The cell - La cellula - Film (2000)

The cell - La cellula

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Classico esordio da regista pubblicitario, THE CELL rappresenta alla perfezione il metodo abituale con cui gli ex spotmen vogliono dimostrare la propria bravura (vedi Proyas con IL CORVO, Fincher con ALIEN 3 eccetera): un soggetto ridotto all'osso che permette di inserirvi più invenzioni scenografiche possibili, che poi loro provvederanno ad esaltare con un uso strabiliante della fotografia (e qui THE CELL può davvero dire la sua) e fenomenali trucchi di luce; aggiungendovi ovviamente inquadrature vertiginose e stacchi virtuosistici. Poi i risultati più o meno buoni si devono...Leggi tutto a sceneggiatura, attori e relativa loro direzione, senso registico... E siccome un nuovo Alex Proyas non nasce ogni giorno, THE CELL denota gravi difetti e carenze in quasi tutti i campi che non riguardano l'aspetto visivo. La modesta recitazione di Jennifer Lopez ad esempio è solo la punta dell'iceberg di un cast non al meglio. La storia invece è palesemente un pretesto per lasciare il campo libero al regista: cosa c'è di più modellabile dei sogni? Nei sogni non c'è limite alla fantasia, ci si può infilare dentro qualsiasi cosa. Per poi rendere più al passo coi tempi l'operazione non li si chiamerà sogni ma realtà virtuale (vedi MATRIX, EXISTENZ e via dicendo), tuttavia il concetto è il medesimo. Si aggiunga al tutto il più tipico dei serial killer (con qualche mania per i ganci alla HELLRAISER, film a cui THE CELL guarda spesso, con un occhio di riguardo per HELLBOUND, il secondo capitolo della saga di Barker) e si otterrà una sospetta americanata di valore complessivo piuttosto basso. Però attenzione, perché le parentesi visionarie (una quarantina di minuti in tutto) sono stupefacenti, indimenticabili.

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Puppigallo 15/04/07 18:07 - 5284 commenti

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A parte l’omicidio sotto vetro e gli anelli nella carne, questo film merita soprattutto per le belle e originali immagini psiconiriche (il cavallo, i vestiti, le stanze, le interiora arrotolate). Tutta la parte nella mente dello psicopatico è notevole. Lui è bravo, mentre la protagonista e il poliziotto un po’ meno. Meglio stendere un velo pietoso sulle tute. Più che un film, questa pellicola dà quasi l’idea di un esperimento, in parte riuscito. Niente male la ricostruzione psicologica dell’adolescenza dell’omicida. Piuttosto interessante e quindi vedibile.

Undying 23/07/07 20:25 - 3807 commenti

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C'è poco di spettacolare nel film, che recupera (raschiando quel che resta sul fondo del barile) atmosfere e personaggi da Il Silenzio degli Innocenti, per combinarli con una trama degna di uno z-movie anni '70 (il contatto telepatico tipo La Morte Accarezza a Mezzanotte). Un secondo tempo che sconfina nel pop psichedelico ed avvicina la pellicola ad un tipo di cinema "sperimentale" non aiuta a risollevare le sorti dell'intera operazione, che si frantuma, in varii pezzi, come carne di cavallo (l'unica scena degna di essere ricordata).

Caesars 14/11/07 10:30 - 3797 commenti

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Pellicola che accomuna alcune tendenze di moda: il serial killer, il viaggio nella psiche umana, l'impiego di un'attrice di richiamo ma non particolarmente brava. Ne esce fuori uno spettacolo non indegno ma neanche particolarmente accattivante, che ha il suo punto di forza nella bella fotografia. Risulta guardabile ma non molto di più.

Cotola 11/03/08 23:33 - 9060 commenti

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Interessante e, a tratti, anche divertente dal punto di vista visivo, lo è molto meno sul piano narrativo nonostante il film non si risolva nella solita e semplice caccia al killer. Tuttavia a tratti cala vistosamente, è troppo telefonato e ottimista e la soluzione finale non convince. A tratti molto kitch (vedi la Lopez vestita da Madonna) e sopra le righe. E basta con questa storia degli assassini “abusati” e che si vogliono far prendere. Non se ne può più!!!

Redeyes 13/03/08 15:07 - 2449 commenti

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Buon esperimento visivo, ampiamente debitore dei clip, non risulta, tuttavia, riuscito. La forza non sta tanto nella trama, discretamente spicciola nell'introspezione del serial killer e rifacentesi a clichè e luoghi comuni sempre troppo abusati, ma nell'impianto fotografico. Gradevole, a tratti, con pennellate psichedeliche (non è come Pejote del deserto del Nevada ma ci si avvicina), resta pur sempre a metà strada fra pura sperimentazione e pellicola blockbuster.

Galbo 15/03/08 05:58 - 12402 commenti

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Classico esempio di film in cui la forma conta molto più della sostanza. Il regista (che non a caso proviene dal mondo pubblicitario) realizza immagini molto efficaci e raffinate visivamente (specie quelle oniriche molto "cariche" cromaticamente) che nascondono però la scarsa sostanza di un thriller realizzato su una sceneggiatura mediocre e piena di riferimenti a celebri film precedenti (specie Il silenzio degli innocenti) e con andamento altamente prevedibile. Mediocre.

Pigro 7/02/09 09:49 - 9675 commenti

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Psicologa deve entrare nel pensiero di un criminale in coma per liberare la sua ultima vittima. La storia, poco interessante, non riesce a catturare davvero l'attenzione e l'emozione, complice anche la piattezza di sceneggiatura e regia, che probabilmente puntano alla mediocrità per far risaltare meglio la lunga sequenza onirica. Che in effetti è l'unica ragion d'essere di questo lavoro: scene fascinose e impressionanti, raffinate e inquietanti, che, come nell'antico Thais, trasformano il film in uno splendido videoclip con tanta inutile zavorra intorno.

Daniela 26/07/09 17:21 - 12673 commenti

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Classico esempio di film diretto da un regista clippettaro, The Cell contiene immagini splendide, sequenze straordinarie dal punto di vista visivo, tenute insieme da una trama abusata, piena di incongruenze e buchi logici, con personaggi stereotipati interpretati con scarsa vena (Jennifer Lopez è credibile nel ruolo come lo sarei io in quello di una cubista). Da evitare, quindi? No, da vedere immaginando di fare una scampagnata a cercar funghi, per raccogliere le cose buone sparse qua e là.
MEMORABILE: L'affettamento del cavallo

Luchi78 1/09/10 17:19 - 1521 commenti

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Thriller poco avvincente dove la suspense lascia il posto alle invenzioni rappresentative dell'inconscio della mente umana. La fotografia si esalta in alcune di queste "immaginifiche" parentesi, ma alcune sono piuttosto banali e poco interessanti. L'horror fetish con ganci sulla pelle e candeggina sui cadaveri infastidisce alquanto, soprattutto perché si dimostra come mezzuccio per attirare l'attenzione. La Lopez non è credibile (soprattutto con quelle ciabattine).

Satyricon 26/09/10 23:28 - 147 commenti

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Horror-onirico; buone l'idea e la tematica ma ahimè il risultato è scarso; nonostante una messa in scena di grande effetto non va oltre un notevole esperimento visivo fatto di una fantastica fotografia e una scenografia che richiama temi già rivisitati come il fetish (diventa quasi artistico). La recitazione è mediocre, anche se spezzo una lancia a favore di D'Onofrio che come sempre riesce a calarsi nel ruolo perfettamente.

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Pinhead80 14/03/11 11:12 - 4773 commenti

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L'ottima fotografia e alcune scene di forte impatto visivo non salvano un film che pare essere più vicino a un esperimento estetico che ad altro. Certo la debolezza del cast non aiuta a definirlo un bel film (la Lopez è francamente imbarazzante) così come la sceneggiatura acquosa e svagata. Resta da salvare la parte onirica (ma anche quella dopo un po' stufa). Narcisistico.

Buiomega71 28/03/11 13:56 - 2916 commenti

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La trama thriller è solo un mero pretesto per scatenare la fantasia visionaria di una delle più grandi sorprese registiche degli ultimi anni. Tarsem si dimostra degno erede di Jodorowski, con bambole meccaniche umane, cavalli sezionati, D'onofrio novello dèmone che estirpa viscere o appeso a uncini che le tirano la pelle come in Ichi the killer, teche ricolme d'acqua, la Lopez che sembra uscita da Dune. Fiammeggiante e unico nel panorama del cinema thrilling americano. Insieme a Miike, Tarsem è potere all'immaginazione più viscerale. Capolavoro.
MEMORABILE: La collezione di grottesche bambole meccaniche di D'onofrio; tutte le parti onorico/visionarie.

Tarabas 4/12/11 19:50 - 1878 commenti

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Un serial killer catatonico, una vittima da salvare, un laboratorio che permette di viaggiare nel subconscio altrui. Visivamente spettacolare e suggestivo, per quanto l'immaginario visuale di Singh sembri un po' un bric-a-brac surrealista fotografato per una campagna pubblicitaria, il film promette molto e mantiene poco. Evita le questioni più profonde, limitandosi a porre le domande più scontate e dare risposte altrettanto ovvie. "Dov'è la ragazza?" non è granchè. Volete mettere "Chi ha ucciso Laura Palmer?". Sottofinale debole e incoerente. O forse no.
MEMORABILE: Dieci secondi di J-Lo in mutande dovevano starci per forza, eh Tarsem...

Didda23 28/01/16 11:16 - 2429 commenti

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Il talento visionario di Singh, evidente in una messa in scena originale e intrigante, rieccheggia la lezione di Jodorowsky, privata però della genialità folle e surreale del cileno. Il contraltare a una forma - comunque - notevole è una sceneggiatura dai ritmi catatonici che scimmiotta consapevolemente Il silenzio degli innocenti (D'onofrio è un Ted Levine 2.0) e che non offre spunti seminali. La sensazione è di un'opera tristemente derivativa (più nella sostanza) e priva dello slancio emotivo indispensabile per raggiungere l'emozione. Bello, ma vuoto.
MEMORABILE: La Superman Suspension di Vincent D'onofrio.

Capannelle 30/01/16 00:11 - 4412 commenti

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Insomma, più che un parente povero del Silenzio degli innocenti sembra un esperimento camaleontico non del tutto riuscito. Parte bene, alcune sequenze sono degne però la parte centrale si rivela inconsistente e anche noiosa. Gli attori sono di media bravura, non sono loro a dover far volare il film. Ci provano i trucchi e costumi dei due protagonisti nella loro disfida, ma quando la storia dietro appare pretenziosa e troppo ondeggiante c'è poco da fare.

Il ferrini 12/06/16 01:09 - 2361 commenti

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Esperienza visiva straordinaria, con echi di Jodorowsky e di Lynch, questo psichedelico viaggio nella coscienza di un serial killer in coma. Le tante - e comprensibili - perplessità su Jennifer Lopez potrebbero indurvi in errore, The cell è veramente un buon film di fantascienza (e un discreto thriller) che merita almeno una visione, se non altro per le magnificenti trasformazioni di "Palla di lardo" D'Onofrio e per i bellissimi costumi. Convincenti anche la regia e le musiche, un po' meno il telefonato finale.

Rambo90 27/04/16 22:59 - 7704 commenti

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Un thriller horror imperfetto ma affascinante grazie al talento visionario del regista e alle sequenze che vedono la protagonista all'interno della mente del serial killer, davvero ben costruite e visivamente fantasiose. La trama di per sé è lineare, ma coinvolge quanto basta grazie a un ritmo abbastanza sostenuto e alle buone prove della Lopez, Vaughn e soprattutto D'Onofrio. Il finale è prevedibile, ma alcune scene lasciano il segno e nel complesso è un buon intrattenimento.

Zender 9/08/20 18:02 - 315 commenti

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Ribollente amalgama di arte contemporanea e thriller macabro, “The cell” saccheggia idee altrui (a cominciare dal cavallo sezionato di Hirst) per impiantarle in un universo virtuale ove immergere i protagonisti, spostati come ignare pedine in costumi sgargianti tra ambienti cangianti. Singh guarda all'intreccio come a un corollario necessario che sottrae minuti preziosi alle sue visioni, gli concede lo spazio minimo ma appena possibile si rifugia nel suo altrove mutevole a disegnare favolistiche installazioni. Rapisce l'occhio, meno il cuore; comunque un'esperienza diversa.
MEMORABILE: Le visioni namibiane col bimbo-orco (che naturalmente c'entrano solo molto marginalmente con la storia principale).

Anthonyvm 30/11/21 15:46 - 5712 commenti

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Pasticcione patinato che non riesce a sincronizzare una matrice compositiva mainstream e un'inclinazione visionaria che il futile scheletro narrativo (niente più che un tardivo anello nella lunga catena di serial killer "barocchi" post-Silenzio degli innocenti) finisce per marginalizzare. Un vero peccato, perché l'inventiva surrealista di Tarsem Singh conquista vette para-jodorowskiane e filo-barkeriane con ammirevole destrezza, imprimendo negli occhi del pubblico un suggestivo assortimento di crudeltà e pittoriche soluzioni grafiche (escludendo comunque la pessima CG). Bello a metà.
MEMORABILE: Il cavallo tagliato a fette con ogni sezione ben esposta; I cadaveri di donne meccanizzati; Il budello di Vaughn arrotolato su un'asta con manovella.

Andrej1997 26/04/22 00:46 - 6 commenti

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Tarsem Singh è un regista che fa dell’immaginazione e dell’estetica la chiave di volta del proprio cinema come vera e propria forma d’arte espressionista. Famoso per alcuni eccellenti videoclip quali “Losing my religion” dei Rem o ultimamente di 911 di Lady Gaga dove addirittura richiama “Il colore del melograno”, del regista armeno Sergej Paradžanov, con “the Cell” riunisce un ottimo cast seguendo un plot thriller sci-fi dalle tinte horror sfornando un ottimo film - al netto di alcune sbavature di script. Da collante l’ottima colonna sonora di Howard Shore.
MEMORABILE: Tutti i momenti visionari nei sogni; La musica fenomenale e incalzante; L’interpretazione dei protagonisti; La “divisione” del cavallo.

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  • Discussione Didda23 • 29/01/16 10:07
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    E' vero, ma come sottolinea giustamente Zender nella prima pagina, bisogna sapere mettere in pratica.
  • Discussione Rebis • 29/01/16 15:12
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Si certo, mi riferivo al fatto che lo stile di Jodorowsky è tutt'altro che citazionista piaccia o meno.

    Non avevo letto la pagina precedente.
    Ultima modifica: 29/01/16 15:13 da Rebis
  • Discussione Didda23 • 29/01/16 16:45
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Quello che dice è assolutamente vero.
  • Discussione Buiomega71 • 29/01/16 19:27
    Consigliere - 26032 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    A parte che Jodo solo per la forma è già di un altro pianeta, per non parlare delle storie folli e surreali con sottoboschi che vanno dal simbolismo alla filosofia.
    Per me sono proprio imparagonabili..


    Mhà, questo lo pensi tu (legittimo, per carità), ma non mi si venga a dire che la scena con le bambole meccaniche umane non e puro jodo-style, che piaccia o meno

    Seppoi vanificate uno degli autori più visionari e viscerali degli ultimi 16'anni, bhè, non e problema mio...
  • Discussione Rebis • 29/01/16 20:21
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Dico solo che il cinema di Singh è sostanzialmente forma senza contenuto, che poi questo per qualcuno possa essere un pregio è fuori discussione. In The fall ci sono alcune delle immagini più belle che abbia mai visto al cinema, ma quello che ci sta raccontando è frusto simbolismo, una parabola da manuale.
    Ultima modifica: 29/01/16 20:24 da Rebis
  • Discussione Buiomega71 • 29/01/16 20:23
    Consigliere - 26032 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Dico solo che il cinema Singh è sostanzialmente forma senza contenuto, che poi questo per qualcuno possa essere un pregio è fuori discussione. In Thr fall ci sono alcune delle immagini più belle che ho mai visto al cinema, ma qullo che ci sta raccontando è frusto simbolismo, una parabola da manuale.

    No, non e un semplice pregio (per qualcuno) ma puro cinema viscerale visionario che ti riempie gli occhi e l'encefalo.

    The Cell è un mezzo capolavoro, e certo NON per la flebile e convenzionale trama thriller.
  • Discussione Rebis • 29/01/16 20:27
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Boh, io ci vedo più stile che viscere. Ad ognuno il suo, comunque :)
  • Discussione Buiomega71 • 29/01/16 20:31
    Consigliere - 26032 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Boh, io ci vedo più stile che viscere. Ad ognuno il suo, comunque :)

    Le quattro palle che gli ho affibbiato, credo, non siano un mero caso ;)
    Ultima modifica: 30/01/16 08:35 da Zender
  • Discussione Raremirko • 30/01/16 23:47
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    La capacità visiva di Tarsem Singh non si discute, è fenomenale, e di suo amo alla follia anche un famoso spot tv della Nike.


    In tal caso, molto soddisfacenti anche gli extra del dvd di The cell, che ricordo corposi.
  • Homevideo Zender • 12/06/17 18:56
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Volendo, a chi interessa, esiste il bluray tedesco del film che ha anche l'audio italiano 5.1 e i sottotitoli removibili (di fatto un bluray italiano, confezione e menu a parte).

    https://www.amazon.it/Cell-inkl-Digital-Ultraviolet-Edizione/dp/B013SBJVK2/ref=sr_1_1?s=dvd&ie=UTF8&qid=1497286486&sr=1-1&keywords=the+cell+bluray