Old dads - Film (2023)

Un gruppo di tre maturi amici alle prese con l'evoluzione dei nuovi tempi. Assai godibile la prima parte allorché si mostra lo scontro fra la mentalità tradizionale dei nostri e il totalitarismo delirante del politicamente corretto (egalitarismo, gender) e di quello digitale (l'onnipresenza dei social e di un occhio che scruta). Pian piano il film perde un po' di mordente assestandosi, prudentemente, proprio da quelle parti che inizialmente sbeffeggiava. Un colpo al cerchio e uno alla botte, ma l'insieme diverte e il duo Cannavale-Burr è simpaticamente effervescente.

Il protagonista è un uomo di mezz'età che, per potersi permettere la costosa scuola privata per il figlio ancora piccolo, ha venduto l'azienda che aveva fondato insieme a due soci... Per il suo debutto alla regia, lo stand-up comedian Burr va fin troppo sul sicuro riproponendo la satira sulle assurdità del politicamente corretto e sulle invasioni della privacy: bersagli facili per battute che abbondano soprattutto nella prima parte, mentre nella seconda i toni si smorzano per lasciare spazio a un'autocritica poco convincente e a un richiamo convenzionale ai valori familiari.

Come succede a molti comici famosi negli USA per le stand-up comedy, anche a Bill Burr viene l'idea di tentare la fortuna sul grande schermo. Per l'occasione dirige e interpreta un film che ha come soggetto un gruppo di padri un po' grandicelli che devono barcamenarsi tra nuove paternità, scuole private bizzarre e donne complessate e pedanti. Burr sostanzialmente è sé stesso e si presenta al solito irascibile e spara sentenze contro chiunque gli si pari di fronte in maniera arrogante. Il film alla fine dei conti non è un granché e le poche risate sono concentrate nella prima parte.

Per chi già conosce Burr e la sua comicità da "old white grumpy man" non ci saranno grandi soprese. Chi invece non ha ancora avuto il piacere di vedere uno dei suoi spettacoli, questa pellicola sarà un buon modo per scoprirlo. Le vicende del terzetto di protagonisti, cinquantenni alle prese con il periglioso mare del politicamente corretto, sono scontate ma divertenti, almeno fino a un certo punto: al giro dell'ora si vira, forse inevitabilmente, verso un mare di miele di cui nessuno sentiva l'urgenza e in cui la corrosività comica finisce per inabissarsi. Non male ma a metà.