scarpa; Primo scontro tra Ben e Anna; Le macabre visioni; Aisha accoltellata.

Teddy 13/10/23 17:25 - 843 commenti

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Carbura lentamente e senza troppi eccessi impetuosi il thriller di Vogt, che sembra abbracciare il pruriginoso esistenzialismo infantile sconfinando, non di rado, in territori horror dalle evidenti venature metapsichiche. Restano gli sguardi, i silenzi, i gesti abnormi di giovani esseri “indifesi”, uniti da piccoli squarci di realtà ma divisi da grandi contese ataviche. Bello.

Pumpkh75 25/10/23 17:40 - 1757 commenti

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Intrigante è la rappresentazione dell’universo fanciullesco come una sfera a parte, tangibile solo in superficie e portatrice sana di geni distruttivi, ma se il target è quello adulto e il mezzo è il mondo dell’infanzia, allora si condive a fatica il ricorso, occasionale ma figurativo, a un contesto “supereroico” di dubbia attinenza. Fortemente inquietante e talvolta spiacevole (la scena del gatto tocca i nervi e li lascia scossi), con dei piccoli protagonisti che non si scordano ma con una espressività quasi elaborata a tavolino che esita in superficie. Una vittoria di Pirro.

Digital 1/01/24 23:14 - 1257 commenti

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Discreto horror scandinavo che riesce a innescare una tensione che in talune sequenze si fa davvero pesante (il gatto maltrattato). Risente di una durata eccessiva, il che genera di sovente un tedio che mina parzialmente la fruizione. Vogt dirige bene un cast composto perlopiù da ragazzini i quali, va detto, offrono performance più che accettabili (e non è sempre facile quando si ha a che fare con attori giovani). Valida la fotografia di Sturla Brandth Grøvlen. Sopravvalutato ma tutto considerato decoroso; una visione la merita.

Buiomega71 3/02/24 00:42 - 2925 commenti

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Sorta di Villaggio dei dannati in versione intimista e autoriale (e anche un po' spocchiosa), tra squallidi casermoni e parchi giochi, disardoni appartamenti e ragazzini paranornali odiosi e crudeli quanto basta. Interessante quando sonda il lato oscuro dell'infanzia (gli scherzi atroci e cattivi di Ida verso la sorella disabile) e si abbandona ad attimi di sconcertante spietatezza (il gatto fatto cadere dalla tromba delle scale, l'agonia della madre, la gamba spezzata del piccolo calciatore). Peccato che, poi, si vada in calando, giocando a fare i piccoli scanners nel parchetto.
MEMORABILE: La scheggia di legno conficcata sotto pelle; Ida che sputa giù dalla finestra; Lo stupore della madre di Anna quando la sente parlare.

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Deepred89 23/04/24 00:56 - 3718 commenti

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Pellicola scandinava che affronta il paranormale con una curatissima confezione dal sapore festivaliero, che ben valorizza l'atmosfera provinciale e primaverile. Né le sgradevolezze, ben centellinate e mai gratuitamente splatter, né i rimandi ai film precedenti (dal Villaggio dei dannati a Fury) scadono nella banalità, ma freddezza e lentezza funzionano solo nelle fasi preparatorie e un'uscita di scena a mezz'ora dalla fine sbilancia gli equilibri tra i personaggi, portando a un ultimo segmento in calando, con scontro finale senza particolare pathos. Cast credibile.

Rebis 3/05/24 15:17 - 2344 commenti

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I bambini sono una specie a parte e il diaframma che li separa dal mondo adulto assume le forme di un passaggio iniziatico prossimo alla morte. Vogt sceglie un taglio osservativo e austero per monitorare le logiche interpersonali dell'infanzia e rileva un’etica determinista ed evoluzionista, aliena e persino scandalosa dalla prospettiva adulta. Ne deriva un'opera di riferimento nella filmografia degli evil child. I quattro protagonisti sono ben caratterizzati, senza ricorrere a banali connotazioni psicologiche. Disturbante, come una classe di bambini silenziosi e attenti.
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  • Homevideo Buiomega71 • 21/11/22 22:51
    Consigliere - 26074 interventi
    In blu ray ( e dvd) per Midnight Factory, disponibile dal 19/01/2023
    Ultima modifica: 21/11/22 22:55 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 3/02/24 10:24
    Consigliere - 26074 interventi
    Probabilmente è un mio problema, ma questa nuova onda di pseudohorror scandinavi proprio non riesce a convincermi, con quella patina spocchiosa e semi autoriale di voler fare gli Haneke a tutti i costi, dove la fredezza narrativa congela parte delle emozioni.

    Già Thelma mischiava malamente temi alla Vita di Adele con Carrie, quì il suo sceneggiatore  torna ad occuparsi dei poteri paranormali incrontrollabili in una sorta di Villaggio dei dannati intimista e astratto, dove il realismo quotidiano (squallidi casermoni e parchi giochi, boschetti e disadorni appartamenti con all'interno disagi familiari-perlopiù di genitori immigrati-) vorrebbe aumentarne le problematiche sociali della gente che vive nelle periferie e con i ragazzini lasciati allo sbando a seviziare animali.

    Interessante quando sonda il lato oscuro dell'infanzia dei cosidetti "giochi del mostro" (Ida che tira scherzi crudeli alla sorella disabile Anna, pizzicandola di continuo o infilandole cocci di vetro nelle scarpe, sputando dalla finestra o calpestando lombrichi) o si abbandona a attimi di sconcertante spietatezza (il gatto fatto cadere dalla tromba delle scale per poi gustarne la sofferenza, l'agonia della madre e la pentola con l'acqua bollente, la gamba spezzata, con fuoriuscita dell'osso, del ragazzino che gioca a calcio con gli amichetti, gettato dal cavalcavia), ma poi si perde in un algida introspezione "pedagogica" che ne limita parecchio lo stato emotivo, andando in calando con un pre finale "silente catastrofico" parecchio bruttarello, dove si gioca a fare i piccoli scanners nel parchetto sotto casa.

    Il ragazzino cattivo (pakistano o bangladese) alla Brightburn oltre che odioso e pure inguardabile, scampoli da horror convenzionale con poca fantasia (la madre di Aisha, armata di coltello da cucina, che vede la figlia come un piccolo mostro sembra uscita da Demoni 2, Ida proiettata in una pacchiana dimensione incubotica con figure minacciose e dagli arti amputati come nell' altrove di Insidious o preso in prestito dal peggior j-horror) e una fastidiosa patina gelido/hanekiana (o peggio dardenniana) che ne mina l'emotività.

    Buoni alcuni momenti (la scheggia di legno conficcata sotto pelle, Ida investita dalla macchina) ma che non bastano a risollevare il film dalla mediocrità (se Vogt si fosse concentrato di più sulla naturalezza della crudeltà dei bambini "serradoriani", oppure sul recupero di Anna chiusa nel suo autismo e avesse lasciato perdere la solita telecinesi, magari, forse...) e da un senso di incompiutezza (a questo proposito pessima la chiusa) e frigida impassibilità.



    La madre di Ida e Anna assomiglia incredibilmente a Dee Wallace e davvero notevole Alva Brynsmo Ramstad nei panni dell'autistica Anna.

    Già leggo in giro sperticate lodi a un film che, per quanto mi concerne, non ne merita.

    Terribilmente sopravvalutato (come quasi tutte le pellicole che arrivano dalla scandinavia) è l'aggettivo minore, che scivola addosso nel mare magnum dei film visti e in fretta dimenticati.

    E di bambini cattivi fino in fondo, nel panorama del cinema di genere odierno, la punta di diamante resta ancora The children.
    Ultima modifica: 3/02/24 15:42 da Buiomega71