Nino Frassica: Sconcert live show - Spettacolo teatrale (2023)

Curiosa operazione (paga Prime video) in puro stile frassichiano, ci accompagna sul palco di un teatro a seguire Nino – con cappello – mentre canta, dirige una strampalata band e intervista ospiti improbabili, stravolgendo i luoghi comuni e più in generale la nostra lingua secondo quelli che sono ormai schemi semi-improvvisativi testati da anni di esperienza trascorsi spesso in diretta. Con l'introduzione di un primo presentatore che s'incarta, sbaglia le parole, spezza i discorsi e dimostra una confidenza nulla con l'italiano, si parte già bene. "L'orchestrina" (si fanno chiamare “I Plaggers”) – piuttosto nutrita – è...Leggi tutto pronta a eseguire non solo i soliti stacchi come siamo abituati a sentire nelle tante trasmissioni che utilizzano la musica per dare ritmo allo show ma anche a farsi protagonista, guidata alla voce e al piano da Ivano Girolamo. Introdotta nei suoi bislacchi componenti da Frassica, conta tra le sue fila cabarettisti di un certo nome come il bravo Rocco Barbaro, il simpatico Gigi Rock, un divertente Massimo Bagnato flautista per modo di dire che canta uno spassoso brano in cui ripercorre la sua carriera scolastica (uno dei momenti “creativamente” migliori dello spettacolo) e molti altri.

L'idea principale è quella di intersecare brani noti  mescolandoli velocemente tra loro, trovando parole comuni che favoriscano il passaggio da uno all'altro scherzosamente. A cantare, al centro della scena, è Frassica, che costringe i Plaggers a non facili evoluzioni per seguire pezzi che cambiano di frequente e repentinamente. La cosa funziona più sulla carta che nella sua realizzazione, a dire il vero, e le parti maggiormente azzeccate dello show a ben vedere si ritrovano nei brevi intervalli musicali di alcuni (Barbaro, Gigi Rock...) o sono contenute negli equilibrismi verbali frassichiani che meglio si esplicano durante le interviste ai membri stessi della band, figli di improvvisazioni nonsense che possono essere figlie solo dello stile del suo geniale autore.

Certo, avendo a che fare con qualcosa di non esattamente strutturato capita che il meccanismo comico s'inceppi, che non tutte le gag vadano a segno (ad esempio Nicola Vicidomini, il tasterista nevrotico, pur bravo sembra fuori contesto e "stona"), ma nell'insieme il risultato è gradevole e – complice anche la durata contenuta (giusto un'ora) – si segue senza fatica. Sarebbe stato meglio, tuttavia, abbreviare le performance musicali corali: benché giustificate dalla natura dello show, non risultano sufficientemente divertenti o musicalmente accattivanti e sintetizzarle avrebbe reso più agile il progetto, nato (ma non potevano esserci dubbi) da un'idea di Frassica. Ricorda quel che Arbore faceva quando Nino era un semplice ospite delle sue trasmissioni, una sorta di intrattenimento a metà tra il varietà volutamente sgangherato e il concerto bizzarro, ben eseguito e folle al punto giusto...

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